ricerche di mercato
  
About us
Consulenza: elezioni
News

Nei prossimi mesi si svolgeranno alcune tra le più importanti sessioni elettorali. Nei nostri 25 anni di attività abbiamo aiutato ad essere eletti molti candidati di tutti gli indirizzi politici, così come abbiamo supportato partiti e coalizioni.

Vogliamo ricordare che questi sono i tempi migliori per chiedere il nostro aiuto, e che intervenendo troppo a ridosso delle elezioni non si possono sfruttare pienamente i nostri servizi. Infatti, il nostro intervento (che è modulare e oltre ai sondaggi comprende, a richiesta, anche tutta una serie di azioni a supporto) parte anche molti mesi prima delle elezioni e va dalla selezione e formazione dei candidati alla stesura dei programmi, alla redazione di interventi, alla definizione della migliore campagna di comunicazione, alla verifica con sondaggi periodici della propensione al voto nei collegi interessati. I politici vengono seguiti giorno per giorno: prima, durante e, all'occorrenza, dopo le elezioni.

Le ricerche in ambito elettorale sono pensate primariamente per candidati che vogliano verificare la propria immagine e notorietà nel collegio elettorale di riferimento, le chances di vittoria, il quadro dei maggiori concorrenti, cosa gli elettori desiderano, ed avere infine indicazioni su cosa fare per migliorare la propria immagine e "votabilità".

Idealmente questi sondaggi e studi a supporto andrebbero sviluppati in 3 fasi:

1a fase - tre-quattro mesi almeno prima dell'inizio della campagna elettorale, per aiutare a redigere il programma (politico e di comunicazione);
2a fase - due-tre mesi prima delle elezioni, in modo da operare eventuali "aggiustamenti" in corso d'opera nell'impostazione della campagna;
3a fase - tre-quattro settimane prima delle elezioni, per calibrare il rush finale.

Per chi volesse o dovesse proprio risparmiare, la ricerca/sondaggio da non perdere assolutamente è la seconda, ma solamente tutte e tre insieme mettono il candidato (o partito/coalizione) in una condizione di controllo ottimale della situazione. Ma per tutti vale l'invito a rispettare i tempi di intervento: c'è scarso margine di manovra per modificarli.


Settembre.

Il pressocché consueto "rimbalzo estivo" arriva, quest'anno, con un mese di ritardo e decisamente mitigato: le paure di un agosto, che secondo molti ci avrebbe potuto vedere entrare in una spirale di indifendibilità dei tassi con conseguenze disastrose, sono ormai (quasi) un ricordo. E, a scoppio ritardato, riabbiamo, in piccolo, il consueto rimbalzo estivo.

In realtà ci sarebbe poco per cui essere ottimisti, soprattutto nel campo della politica nazionale, dove troviamo diversi scandali regionali (in primis quello che porta alle dimissioni della governatrice del Lazio Renata Polverini), i partiti in lite tra di loro e al proprio interno (nel PD per le primarie, nel PDL con gli ex AN che pensano ad una scissione), Berlusconi che "minaccia" un ritorno in campo, ed una lista enorme di negatività e scandali che si potrebbero riempire pagine e pagine. Ma alle magagne di casa nostra siamo abituati, e di fronte alla crisi economico-finanziaria questi sono argomenti che fanno arrabbiare, ma non incutono grossi timori per il futuro.

Resta poi alta la "stella" di Monti che, pur soddisfacendo in Italia sostanzialmente pochi, resta portatore di un'immagine di serietà rassicurante all'estero, utilissima per calmierare i mercati.

Ricordiamo che questo è solo un breve e sommario estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento.


Cliccare per ingrandire l'immagine
Cliccare sull'immagine per ingrandirla.


Gli ultimi 12 mesi:

