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Maggio.

L'indice di gradimento del Premier è in caduta libera, e perde in un solo mese ben 6,9 punti. Come evidenzia un nostro sondaggio online svolto nelle ultime due settimane di maggio, quello di Mario Monti viene visto dai più come un governo:

  • forte con i deboli (la "povera gente") e debole con i forti (casta, lobbies);
  • (soprattutto) che da mesi si è impantanato nella politica ed è poco produttivo;
  • che non è riuscito a riportarci a contare in ambito internazionale;
  • che pochi vorrebbero in carica dopo le prossime elezioni politiche;
  • che è stato peggiore rispetto alle aspettative (positive ma anche negative di partenza).
E l'indice di gradimento paga pegno.


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E' successo negli ultimi 12 mesi
  • Giugno 2011 (42,9): dopo aver incassato una (dai più) inaspettata batosta sui referendum, il Premier genera/affronta la tempesta di una manovra economica annunciata che scontenta i più. A contorno i soliti scandali/scandaletti/intercettazioni di turno, i litigi con Tremonti e le lotte e incomprensioni con la Lega. L'indice Cercom perde solo 8 decimi di punto, tutto sommato un successo...
  • Luglio 2011 (41,8): dopo la condanna per il lodo Mondadori il Premier scende sotto quota 40, che riconquista con settimane di basso profilo e quasi assoluto silenzio.
  • Agosto 2011 (36,1): la crisi economica internazionale "punta" l'Italia. Due manovre correttive, gestite in maniera dilettantesca, tra annunci, dietrofront, correzioni, nuovi annunci, nuove correzioni... e dubbi diffusi e "trasversali" sulla loro equità ed efficacia, fa crollare l'indice di popolarità.
  • Settembre 2011 (23,4): crollo di 12,7 punti per il Premier, provocato presso gli intervistati da: la maniera dilettantesca con cui è stata trattata la crisi economica nazionale nei mesi di luglio ed agosto; l'evidente frattura con il Ministro Tremonti, con parte del PdL e della Lega; il fatto che sia andato con delle "escort", perché, in estrema sintesi, uno che va a donne è stimato da buona parte della popolazione maschile (poco da quella femminile), uno che va con... "escort" da nessuno; la frase intercettata al telefono con Walter Lavitola "me ne vado da questo paese di merda di cui sono nauseato", resa pubblica il 1° del mese; la frase intercettata al telefono con Gianpaolo Tarantini: "faccio il Premier a tempo perso", resa pubblica il 17; tempi, modi e "vanti" delle prestazioni sessuali, tutto ritenuto poco adatto per chi deve guidarci e rappresentarci internazionalmente.
  • Ottobre 2011 (20,3): un mese che ha visto il Premier e, di conseguenza l'Italia, giocarsi parte dell'ultima credibilità internazionale, continuando a gestire in maniera probabilmente dilettantesca, sicuramente inefficace, la crisi economica e gli attacchi speculativi internazionali. I cittadini rinfacciano al Premier che poco o niente di quello che doveva essere detto e fatto è stato detto o fatto, e, soprattutto, che si è riusciti ad umiliare la nazione.
  • Novembre 2011 (17,6-68,8): Silvio Berlusconi abbandona questo suo premierato con il record negativo di consensi (17,6%), tra le grida di dileggio di una piccola folla raccolta sotto Palazzo Chigi, mentre Mario Monti (68,8, ben 51,2 punti sopra il suo predecessore) apre il suo con la consapevolezza di tutti che ci sarà da soffrire, ma anche con molte speranze che con lui l'Italia ce la possa fare.
  • Dicembre 2011 (63,4): dopo la breve ventata iniziale di fiducia, ingenerata da tutti i media, anche internazionali, si diffonde la convinzione che il nuovo Governo stia soprattutto portando nuovi sacrifici (e quasi esclusivamente ai ceti da basso a medio) ma nessun miglioramento concreto a livello internazionale (il famigerato "spread"). E la prospettiva che un'uscita dall'Euro sia inevitabile/ auspicabile riguarda oramai quasi il 55% dei cittadini.
  • Gennaio 2012 (52,8): dopo il decreto "salva Italia", che aveva diffuso la convinzione che il nuovo Governo avesse portato sacrifici quasi esclusivamente ai ceti da basso a medio, ma nessun miglioramento concreto a livello internazionale, il decreto "cresci Italia" lascia perplessi sulla reale portata dei provvedimenti. In pratica sembra che gli interventi siano molto pesanti per le economie familiari, ma incidano poco sulle "caste" e sulle prospettive di crescita.
  • Febbraio 2012 (52,4): il Premier viaggia molto (USA, Europa), cercando di diffondere fiducia e raccogliere consensi sul risanamento economico dell'italia. Ci riesce, sia pur timidamente: molti cittadini si domandano, però, se si tratti di valutazioni o semplici incoraggiamenti di convenienza. Comunque la caduta dell'indice di popolarità del Premier dell'Osservatorio Permanente Cercom rallenta notevolmente, e con 52,4 perde meno di mezzo punto, contro i 10,6 del mese precedente.
  • Marzo 2012 (50,8): lo "spread" finalmente inizia a scendere, e per un po' si stabilizza addirittura sotto quota 300. Ma non dura molto, ed i nervi dei cittadini, già provati dalla crisi, iniziano a "cedere" (si moltiplicano i suicidi da crisi economica). La riforma del lavoro annunciata, lascia quanto meno scettici i più.
  • Aprile 2012 (46,8): è un mese di "chiacchiere" (esemplificando grossolanamente il sentimento dei cittadini), nel quale il Governo sembra fare poco, sicuramente niente per rilanciare l'economia. Sembriamo non contare più molto in Europa, neanche con Monti, e dipendiamo dalle decisioni tedesche. Non si vedono soluzioni a breve e medio termine, né l'impostazione preliminare delle stesse. Ed il malcontento, che genera "l'antipolitica", cresce. Il Premier paga 4 punti nell'indice di gradimento.
  • Maggio 2012 (39,9): come evidenzia un nostro sondaggio svolto nelle ultime due settimane di maggio, quello di Mario Monti viene visto dai più come un governo:1. forte con i deboli (la "povera gente") e debole con i forti (casta, lobbies); 2. (soprattutto) che da mesi si è impantanato nella politica ed è poco produttivo; 3. che non è riuscito a riportarci a contare in ambito internazionale; 4. che pochi vorrebbero in carica dopo le prossime elezioni politiche; 5. che è stato peggiore rispetto alle aspettative (positive ma anche negative di partenza).

