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Dicembre 2010

L'indice Cercom sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno (102,1) continua la propria brusca discesa: il cittadino vede tanta inerzia tra i politici, nessun miglioramento fattivo per sé, poche speranze che la ripresa decolli. Tra una canzone natalizia e l'altra i cittadini apprendono che la crisi è tutt'altro che superata, e l'Italia è in difficoltà, non solo per la ripresa, ma anche per la tenuta economica del Paese..

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Gli ultimi 12 mesi:

  • Gennaio 2010 (105,8): mese di stanca per l'ottimismo: la ripresina ancora non si vede concretamente, almeno nelle tasche degli italiani, e un Natale particolarmente ricco, dove è stato speso molto, fa balenare in molti il sospetto di aver esagerato rispetto a quanto ci prospetta il futuro.
  • Febbraio 2010 (102,2): ondata di pessimismo normale in una crisi dove la ripresa è annunciata da tutti come lenta e difficile. L'elemeno scatenante è la definitiva decisione della Fiat, a cui il Governo poco ha potuto/voluto opporre, di chiudere lo stabilimento di Termini Imerese. Come ai tempi dell'"acquisizione" della Chrysler la Fiat aveva guidato l'ottimismo, ora guida il pessimismo.
  • Marzo 2010 (104,8): solita "euforia" in vista delle elezioni.
  • Aprile 2010 (106,8): c'è forte ottimismo (ad un anno) e niente possono la fortissima crisi greca e la diatriba Berlusconi-Fini.
  • Maggio 2010 (107,2): la crisi greca è forte, e, per qualche giorno, sembra poter coinvolgere anche l'Italia. Ma i dati per disoccupazione, produzione industriale, PIL ed i commenti degli organi finanziari e monetari internazionali sembrano premiare l'Italia e la manovra proposta (e, come sempre, non ancora varata) dal Governo.
  • Giugno 2010 (105,8): continua la poca concretezza del Governo, le diatribe interne, un incomprensibile, ai più, Ministro (Brancher) che compare e scompare nel giro di poche settimane, ed inizia ad insinuarsi il sospetto che manchi una guida che ci faccia uscire dalla crisi.
  • Luglio 2010 (108,2): diversi dati macroeconomici, in particolare quelli italiani sulla produzione industriale, spingono all'ottimismo.
  • Agosto 2010 (109,1): la disdicevole diatriba interna al Governo (o meglio, ai partiti che lo sostengono) mitiga solo parzialmente il consueto ottimismo estivo, ma non lo annulla, tanto che con 109,1 si registra il secondo miglior risultato di sempre. I dati economico-finanziari parlano di ripresa molto debole.
  • Settembre 2010 (109,3): nel tener alto l'indice recita un ruolo importante anche la consapevolezza che, nel pieno della crisi, quando tutte le previsioni erano pessimistiche, non sia andata poi tanto male. Allora perché non aver fiducia adesso, che la "ripresina" è iniziata?.
  • Ottobre 2010 (106,0): finito l'ottimismo estivo, c'è incertezza per la ripresa estremamente debole e per la tenuta del Governo. Molto contribuisce anche la situazione Fiat e le dichiarazioni dell'A.D. Marchionne.
  • Novembre 2010 (104,8): tutti gli organi economico-finanziari internazionali e e nazionali mettono l'Italia in coda per la ripresa, molto lontana dalle altre "grandi" nazioni. Sale la disoccupazione, diminuiscono le esportazioni, tiene la spesa interna.
  • Dicembre 2010 (102,1): tra una canzone natalizia e l'altra i cittadini apprendono che la crisi è tutt'altro che superata, e l'Italia è in difficoltà, non solo per la ripresa, ma anche per la tenuta economica del Paese.


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