  • Ottobre 2011 (80,1):Con 80,1 l'Indice fa registrare il secondo peggiore risultato di sempre: in un solo anno ha perso oltre il 25%, l'11% nell'ultimo mese. L'economia sotto attacco internazionale ed il Governo incapace di agire o di farsi da parte per dare spazio ad altri più capaci, lasciano poche speranze.
  • Novembre 2011 (78,2): record negativo da quando l'indice è stato istituito. Questo risultato è frutto di un "pessimismo nero", legato al vecchio Governo, ed un discreto ottimismo legato ai primi giorni del nuovo Governo (fenomeno, questo, assolutamente usuale ed abbastanza indipendente da chi arriva al Governo). Da segnalare come in un anno l'indice abbia perso 26,6 punti, o, in altri termini, come sia stato "bruciato" oltre 1/4 dell'ottimismo degli italiani.
  • Dicembre 2011 (58,9): l'indice ha perso ben 43,2 punti. Dopo una breve ventata di fiducia, dovuta al subentro del Governo Monti, i cittadini si sono resi conto che, in realtà, il nuovo Governo ha soprattutto portato nuovi sacrifici quasi esclusivamente ai ceti da basso a medio, ma nessun miglioramento concreto a livello internazionale (il famigerato "spread"). E la prospettiva che un'uscita dall'Euro sia inevitabile/auspicabile riguarda oramai quasi il 55% dei cittadini.
  • Gennaio 2011 (59,4): l'aumento di mezzo punto lascia sperare che il fondo sia stato toccato a dicembre, e che stia ricominciando un difficile cammino di risalita. C'è timore, da parte dei più addentro ai canali di economia e finanza, perché si sa che la speculazione non guarda in faccia nessuno; c'è tristezza e preoccupazione in particolare nei ceti medi, medio-bassi e bassi, per un benessere che si allontana e non si sa se, da qui ad un anno (come da nostra rilevazione), ritornerà.
  • Febbraio 2012 (65,4): eppure c'è, quel timido segno di risalita dell'Indice Cercom: ovviamente non è ottimismo, anzi, è ancora pessimismo nero, ma i consensi sul risanamento che il Premier e l'Italia raccolgono in giro per il mondo, stemperano appena un poco il pessimismo. Ci si chiede, però, se queste lodi siano valutazioni nel merito o semplici incoraggiamenti di convenienza..
  • Marzo 2012 (70,1): lo "spread" finalmente inizia a scendere, e per un po' si stabilizza addirittura sotto quota 300, sfiorando i 270. Non dura molto, ma infonde entusiasmo prima (durante la discesa) e, ovviamente, durante, così che l'intero indice mensile Cercom ne viene influenzato.
  • Aprile 2012 (70,1): è un mese in cui il Governo "fa politica" e non mostra, neanche lontanamente, la determinazione delle prime settimane; fa solo "chiacchiere" (esemplificando grossolanamente il sentimento dei cittadini). Monti ed il suo Governo sembrano contare sempre meno, anche se qualche politico o economista internazionale che ne tesse le lodi si trova sempre. E anche se i riflettori si sono spostati prevalentemente su Spagna e Grecia, cresce la consapevolezza che, in realta, non contiamo più molto in ambito internazionale, neanche con Monti: dipendiamo dalle decisioni tedesche e da quanto il mondo finanziario si "distragga", guardando verso altre nazioni prima di "addentare" il boccone grosso, l'Italia. Se l'indice sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno resta stabile è solo perché "si vive di speranze" (sperando di non "morire disperati", come dice il vecchio detto).
  • Maggio 2012 (70,0): è la piatta prosecuzione del mese precedente, con il portafoglio sempre più vuoto ed il Governo che "fa politica" e non mostra, neanche lontanamente, la determinazione delle prime settimane. Monti sembra vivere, a livello internazionale, di luce propria, che non riesce però a trasferire all'Italia. E anche se i riflettori si sono spostati prevalentemente su Spagna e Grecia, è forte la consapevolezza che, in realta, non contiamo più molto in ambito internazionale, ed è solo questione di tempo prima che la "speculazione internazionale" decida di "addentare" il boccone grosso, l'Italia. Stiamo sempre qui, tra color che son sospesi.
  • Giugno 2012 (69,9): navighiamo, oramai da quattro mesi, su quello che può essere definito il momentaneo fondo della fiducia nel futuro: l'indice Cercom sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno resta sostanzialmente invariato. E' un mese dove ci avviciniamo prepotentemente al baratro dell'uscita dall'Euro (anche se per alcuni sarebbe un'opportunità).
  • Luglio 2012 (71,1): il Governo si è finalmente "rimesso a lavorare", ed il Premier sembra colui che meglio di chiunque altro, in ambito internazionale, riesca ad opporsi (o quanto meno a confrontarsi efficacemente) all'"odiosa" Germania. Nei cittadini c'è quasi un piccolo sussulto nazionalista, e, soprattutto negli ultimi giorni, l'indice risale.
  • Agosto 2012 (71,9): la solita confusione e poca sostanza che regna, come sempre, in ambito politico (nazionale), mitiga il consueto ottimismo estivo. Da un lato abbiamo il Premier, che continua a tessere le fila per un consenso internazionale sulla sua linea di interventi europei "antispread", dall'altro una serie di confusi interventi "a pioggia", annunciati e poi cancellati o sostanzialmente modificati dai vari ministri.
  • Settembre 2012 (77,9): il pressocché consueto "rimbalzo estivo" arriva, quest'anno, con un mese di ritardo grazie alla diffusa sensazione di aver scampato un qualche pericolo ad Agosto. In realtà ci sarebbe poco per cui essere ottimisti, soprattutto nel campo della politica nazionale, dove troviamo diversi scandali che sembrano la classica punta dell'iceberg.