Nelle ultime due settimane di maggio vi abbiamo sottoposto 5 domande "veloci" sul Governo Monti, quasi una "customer satisfaction".

Premesso che il Premier non deve cercare a tutti i costi il consenso dei cittadini (è un governo tecnico, non politico), ma nemmeno essere preso dalla sindrome di Quintino Sella, cioè voler essere ricordato come colui che ha fatto bere all'Italia l'amaro calice affamandola ma salvandola, il quadro che ne esce fuori è abbastanza deprimente. E' un governo:

  • forte con i deboli (la "povera gente") e debole con i forti (casta, lobbies);
  • che da mesi si è impantanato nella politica ed è poco produttivo;
  • che non è riuscito a riportarci a contare in ambito internazionale;
  • che pochi vorrebbero in carica dopo le prossime elezioni politiche;
  • che è stato peggiore rispetto alle aspettative (positive ma anche negative di partenza).
O almeno così la vedono gli italiani.



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Per concludere va come sempre ricordato come i sondaggi online free presenti su questo sito abbiano valore puramente indicativo, in quanto il campione non è stato selezionato secondo criteri socio-demografici di rappresentatività della popolazione. Se desiderate un sondaggio o una ricerca di mercato sicuramente rappresentativi, contattateci per uno studio ad hoc.


Ad una settimana dal termine del campionato 2011-2012 pubblichiamo la tanto attesa classifica dei tifosi della Serie A, un appuntamento giunto ormai all'ottavo anno, che in questa edizione porta diverse novità.

Si tratta di una ricerca di mercato consolidata e matura, quella probabilmente svolta da più tempo nel settore. E' stata sviluppata con 7000 interviste (3500 per il girone di andata, altrettante per quello di ritorno) ripartite secondo i parametri sociodemografici della popolazione italiana.

Pubblichiamo i soli dati percentuali, e senza commento: da qualche anno questa ricerca di mercato è a pagamento; per saperne di più cliccate qui. Ordinate la vostra copia del rapporto, con ampi commenti e tabelle secondo tutte le principali discriminanti sociodemografiche (nazionali e regionali), le diverse tipologie di tifosi, l'entità numerica degli stessi (non le sole percentuali).


