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Un mese difficile per il Premier, con l'Indice Cercom sul gradimento che continua a scendere, posizionandosi a 44,1. Da un lato il premier viene visto dai più come l'unica soluzione possibile (e questo mantiene ancora su l'indice), dall'altro, però, ha deluso, per primi alcuni dei suoi più accesi sostenitori. Gli si imputa di aver fatto poco in Italia, altro che la legge importante al mese promessa, addirittura niente in Europa. Relativamente a quest'ultimo aspetto, la valutazione del semestre di presidenza europea è disastrosa. Riportiamo solo il voto complessivo che gli hanno attribuito gli italiani al riguardo: 3,2. Dove i voti sono da 1 a 10 come a scuola (escluso lo zero).

Ricordiamo che questo è solo un brevissimo e sommario estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento.



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E' successo negli ultimi 12 mesi
  • Gennaio 2014 (31,7): l'apparente indolenza del Governo (e di riflesso del Premier) continua. Significative e riassuntive le dichiarazioni di alcuni intervistati: "sarebbe forse un ottimo ministro degli esteri, parla bene le lingue ed in ambito internazionale si sa muovere, ma come Premier ha poco polso", "forse sta sempre all'estero perché sa che a Roma non potrebbe fare nulla", "hanno (quelli del Governo, ndr.) passato nove mesi solo a discutere di Imu, incasinandola e senza fare niente di veramente utile", ecc..
  • Febbraio 2014 (E. Letta: 30, M. Renzi 59,7): cambio della guardia.
  • Marzo 2014 (60,9): la frenetica attività del Premier viene riconosciuta dai cittadini, e pur con qualche dubbio che alle parole poi seguano i fatti, viene premiato con un inconsueto (al secondo mese di premierato) aumento dell'indice. E' una sorta di "fiducia a termine": con la stessa velocità finora dimostrata dal Premier adesso i cittadini si aspettano che seguano i fatti.
  • Aprile 2014 (59,1): prima leggera discesa dell'indice. Inizia a serpeggiare, molto alla lontana, qualche dubbio sul realizzarsi delle riforme promesse, in assoluto ma, ancor di più, nella forma promessa (in altri termini: M. Renzi sta già scendendo a troppi compromessi?).
  • Maggio 2014 (62,3): è un mese che inizia leggermente in ribasso sulla scia di quello precedente, poi, le elezioni alla porta e la paura per molti dei 'grillini', fanno stringere a 'coorte', e l'indice risale, con un ulteriore balzo dopo le elezioni. I famosi 80 Euro influenzano sì positivamente, ma in maniera molto marginale, l'indice.
  • Giugno 2014 (57,1): il mese inizia positivamente per il Premier, sull'onda dei risultati elettorali, poi l'indice Cercom sul gradimento flette decisamente di oltre 5 punti. Si inizia a sospettare che questo governo sia fatto della stessa pasta dei precedenti: tante belle parole (anzi, più degli altri) e pochi fatti. Al premier si imputa che si sia impantanato sulla legge elettorale e sul senato, senza poi fare nessuna legge spicciola per migliorare la vita quotidiana dei cittadini (dettagli nell'ampio rapporto a pagamento). Né il governo né i cittadini possono campare di 80 Euro (per chi li ha visti).
  • Luglio 2014 (56,9): il Premier sembra ben lontano dal varare una legge importante al mese, come annunciato all'insediamento. Si parla sempre più spesso di "annuncite". Ma anche negli annunci sembra aver perso smalto, e non si sentono più idee innovative, anche per migliorare la semplice quotidianità: da fiume in piena a ruscelletto, che rischia di seccarsi, in pochi mesi.
  • Agosto 2014 (56,8): i cittadini iniziano a convenirne: trattasi di chiaro caso di annuncite, e... sotto gli 80 Euro niente. Ma la speranza che dopo l'estate il Premier inizi effettivamente a muoversi concretamente esiste ancora (non si vede alternativa), e questa, unita al solito ottimismo estivo, fa sì che l'Indice Cercom sul gradimento del Premier fletta solamente di 0,1 punti.
  • Settembre 2014 (52,2): il numero di coloro che voterebbero il premier è decisamente più basso del gradimento ma anche dei risultati alle ultime elezioni europee; quelli che vorrebbero nuove elezioni sono comunque molto meno di 1/4. Il principale difetto? Parla tanto e bene ma fa poco, quest'ultima caratteristica è pienamente in linea con i suoi predecessori. L'elemento maggiormente negativo è la politica estera ed europea in particolare, dove come voto gli viene assegnato meno di 1 (il max è 10, come a scuola): ha parlato tanto prima di questo semestre a guida italiana per poi non fare assolutamente nulla, se non inchinarsi alla Merkel, abbracciare Holland ed emozionarsi davanti ad Obama. Dell'elezione della Mogherini non interessa niente a nessuno, o quasi.
  • Ottobre 2014 (50,1): quello che viene rimproverato al Premier è di parlare bene, anche troppo, e poi non fare nulla o quasi. Si è persa traccia del provvedimento importante al mese, mentre una legge su cui si è dibattuto a lungo ed esclusivamente (quella elettorale) è invece totalmente scomparsa dalle agende nel mese di rilevazione. E' andato di moda il dibattito sull'articolo 18, provvedimento che, secondo i più, per i compromessi necessari ad approvarlo, non servirà a nulla. Per non parlare del semestre di presidenza UE, che sta terminando senza aver portato assolutamente niente.
  • Novembre 2013 (48,9): la fiducia che Renzi possa incidere efficacemente sul futuro della nazione inizia a vacillare seriamente, in alcuni casi addirittura a sgretolarsi: se il rottamatore, il giovane energico, il vincitore a mani basse delle elezioni europee, non riesce a incidere nella politica italiana ed europea, quali prospettive abbiamo? Il dubbio è: si è lasciato assorbire dalle sabbie mobili dei giochetti politico-finanziari nazionali ed internazionali, o l'Italia continua ad essere talmente sul filo di un rasoio che è meglio mantenere un profilo bassissimo per evitare danni maggiori?
  • Dicembre 2014 (44,1): da un lato il premier viene visto dai più come l'unica soluzione possibile (e questo mantiene ancora su l'indice), dall'altro, però, ha deluso, per primi alcuni dei suoi più accesi sostenitori. Gli si imputa di aver fatto poco in Italia, altro che la legge importante al mese promessa, addirittura niente in Europa. Relativamente a quest'ultimo aspetto, la valutazione del semestre di presidenza europea è disastrosa. Riportiamo solo il voto complessivo che gli hanno attribuito gli italiani al riguardo: 3,2. Dove i voti sono da 1 a 10 come a scuola (escluso lo zero).


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