Settembre

Per il quarto mese consecutivo l'Indice Cercom di gradimento del Premier resta sostanzialmente stabile, sia pur in leggera flessione, e si assesta a 43,0. E' un "mensis horribilis" per la politica italiana, con diversi scandali regionali (in primis quello che porta alle dimissioni della governatrice del Lazio Renata Polverini), i partiti in lite tra di loro e al proprio interno (nel PD per le primarie, nel PDL con gli ex AN che pensano ad una scissione), Berlusconi che "minaccia" un ritorno in campo, ed una lista enorme di negatività e scandali che si potrebbero riempire pagine e pagine. Monti si salva, pur soddisfacendo sostanzialmente pochi, in quanto gode quanto meno di un'immagine di serietà rassicurante, utile soprattutto all'estero per calmierare i mercati.


Cliccare per ingrandire l'immagine
Cliccare sull'immagine per ingrandirla.

E' successo negli ultimi 12 mesi
  • Ottobre 2011 (20,3): un mese che ha visto il Premier e, di conseguenza l'Italia, giocarsi parte dell'ultima credibilità internazionale, continuando a gestire in maniera probabilmente dilettantesca, sicuramente inefficace, la crisi economica e gli attacchi speculativi internazionali. I cittadini rinfacciano al Premier che poco o niente di quello che doveva essere detto e fatto è stato detto o fatto, e, soprattutto, che si è riusciti ad umiliare la nazione.
  • Novembre 2011 (17,6-68,8): Silvio Berlusconi abbandona questo suo premierato con il record negativo di consensi (17,6%), tra le grida di dileggio di una piccola folla raccolta sotto Palazzo Chigi, mentre Mario Monti (68,8, ben 51,2 punti sopra il suo predecessore) apre il suo con la consapevolezza di tutti che ci sarà da soffrire, ma anche con molte speranze che con lui l'Italia ce la possa fare.
  • Dicembre 2011 (63,4): dopo la breve ventata iniziale di fiducia, ingenerata da tutti i media, anche internazionali, si diffonde la convinzione che il nuovo Governo stia soprattutto portando nuovi sacrifici (e quasi esclusivamente ai ceti da basso a medio) ma nessun miglioramento concreto a livello internazionale (il famigerato "spread"). E la prospettiva che un'uscita dall'Euro sia inevitabile/ auspicabile riguarda oramai quasi il 55% dei cittadini.
  • Gennaio 2012 (52,8): dopo il decreto "salva Italia", che aveva diffuso la convinzione che il nuovo Governo avesse portato sacrifici quasi esclusivamente ai ceti da basso a medio, ma nessun miglioramento concreto a livello internazionale, il decreto "cresci Italia" lascia perplessi sulla reale portata dei provvedimenti. In pratica sembra che gli interventi siano molto pesanti per le economie familiari, ma incidano poco sulle "caste" e sulle prospettive di crescita.
  • Febbraio 2012 (52,4): il Premier viaggia molto (USA, Europa), cercando di diffondere fiducia e raccogliere consensi sul risanamento economico dell'italia. Ci riesce, sia pur timidamente: molti cittadini si domandano, però, se si tratti di valutazioni o semplici incoraggiamenti di convenienza. Comunque la caduta dell'indice di popolarità del Premier dell'Osservatorio Permanente Cercom rallenta notevolmente, e con 52,4 perde meno di mezzo punto, contro i 10,6 del mese precedente.
  • Marzo 2012 (50,8): lo "spread" finalmente inizia a scendere, e per un po' si stabilizza addirittura sotto quota 300. Ma non dura molto, ed i nervi dei cittadini, già provati dalla crisi, iniziano a "cedere" (si moltiplicano i suicidi da crisi economica). La riforma del lavoro annunciata, lascia quanto meno scettici i più.
  • Aprile 2012 (46,8): è un mese di "chiacchiere" (esemplificando grossolanamente il sentimento dei cittadini), nel quale il Governo sembra fare poco, sicuramente niente per rilanciare l'economia. Sembriamo non contare più molto in Europa, neanche con Monti, e dipendiamo dalle decisioni tedesche. Non si vedono soluzioni a breve e medio termine, né l'impostazione preliminare delle stesse. Ed il malcontento, che genera "l'antipolitica", cresce. Il Premier paga 4 punti nell'indice di gradimento.