Pur senza commentare ci sembra infatti giusto puntualizzare che, nella tabella sottostante, vedete come totale sempre 100%; ma attenzione, questo 100% è dato dalla somma dei tifosi delle squadre quell'anno in A. Così, per leggere le variazioni di anno in anno bisogna conoscere il numero totale di tifosi, perché ad una percentuale in crescita per una squadra, non sempre corrisponde un aumento dei tifosi, e viceversa. E questo lo potete fare solo acquistando il rapporto finale. Da questo link è possibile scaricare una copia esemplificativa del rapporto (datata e con molti dati assenti o camuffati) diffusa a puro titolo esemplificativo di cosa contiene la ricerca completa, per andare incontro a chi intende acquistarla e vuole una prima idea di massima di cosa riceverà.



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Questa tabella può essere liberamente pubblicata, purché integralmente così com'è. I singoli dati anche, purché venga riportato che si tratta di un estratto, e venga sempre citata la fonte: "Studio Grizzaffi - Cercom Consulting" ed il link "www.ricerchedimercato.it".


Aprile.

E' un mese in cui il Governo "fa politica" e non mostra, neanche lontanamente, la determinazione delle prime settimane; fa solo "chiacchiere" (esemplificando grossolanamente il sentimento dei cittadini). Monti ed il suo Governo sembrano contare sempre meno, anche se qualche politico o economista internazionale che ne tesse le lodi si trova sempre. E anche se i riflettori si sono spostati prevalentemente su Spagna e Grecia, cresce la consapevolezza che, in realta, non contiamo più molto in ambito internazionale, neanche con Monti: dipendiamo dalle decisioni tedesche e da quanto il mondo finanziario si "distragga", guardando verso altre nazioni prima di "addentare" il boccone grosso, l'Italia.

Se l'indice sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno resta stabile (70,1) è solo perché "si vive di speranze" (sperando di non "morire disperati", come dice il vecchio detto).

Ricordiamo che questo è solo un breve e sommario estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento.


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Gli ultimi 12 mesi:

  • Maggio 2011 (99,6): a livello di indicatori economici non è cambiato praticamente niente, e si continua a navigare in una mediocrità che mese dopo mese ci fa perdere posizioni tra le nazioni industrializzate. Quello che deprime è soprattutto il dubbio sulla saldezza della maggioranza, la sua capacità (fa poco o niente) e possibilità (numerica) di governare.
  • Giugno 2011 (98,8): la recrudescenza della crisi greca, le incertezze sul Governo ed i litigi al suo interno, la prospettiva di un declassamento del rating delle banche italiane, producono solo una "misera" discesa di 0,8 punti: la crisi dura oramai da anni, e, "per la propria salute mentale" oltre che economica, prevale tra gli italiani la convinzione che ad un anno tanto peggio non potrà andare.
  • Luglio 2011 (96,5): è ormai chiaro che l'Italia è stata presa di mira dalla speculazione internazionale. I cittadini temono contemporaneamente una manovra "punitiva" e che il Governo sottovaluti il problema.
  • Agosto 2011 (94,1): continua la discesa, favorita dalla crisi economica internazionale, che vede nell'Italia uno degli anelli deboli su cui speculare. L'approccio dilettantesco del Governo, con manovre annunciate, "approvate" internazionalmente, poi cambiate anche radicalmente con cadenza quasi giornaliera, levano molte speranze ai cittadini, e l'indice Cercom sulle aspettative sulla qualità della vita ad un anno scende a 94,1: esattamente 15 punti in meno rispetto all'agosto 2010.
  • Settembre 2011 (89,9): la crisi economica internazionale, e le conseguenti speculazioni finanziarie, continuano a tenere sotto pressione l'Italia, Ciò che demoralizza maggiormente gli italiani è: l'incapacità dimostrata dal governo di gestire in modo professionale la crisi; lo scarso rispetto e autorevolezza di cui "godiamo" in ambito internazionale; un Premier che sembra sempre più preso da questioni strettamente personali, che non invitano al rispetto; l'evidente frattura tra il Premier ed il Ministro Tremonti, così come i dissidi interni al PdL e alla Lega.
  • Ottobre 2011 (80,1):Con 80,1 l'Indice fa registrare il secondo peggiore risultato di sempre: in un solo anno ha perso oltre il 25%, l'11% nell'ultimo mese. L'economia sotto attacco internazionale ed il Governo incapace di agire o di farsi da parte per dare spazio ad altri più capaci, lasciano poche speranze.
  • Novembre 2011 (78,2): record negativo da quando l'indice è stato istituito. Questo risultato è frutto di un "pessimismo nero", legato al vecchio Governo, ed un discreto ottimismo legato ai primi giorni del nuovo Governo (fenomeno, questo, assolutamente usuale ed abbastanza indipendente da chi arriva al Governo). Da segnalare come in un anno l'indice abbia perso 26,6 punti, o, in altri termini, come sia stato "bruciato" oltre 1/4 dell'ottimismo degli italiani.
  • Dicembre 2011 (58,9): l'indice ha perso ben 43,2 punti. Dopo una breve ventata di fiducia, dovuta al subentro del Governo Monti, i cittadini si sono resi conto che, in realtà, il nuovo Governo ha soprattutto portato nuovi sacrifici quasi esclusivamente ai ceti da basso a medio, ma nessun miglioramento concreto a livello internazionale (il famigerato "spread"). E la prospettiva che un'uscita dall'Euro sia inevitabile/auspicabile riguarda oramai quasi il 55% dei cittadini.
  • Gennaio 2011 (59,4): l'aumento di mezzo punto lascia sperare che il fondo sia stato toccato a dicembre, e che stia ricominciando un difficile cammino di risalita. C'è timore, da parte dei più addentro ai canali di economia e finanza, perché si sa che la speculazione non guarda in faccia nessuno; c'è tristezza e preoccupazione in particolare nei ceti medi, medio-bassi e bassi, per un benessere che si allontana e non si sa se, da qui ad un anno (come da nostra rilevazione), ritornerà.
  • Febbraio 2012 (65,4): eppure c'è, quel timido segno di risalita dell'Indice Cercom: ovviamente non è ottimismo, anzi, è ancora pessimismo nero, ma i consensi sul risanamento che il Premier e l'Italia raccolgono in giro per il mondo, stemperano appena un poco il pessimismo. Ci si chiede, però, se queste lodi siano valutazioni nel merito o semplici incoraggiamenti di convenienza..
  • Marzo 2012 (70,1): lo "spread" finalmente inizia a scendere, e per un po' si stabilizza addirittura sotto quota 300, sfiorando i 270. Non dura molto, ma infonde entusiasmo prima (durante la risalita) e, ovviamente, durante, così che l'intero indice mensile Cercom ne viene influenzato.
  • Aprile 2012 (70,1): è un mese in cui il Governo "fa politica" e non mostra, neanche lontanamente, la determinazione delle prime settimane; fa solo "chiacchiere" (esemplificando grossolanamente il sentimento dei cittadini). Monti ed il suo Governo sembrano contare sempre meno, anche se qualche politico o economista internazionale che ne tesse le lodi si trova sempre. E anche se i riflettori si sono spostati prevalentemente su Spagna e Grecia, cresce la consapevolezza che, in realta, non contiamo più molto in ambito internazionale, neanche con Monti: dipendiamo dalle decisioni tedesche e da quanto il mondo finanziario si "distragga", guardando verso altre nazioni prima di "addentare" il boccone grosso, l'Italia. Se l'indice sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno resta stabile è solo perché "si vive di speranze" (sperando di non "morire disperati", come dice il vecchio detto).

Aprile.
E' un mese di "chiacchiere" (esemplificando grossolanamente il sentimento dei cittadini), nel quale il Governo sembra fare poco, sicuramente niente per rilanciare l'economia. Sembriamo non contare più molto in Europa, neanche con Monti, e dipendiamo dalle decisioni tedesche. Non si vedono soluzioni a breve e medio termine, né l'impostazione preliminare delle stesse. Ed il malcontento, che genera "l'antipolitica", cresce. Il Premier paga 4 punti nell'indice di gradimento.

