A luglio l'indice Cercom sulle aspettative della qualità della vita ad un anno ha ripreso a salire, attestandosi con 99,3 ai livelli di aprile, poco sotto quota 100.
Le dichiarazioni dei principali esponenti economici, così come quelle di leader politici, sia nazionali che internazionali, che prevedono da qui ad un anno una ripresa già in atto, vengono accolte con scetticismo dagli intervistati. Il perchè è molto chiaro: si tratta di qualcosa che gli esperti prevedono (e che ovviamente non hanno concretamente ancora visto), ma siccome i cittadini non ne intravedono nemmeno la scia in lontananza (cioè subiscono ancora fortemente la crisi), e hanno bene in memoia che gli esperti di previsioni errate ne fanno quotidianamente, chi più chi meno resta sospettoso. Non pessimista, tanto che l'indice, sia pur leggermente, risale: definiremo l'atteggiamento di cauta diffidenza. Nell'attesa di poter lasciare, ben volentieri, il posto all'ottimismo.
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Gli ultimi 12 mesi:
- Agosto 2008: carovita, discesa del prezzo del petrolio, e solito ottimismo estivo..
- Settembre 2008: la profonda crisi economica americana e internazionale (nazionalizzazione di Freddie Mac, Fannie Mae e AIG, fallimento Lehman Brothers, Merrill Lynch, salvata con una vendita all'ultimo istante, decine e decine di istituti del settore nazionalizzati/falliti/a rischio di fallimento in tutto il mondo, il tracollo delle borse mondiali; ecc., ecc.;) incide pesantemente sul giudizio. La paura del federalismo, e delle nuove tasse che potrebbe portare con sé, contribuisce al calo. La positiva conclusione della vicenda Alitalia mitiga (molto) parzialmente la visione negativa.
- Ottobre 2008: la crisi internazionale sempre più profonda spinge l'indice in profonda discesa. L'incapacità di Governo e alcuni sindacati di "relazionarsi" fa il resto.
- Novembre 2008: la fine della crisi viene quasi quotidianamente spostata in avanti, e non sembra veder fine. Le elezioni americane, soprattutto ad inizio mese, mitigano il pessimismo.
- Dicembre 2008: un leggero rallentamento della discesa dell'indice: nessuna motivazione concreta, se non una diffusa sensazione che da qui ad un anno molto peggio non potrebbe/dovrebbe andare.
- Gennaio 2009: inizio del mese influenzato positivamente dell'insediamento "in corso" del nuovo presidente statunitense, poi prevale il disorientamento per l'impossibilità di capire se e quando la crisi economica internazionale avrà toccato il fondo e inizierà la risalita.
- Febbraio 2009: i commenti preoccupati del Presidente USA Obama e di personalità del settore economico-finanziario rafforzano il pessimismo.
- Marzo 2009: inizia a fare capolino l'idea che il fondo della crisi sia stato toccato.
- Aprile 2009: autorevoli fonti intrnazionali sostengono che da qui ad un anno sarà in atto una ripresa economica. La vittoriosa "cavalcata" Fiat nell'accordo con Chrysler fa il resto.
- Maggio 2009: i vistosi (veri e/o presunti) scivoloni del Premier (veline, Noemi, divorzio, Mills, attacco alla magistratura), sottolineati dal principale partito di opposizione che vi incentra la propria campagna elettorale, deprimono gli elettori, che disertano le urne, e l'ottimismo nella qualità della vita ad un anno.
- Giugno 2009: un mese con poche novità, con le solite notizie contrastanti sulla ripresa economico-finanziaria e le solite polemiche politiche di basso livello.
- Luglio 2009: i principali esponenti economici e leder politici, sia nazionali che internazionali, prevedono da qui ad un anno una (debole) ripresa già in atto, ma presso i cittadini prevale una cauta diffidenza.
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I risultati di questo sondaggio sono solo un piccolo estratto dell'ampia e articolata ricerca di mercato "monitor", il nostro "Osservatorio Sociale". Se siete interessati a sottoscriverla, contattateci.