  • Maggio 2012 (39,9): come evidenzia un nostro sondaggio svolto nelle ultime due settimane di maggio, quello di Mario Monti viene visto dai più come un governo:1. forte con i deboli (la "povera gente") e debole con i forti (casta, lobbies); 2. (soprattutto) che da mesi si è impantanato nella politica ed è poco produttivo; 3. che non è riuscito a riportarci a contare in ambito internazionale; 4. che pochi vorrebbero in carica dopo le prossime elezioni politiche; 5. che è stato peggiore rispetto alle aspettative (positive ma anche negative di partenza).
  • Giugno 2012 (42,4): è un mese durissimo, dove ci troviamo a lungo su quello che per alcuni è un baratro, per altri l'inizio della rinascita: l'uscita dall'Euro. Ma la maggiorparte degli italiani si stringe attorno al proprio Premier, che nella riunione dell'Eurogruppo del 29 riesce ad ottenere significativi successi.
  • Luglio 2012 (44,0): il Governo "si è rimesso a lavorare", ed il Premier sembra colui che meglio di chiunque altro, in ambito internazionale, riesce ad opporsi (o quanto meno a confrontarsi efficacemente) all'"odiosa" Germania. Nei cittadini c'è quasi un piccolo sussulto nazionalista.
  • Agosto 2012 (43,8): il Premier si riposa poco e continua a tessere le fila per un consenso internazionale sulla sua linea di interventi europei "antispread". Gli ultimi giorni del mese, caratterizzati da confusi interventi "a pioggia", annunciati e poi cancellati o sostanzialmente modificati dai vari ministri, fanno calare l'indice.
  • Settembre 2012 (43,0): è un "mensis horribilis" per la politica italiana, con diversi scandali regionali (in primis quello che porta alle dimissioni della governatrice del Lazio R. Polverini), i partiti in lite tra di loro e al proprio interno (nel PD per le primarie, nel PDL con gli ex AN che pensano ad una scissione), Berlusconi che "minaccia" un ritorno in campo, ed una lista enorme di ulteriori negatività e scandali. Monti si salva, pur soddisfacendo sostanzialmente pochi, in quanto gode quanto meno di un'immagine di serietà rassicurante, utile soprattutto all'estero per calmierare i mercati.


Uscire dall'Euro? - 18/09/2012 @ 11:52

Nel periodo primavera-autunno 2012 abbiamo riproposto, in altra forma, un vecchio sondaggio del 2005 per verificare quanti fossero favorevoli o meno a un'uscita dall'Euro. Il sondaggio ha riscosso un forte interesse, con oltre 8.000 votanti (per la precisione 8412), dei quali 6335 online ed il restante con interviste telefoniche.

Sono diverse le prospettive da cui esaminare i risultati: come premessa generale va sottolineata la forte differenza di atteggiamento tra la primavera e l'autunno.

Favorevoli e contrari ad un'uscita dall'Euro - Risultati complessivi.

Giugno-settembre 2005 - Favorevoli 42% Contrari 58%
Primavera 2012 - Favorevoli 66,3% Contrari 33,7%
Autunno 2012 - Favorevoli 36,5% Contrari 63,5%
Marzo-settembre 2012 - Favorevoli 51,5% Contrari 48,5%


Conclusione: mentre scriviamo la permanenza nell'euro incontra i favori di quasi 2 italiani su 3, con un'inversione di rotta radicale rispetto alla scorsa primavera, e comunque con percentuali molto superiori al 2005.

Cos'è successo? In primavera la risposta è stata molto più umorale, con tanti e pesanti sacrifici nel recente passato e nel prossimo futuro (e il ricordo di come, con la lira, si operasse una svalutazione "e passasse la paura"), mentre l'estate, oltre a metterci drasticamente di fronte al bivio "dentro o fuori", è arrivata dopo mesi di sensibilizzazione sulle conseguenze di una nostra uscita dall'Euro.