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E' successo negli ultimi 12 mesi
  • Maggio 2011 (43,7): perde 6,5 punti in un solo mese, oltre 20 da maggio 2010 a maggio 2011. Il Premier paga la sconfitta della propria coalizione alla prima tornata delle elezioni (agli italiani non piacciono i perdenti), e, a fine mese, l'improvvida conversazione con l'esterefatto Presidente U.S.A..
  • Giugno 2011 (42,9): dopo aver incassato una (dai più) inaspettata batosta sui referendum, il Premier genera/affronta la tempesta di una manovra economica annunciata che scontenta i più. A contorno i soliti scandali/scandaletti/intercettazioni di turno, i litigi con Tremonti e le lotte e incomprensioni con la Lega. L'indice Cercom perde solo 8 decimi di punto, tutto sommato un successo...
  • Luglio 2011 (41,8): dopo la condanna per il lodo Mondadori il Premier scende sotto quota 40, che riconquista con settimane di basso profilo e quasi assoluto silenzio.
  • Agosto 2011 (36,1): la crisi economica internazionale "punta" l'Italia. Due manovre correttive, gestite in maniera dilettantesca, tra annunci, dietrofront, correzioni, nuovi annunci, nuove correzioni... e dubbi diffusi e "trasversali" sulla loro equità ed efficacia, fa crollare l'indice di popolarità.
  • Settembre 2011 (23,4): crollo di 12,7 punti per il Premier, provocato presso gli intervistati da: la maniera dilettantesca con cui è stata trattata la crisi economica nazionale nei mesi di luglio ed agosto; l'evidente frattura con il Ministro Tremonti, con parte del PdL e della Lega; il fatto che sia andato con delle "escort", perché, in estrema sintesi, uno che va a donne è stimato da buona parte della popolazione maschile (poco da quella femminile), uno che va con... "escort" da nessuno; la frase intercettata al telefono con Walter Lavitola "me ne vado da questo paese di merda di cui sono nauseato", resa pubblica il 1° del mese; la frase intercettata al telefono con Gianpaolo Tarantini: "faccio il Premier a tempo perso", resa pubblica il 17; tempi, modi e "vanti" delle prestazioni sessuali, tutto ritenuto poco adatto per chi deve guidarci e rappresentarci internazionalmente.
  • Ottobre 2011 (20,3): un mese che ha visto il Premier e, di conseguenza l'Italia, giocarsi parte dell'ultima credibilità internazionale, continuando a gestire in maniera probabilmente dilettantesca, sicuramente inefficace, la crisi economica e gli attacchi speculativi internazionali. I cittadini rinfacciano al Premier che poco o niente di quello che doveva essere detto e fatto è stato detto o fatto, e, soprattutto, che si è riusciti ad umiliare la nazione.
  • Novembre 2011 (17,6-68,8): Silvio Berlusconi abbandona questo suo premierato con il record negativo di consensi (17,6%), tra le grida di dileggio di una piccola folla raccolta sotto Palazzo Chigi, mentre Mario Monti (68,8, ben 51,2 punti sopra il suo predecessore) apre il suo con la consapevolezza di tutti che ci sarà da soffrire, ma anche con molte speranze che con lui l'Italia ce la possa fare.
  • Dicembre 2011 (63,4): dopo la breve ventata iniziale di fiducia, ingenerata da tutti i media, anche internazionali, si diffonde la convinzione che il nuovo Governo stia soprattutto portando nuovi sacrifici (e quasi esclusivamente ai ceti da basso a medio) ma nessun miglioramento concreto a livello internazionale (il famigerato "spread"). E la prospettiva che un'uscita dall'Euro sia inevitabile/ auspicabile riguarda oramai quasi il 55% dei cittadini.
  • Gennaio 2012 (52,8): dopo il decreto "salva Italia", che aveva diffuso la convinzione che il nuovo Governo avesse portato sacrifici quasi esclusivamente ai ceti da basso a medio, ma nessun miglioramento concreto a livello internazionale, il decreto "cresci Italia" lascia perplessi sulla reale portata dei provvedimenti. In pratica sembra che gli interventi siano molto pesanti per le economie familiari, ma incidano poco sulle "caste" e sulle prospettive di crescita.
  • Febbraio 2012 (52,4): il Premier viaggia molto (USA, Europa), cercando di diffondere fiducia e raccogliere consensi sul risanamento economico dell'italia. Ci riesce, sia pur timidamente: molti cittadini si domandano, però, se si tratti di valutazioni o semplici incoraggiamenti di convenienza. Comunque la caduta dell'indice di popolarità del Premier dell'Osservatorio Permanente Cercom rallenta notevolmente, e con 52,4 perde meno di mezzo punto, contro i 10,6 del mese precedente.
  • Marzo 2012 (50,8): lo "spread" finalmente inizia a scendere, e per un po' si stabilizza addirittura sotto quota 300. Ma non dura molto, ed i nervi dei cittadini, già provati dalla crisi, iniziano a "cedere" (si moltiplicano i suicidi da crisi economica). La riforma del lavoro annunciata, lascia quanto meno scettici i più.
  • Aprile 2012 (46,8): è un mese di "chiacchiere" (esemplificando grossolanamente il sentimento dei cittadini), nel quale il Governo sembra fare poco, sicuramente niente per rilanciare l'economia. Sembriamo non contare più molto in Europa, neanche con Monti, e dipendiamo dalle decisioni tedesche. Non si vedono soluzioni a breve e medio termine, né l'impostazione preliminare delle stesse. Ed il malcontento, che genera "l'antipolitica", cresce. Il Premier paga 4 punti nell'indice di gradimento.

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