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Nei primi 2/3 del mese continua l'ignavia de facto del Governo; un intervistato dichiara, sintetizzando l'orientamento di pensiero di molti, che "Letta è talmente moderato e indolente, che al confronto Monti era un agitatore iperattivo". Poi, improvvisamente, nella terza decade il Governo inizia a dare qualche segno di "vita costruttiva", non il Premier Letta che continua la sua consueta interpretazione del ruolo, fatta di aplomb, serietà, signorilità e (apparentemente) pochi fatti. Certo, la convivenza della strana coppia Letta-Alfano (non tanto per i due politici simili nell'interpretazione del proprio ruolo, quanto per i partiti che rappresentano) non favorisce le attività di governo; ma gli italiani sono consapevoli che, dopo tutto, questo governo ci sta salvando dalla catastrofe del non-governo. E così, al termine della legislatura, ci toccherà ringraziarlo per aver fatto poco o niente, dopo aver ringraziato Monti per la legge Fornero. Speriamo che questo governo duri a lungo perché preferiamo non sapere di cosa dovremo ringraziare il prossimo.

Comunque, la discesa dell'Indice Cercom sul gradimento del Premier si arresta dopo la seconda decade, e si stabilizza a 36,4 punti

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E' successo negli ultimi 12 mesi
  • Agosto 2012 (43,8): il Premier si riposa poco e continua a tessere le fila per un consenso internazionale sulla sua linea di interventi europei "antispread". Gli ultimi giorni del mese, caratterizzati da confusi interventi "a pioggia", annunciati e poi cancellati o sostanzialmente modificati dai vari ministri, fanno calare l'indice.
  • Settembre 2012 (43,0): è un "mensis horribilis" per la politica italiana, con diversi scandali regionali (in primis quello che porta alle dimissioni della governatrice del Lazio R. Polverini), i partiti in lite tra di loro e al proprio interno (nel PD per le primarie, nel PDL con gli ex AN che pensano ad una scissione), Berlusconi che "minaccia" un ritorno in campo, ed una lista enorme di ulteriori negatività e scandali. Monti si salva, pur soddisfacendo sostanzialmente pochi, in quanto gode quanto meno di un'immagine di serietà rassicurante, utile soprattutto all'estero per calmierare i mercati.
  • Ottobre 2012 (43,6): il Premier conferma, nel quotidiano, l'incapacità di incidere, di avere idee vincenti ed innovative, a capo di un Governo che balbetta leggi che o non vengono poste in essere, o lo sono in forma stravolta. Ma l'alternativa è composta da politici condannati, che a giorni alterni ululano alla luna, da compagni scompagnati che, come da copione, litigano per delle primarie scopiazzate dai grandi, da comici che "minacciano" di far piangere, ecc., ecc.. Ed in questo suk della politica anche chi è mediocre rifulge e riesce a vivacchiare.
  • Novembre 2012 (39,9): il Premier sembra strizzare ripetutamente l'occhio ad un suo nuovo impegno politico. E' un mese di PR tessute sottilmente, come la risposta alla presentazione di un suo libro alla "sua" Bocconi: «Il voto che do a me stesso è meno buono di quello che mi danno gli osservatori stranieri ma è meno cattivo di quello che mi danno gli economisti, soprattutto bocconiani». Trattasi di "comunicazione quadrupla": 1. sono estremamente apprezzato all'estero (e, tra le righe, molto più di qualsiasi altro politico italiano); 2. ho fatto bene in italia, checché ne dica qualche economista; 3. sono modesto; 4. sono spiritoso. Ma allora perché l'indice di gradimento scende? Non per particolari demeriti in questo mese, ma gli italiani sentono l'avvicinarsi delle elezioni, e molti che pure apprezzano sostanzialmente il suo operato, non sopporterebbero un'ulteriore e intera legislatura con lui Premier.
  • Dicembre 2012 (32,1): è un mese segnato dall'improvvisa, e spiegabile solo con i soliti giochi politici, caduta del Governo. Tranne che per la veloce chiusura della finanziaria (consentiteci di chiamarla ancora così, all'italiana) il mese è caratterizzato dalle manovre politiche, soprattutto di S. Berlusconi (oscillante dal disprezzo al più ampio apprezzamento per Monti) e sul Premier (si candida, non si candida, come, eventualmente con chi...). Giochetti che non piacciono ai cittadini e l'indice cala di quasi 8 punti a 32,1, meno della metà del primo indice fatto registrare dal Premier, appena 13 mesi fa.
  • Gennaio 2013 (23,1): è un mese elettorale, e molti intervistati hanno difficoltà a distinguere tra gradimento del Premier e disponibilità a votarlo. Comunque, la percentuale di voti che il partito del Premier potrebbe alla fine raccogliere dovrebbe essere ben inferiore alla metà del suo indice di gradimento.
  • Febbraio 2013 (18,4): è il mese delle elezioni, e più ancora del mese precedente gli intervistati fanno fatica a scindere il gradimento del Premier dalla disponibilità a votarlo (che alla fine sarà grosso modo la metà dell'Indice Cercom del mese).
  • Marzo-aprile 2013: mesi surreali, con un Premier uscente che conta poco, e tante schermaglie politiche (nei due mesi gli abbonati ricevono analisi politiche sulla Premiership).
  • Maggio 2013 (50,1): è un mese che parte sull'onda del sollievo provato dai più per la formazione di un governo e finisce con i dubbi che lo stesso si stia impantanando nei vincoli di rigore "tedeschi", così che in 31 giorni l'indice Cercom sul gradimento del Premier perde quasi 10 punti: il 50,1 finale si pone grosso modo a metà strada tra tra quanto fatto registrare all'inizio e alla fine del mese.
  • Giugno 2013 (44,0): bla, bla, bla... progetti... bla, bla, bla... dichiarazioni... bla, bla, bla... vertici... bla, bla, bla... annunci... bla, bla, bla... niente. Questo è ciò che, con una sintesi estremamente grossolana ma altrettanto chiara, pensano gli italiani del Governo. Al Premier va molto meglio (ma per quanto?): il gradimento del Governo è molto più basso (poco più della metà del gradimento del Premier).
  • Luglio 2013 (32,4): continua l'ignavia de facto del Governo: un intervistato dichiara, sintetizzando l'orientamento di pensiero di molti, che "Letta è talmente moderato e indolente, che al confronto Monti era un agitatore iperattivo". Certo, la convivenza della strana coppia Letta-Alfano (non tanto per i due politici simili nell'interpretazione del proprio ruolo, quanto per i partiti che rappresentano) non favorisce le attività di governo; ma gli italiani sono consapevoli che, dopo tutto, questo governo ci sta salvando dalla catastrofe del non-governo. E così, al termine della legislatura, ci toccherà ringraziarlo per aver fatto poco o niente, dopo aver ringraziato Monti per la legge Fornero. Speriamo che questo governo duri a lungo perché preferiamo non sapere di cosa dovremo ringraziare il prossimo.


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