Il cambiamento più evidente: in primavera il 32,9% (quasi un intervistato su tre) riteneva un'uscita dall'Euro "il male minore: da fare prima che sia troppo tardi", percentuale crollata al 13,3% in estate. Nel frattempo, coloro che ritenevano che fosse "impensabile: stiamo uscendo dalla crisi con i nostri sacrifici" passava dal 21,6% al 33,3%.

Per il restante delle voci la brevità dovuta a questa new ci porta ad invitarvi a leggere la tabella sottostante per ulteriori approfondimenti, non prima di aver sottolineato come pochissimi vedano l'Europa come un'alleato: probabilmente ce la faremo, ma grazie ai nostri sacrifici.



Cliccare per ingrandire l'immagine
Cliccare sull'immagine per ingrandirla.


---------------------------------------

Per concludere va come sempre ricordato come i sondaggi online free presenti su questo sito abbiano valore puramente indicativo, in quanto il campione non è stato selezionato secondo criteri socio-demografici di rappresentatività della popolazione. Se desiderate un sondaggio o una ricerca di mercato sicuramente rappresentativi, contattateci per uno studio ad hoc.


Agosto.

E' un mese nel quale il Premier si riposa poco e continua a tessere le fila per un consenso internazionale sulla sua linea di interventi europei "antispread". Gli ultimi giorni del mese, caratterizzati da confusi interventi "a pioggia", annunciati e poi cancellati o sostanzialmente modificati dai vari ministri, fanno calare l'Indice Cercom di gradimento del Premier, che si assesta a 43,8.


Cliccare per ingrandire l'immagine
Cliccare sull'immagine per ingrandirla.

