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Aprile 2011L'indice Cercom sulle aspettative sulla qualità della vita ad un anno (100,9) continua a "rimbalzare" sulla linea di quota 100. Tra vari indici internazionali, nessuno positivo, e le puntuali rassicurazioni del ministro Tremonti (anche sulla manovra correttiva), si continua a navigare in un mare di novità e non-novità marginali.
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Cliccare sull'immagine per ingrandirla. Gli ultimi 12 mesi:
- Maggio 2010 (107,2): la crisi greca è forte, e, per qualche giorno, sembra poter coinvolgere anche l'Italia. Ma i dati per disoccupazione, produzione industriale, PIL ed i commenti degli organi finanziari e monetari internazionali sembrano premiare l'Italia e la manovra proposta (e, come sempre, non ancora varata) dal Governo.
- Giugno 2010 (105,8): continua la poca concretezza del Governo, le diatribe interne, un incomprensibile, ai più, Ministro (Brancher) che compare e scompare nel giro di poche settimane, ed inizia ad insinuarsi il sospetto che manchi una guida che ci faccia uscire dalla crisi.
- Luglio 2010 (108,2): diversi dati macroeconomici, in particolare quelli italiani sulla produzione industriale, spingono all'ottimismo.
- Agosto 2010 (109,1): la disdicevole diatriba interna al Governo (o meglio, ai partiti che lo sostengono) mitiga solo parzialmente il consueto ottimismo estivo, ma non lo annulla, tanto che con 109,1 si registra il secondo miglior risultato di sempre. I dati economico-finanziari parlano di ripresa molto debole.
- Settembre 2010 (109,3): nel tener alto l'indice recita un ruolo importante anche la consapevolezza che, nel pieno della crisi, quando tutte le previsioni erano pessimistiche, non sia andata poi tanto male. Allora perché non aver fiducia adesso, che la "ripresina" è iniziata?.
- Ottobre 2010 (106,0): finito l'ottimismo estivo, c'è incertezza per la ripresa estremamente debole e per la tenuta del Governo. Molto contribuisce anche la situazione Fiat e le dichiarazioni dell'A.D. Marchionne.
- Novembre 2010 (104,8): tutti gli organi economico-finanziari internazionali e e nazionali mettono l'Italia in coda per la ripresa, molto lontana dalle altre "grandi" nazioni. Sale la disoccupazione, diminuiscono le esportazioni, tiene la spesa interna.
- Dicembre 2010 (102,1): tra una canzone natalizia e l'altra i cittadini apprendono che la crisi è tutt'altro che superata, e l'Italia è in difficoltà, non solo per la ripresa, ma anche per la tenuta economica del Paese.
- Gennaio 2011 (100,1): le indicazioni economiche, che dopo Grecia e Irlanda fanno trasparire (in lontananza) l'Italia come una candidata al tracollo economico, deprimono fortemente l'indice, anche se nessuno ci crede veramente. Le vicende del Premier (caso Ruby), che gli fanno toccare il più basso indice di gradimento (vedere articolo sull'apposito indice), contribuiscono non poco a deprimere ulterioprmente le aspettative.
- Febbraio 2011 (102,9): due elementi contribuiscono a questo ottimismo: 1°. il governo ritrova la propria stabilità; 2°. (paradossalmente) la decisone con cui tutti gli indicatori, nazionali e internazionali, posizionano l'Italia al più basso livello di crescita tra le maggiori nazioni industrializzate, che "fa mettere l'animo in pace" agli italiani, che sanno che l'economia comunque crescerà, poco ma crescerà.
- Marzo 2011 (100): è un mese nero (si fa per dire) per l'apprezzamento del governo, ed anche se non ci sono in vista cambiamenti, l'indice scende. L'aumento delle accise sulla benzina fa il resto.
- Aprile 2011 (100,9): nessuna novità (o meglio tante novità e non-novità marginali) e l'indice continua a rimbalzare su quota 100.
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