E' successo negli ultimi 12 mesi
  • Luglio 2011 (41,8): dopo la condanna per il lodo Mondadori il Premier scende sotto quota 40, che riconquista con settimane di basso profilo e quasi assoluto silenzio.
  • Agosto 2011 (36,1): la crisi economica internazionale "punta" l'Italia. Due manovre correttive, gestite in maniera dilettantesca, tra annunci, dietrofront, correzioni, nuovi annunci, nuove correzioni... e dubbi diffusi e "trasversali" sulla loro equità ed efficacia, fa crollare l'indice di popolarità.
  • Settembre 2011 (23,4): crollo di 12,7 punti per il Premier, provocato presso gli intervistati da: la maniera dilettantesca con cui è stata trattata la crisi economica nazionale nei mesi di luglio ed agosto; l'evidente frattura con il Ministro Tremonti, con parte del PdL e della Lega; il fatto che sia andato con delle "escort", perché, in estrema sintesi, uno che va a donne è stimato da buona parte della popolazione maschile (poco da quella femminile), uno che va con... "escort" da nessuno; la frase intercettata al telefono con Walter Lavitola "me ne vado da questo paese di merda di cui sono nauseato", resa pubblica il 1° del mese; la frase intercettata al telefono con Gianpaolo Tarantini: "faccio il Premier a tempo perso", resa pubblica il 17; tempi, modi e "vanti" delle prestazioni sessuali, tutto ritenuto poco adatto per chi deve guidarci e rappresentarci internazionalmente.
  • Ottobre 2011 (20,3): un mese che ha visto il Premier e, di conseguenza l'Italia, giocarsi parte dell'ultima credibilità internazionale, continuando a gestire in maniera probabilmente dilettantesca, sicuramente inefficace, la crisi economica e gli attacchi speculativi internazionali. I cittadini rinfacciano al Premier che poco o niente di quello che doveva essere detto e fatto è stato detto o fatto, e, soprattutto, che si è riusciti ad umiliare la nazione.
  • Novembre 2011 (17,6-68,8): Silvio Berlusconi abbandona questo suo premierato con il record negativo di consensi (17,6%), tra le grida di dileggio di una piccola folla raccolta sotto Palazzo Chigi, mentre Mario Monti (68,8, ben 51,2 punti sopra il suo predecessore) apre il suo con la consapevolezza di tutti che ci sarà da soffrire, ma anche con molte speranze che con lui l'Italia ce la possa fare.
  • Dicembre 2011 (63,4): dopo la breve ventata iniziale di fiducia, ingenerata da tutti i media, anche internazionali, si diffonde la convinzione che il nuovo Governo stia soprattutto portando nuovi sacrifici (e quasi esclusivamente ai ceti da basso a medio) ma nessun miglioramento concreto a livello internazionale (il famigerato "spread"). E la prospettiva che un'uscita dall'Euro sia inevitabile/ auspicabile riguarda oramai quasi il 55% dei cittadini.
  • Gennaio 2012 (52,8): dopo il decreto "salva Italia", che aveva diffuso la convinzione che il nuovo Governo avesse portato sacrifici quasi esclusivamente ai ceti da basso a medio, ma nessun miglioramento concreto a livello internazionale, il decreto "cresci Italia" lascia perplessi sulla reale portata dei provvedimenti. In pratica sembra che gli interventi siano molto pesanti per le economie familiari, ma incidano poco sulle "caste" e sulle prospettive di crescita.
  • Febbraio 2012 (52,4): il Premier viaggia molto (USA, Europa), cercando di diffondere fiducia e raccogliere consensi sul risanamento economico dell'italia. Ci riesce, sia pur timidamente: molti cittadini si domandano, però, se si tratti di valutazioni o semplici incoraggiamenti di convenienza. Comunque la caduta dell'indice di popolarità del Premier dell'Osservatorio Permanente Cercom rallenta notevolmente, e con 52,4 perde meno di mezzo punto, contro i 10,6 del mese precedente.
  • Marzo 2012 (50,8): lo "spread" finalmente inizia a scendere, e per un po' si stabilizza addirittura sotto quota 300. Ma non dura molto, ed i nervi dei cittadini, già provati dalla crisi, iniziano a "cedere" (si moltiplicano i suicidi da crisi economica). La riforma del lavoro annunciata, lascia quanto meno scettici i più.
  • Aprile 2012 (46,8): è un mese di "chiacchiere" (esemplificando grossolanamente il sentimento dei cittadini), nel quale il Governo sembra fare poco, sicuramente niente per rilanciare l'economia. Sembriamo non contare più molto in Europa, neanche con Monti, e dipendiamo dalle decisioni tedesche. Non si vedono soluzioni a breve e medio termine, né l'impostazione preliminare delle stesse. Ed il malcontento, che genera "l'antipolitica", cresce. Il Premier paga 4 punti nell'indice di gradimento.
  • Maggio 2012 (39,9): come evidenzia un nostro sondaggio svolto nelle ultime due settimane di maggio, quello di Mario Monti viene visto dai più come un governo:1. forte con i deboli (la "povera gente") e debole con i forti (casta, lobbies); 2. (soprattutto) che da mesi si è impantanato nella politica ed è poco produttivo; 3. che non è riuscito a riportarci a contare in ambito internazionale; 4. che pochi vorrebbero in carica dopo le prossime elezioni politiche; 5. che è stato peggiore rispetto alle aspettative (positive ma anche negative di partenza).
  • Giugno 2012 (42,4): è un mese durissimo, dove ci troviamo a lungo su quello che per alcuni è un baratro, per altri l'inizio della rinascita: l'uscita dall'Euro. Ma la maggiorparte degli italiani si stringe attorno al proprio Premier, che nella riunione dell'Eurogruppo del 29 riesce ad ottenere significativi successi.
  • Luglio 2012 (44,0): il Governo "si è rimesso a lavorare", ed il Premier sembra colui che meglio di chiunque altro, in ambito internazionale, riesce ad opporsi (o quanto meno a confrontarsi efficacemente) all'"odiosa" Germania. Nei cittadini c'è quasi un piccolo sussulto nazionalista.
  • Agosto 2012 (43,8): il Premier si riposa poco e continua a tessere le fila per un consenso internazionale sulla sua linea di interventi europei "antispread". Gli ultimi giorni del mese, caratterizzati da confusi interventi "a pioggia", annunciati e poi cancellati o sostanzialmente modificati dai vari ministri, fanno calare l'indice.


InizioPrecedente10 pagine precedenti [ 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 ] 10 pagine seguentiSuccessivoFine
Ricerche quantitative
Consulenza: marketing
Focus Group

Da oltre 70 anni il sistema più veloce ed economico per avere risposte concrete su vissuto e "aspirazionale" di un target. E' la regina delle ricerche qualitative.
Pagina di approfondimento
Per un preventivo.

Servizi di coaching
Software by:
  freeguppy.org   © 2004-2013   More info ...