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A due giorni dalla decisione della Consulta di non ammettere l'abolizione delle province così come prevista dal governo Monti, ed a uno dalla decisione dell'attuale Governo di procedere in altro modo all'abolizione delle stesse, pubblichiamo un nostro breve sondaggio al riguardo.

Gli italiani sono assolutmente favorevoli all'abolizione totale delle province, con un 79,1 di sì incondizionati, che diventano il 93,8% se si escludono gli indifferenti. Al riguardo sarebbe interessante/auspicabile una ricerca ad hoc per appurare in tutte le sue componenti il perché di una percentuale tanto elevata (15,7%) di indifferenti.

Non va molto meglio alle Aree Metropolitane, con percentuali molto simili (74%) di italiani che ne chiedono la cancellazione/non messa in opera. Va segnalato come questa percentuale si divida grosso modo in due, con il 37,9% che le abolirebbe tutte ed il 36,1% che manterrebbe solo Roma e Milano. In effetti molte delle Aree Metropolitane previste sono ridicole o, quanto meno, incongrue, sia per numero di abitanti che per la ripartizione degli stessi sul territorio. I cittadini vivono queste Aree Metropolitane prevalentemente come un'ennesima forma di clientelismo e le rifiutano.



Abolizione delle Province


Abolizione delle Aree metropolitane


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N.B. Va come sempre ricordato che i sondaggi online free (anche quelli presenti su questo sito) hanno un valore puramente indicativo, in quanto il campione non viene selezionato secondo criteri socio-demografici di rappresentatività della popolazione. Se desiderate un sondaggio o una ricerca di mercato sicuramente rappresentativi, contattateci per uno studio ad hoc.


E' un mese in cui l'Italia naviga tra promesse, buoni intenti, mezzi sgambetti, e dissidi (con insulti) grillini: l'italiano medio si chiede se è l'unico ad aver capito la gravità della situazione e che sarebbe ora di fare, non di progettare o distruggere. L'ottimismo generato dalla formazione di un nuovo governo si è dissolto nell'arco di due mesi, e l'indice Cercom sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno scende a 70,2.

Ricordiamo che questo è solo un breve e sommario estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento.


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Gli ultimi 12 mesi:

  • Luglio 2012 (71,1): il Governo si è finalmente "rimesso a lavorare", ed il Premier sembra colui che meglio di chiunque altro, in ambito internazionale, riesca ad opporsi (o quanto meno a confrontarsi efficacemente) all'"odiosa" Germania. Nei cittadini c'è quasi un piccolo sussulto nazionalista, e, soprattutto negli ultimi giorni, l'indice risale.
  • Agosto 2012 (71,9): la solita confusione e poca sostanza che regna, come sempre, in ambito politico (nazionale), mitiga il consueto ottimismo estivo. Da un lato abbiamo il Premier, che continua a tessere le fila per un consenso internazionale sulla sua linea di interventi europei "antispread", dall'altro una serie di confusi interventi "a pioggia", annunciati e poi cancellati o sostanzialmente modificati dai vari ministri.
  • Settembre 2012 (77,9): il pressocché consueto "rimbalzo estivo" arriva, quest'anno, con un mese di ritardo grazie alla diffusa sensazione di aver scampato un qualche pericolo ad Agosto. In realtà ci sarebbe poco per cui essere ottimisti, soprattutto nel campo della politica nazionale, dove troviamo diversi scandali che sembrano la classica punta dell'iceberg.
  • Ottobre 2012 (77,3): il mese è caratterizzato da una prima metà dove prevale ancora marginalmente il leggero ottimismo estivo, grazie anche allo spread "basso", ed una seconda al ribasso, caratterizzata da 1. il forte disaccordo all'interno dei vari partiti, con 2. l'aggiunta della condanna a S. Berlusconi nel processo sui diritti tv Mediaset, 3. una certa insipienza del Governo, incapace di incidere, di avere idee vincenti ed innovative, con 4. leggi preannunciate, che o non vengono poste in essere, o lo sono in forma stravolta.
  • Novembre 2012 (72,1): lo spread scende lentamente, ma, diverse dichiarazioni di rappresentanti dell'economia, finanza, industria e commercio nazionali ed internazionali spostano la ripresa di uno o due anni, e questo manda in crisi l'ottimismo di molti. La possibilità di elezioni premature, che non portino ad un governo stabile, fa il resto.
  • Dicembre 2012 (71,1): lo spread scende decisamente, ma l'arrivo improvviso delle elezioni scombussola un po' le aspettative. Spaventano forse meno del previsto, ma sicuramente non rasserenano. Lo spostamento in avanti al 2014-15 della ripresa, secondo le più autorevoli fonti economico-finanziarie mondiali, fa il resto. Anzi, la vera nota che completa il quadro è l'IMU, che impegna la tredicesima (per chi la riceve) degli italiani o comunque molti dei soldi destinati alle festività. E' un Natale triste per molti, ma chi è nei posti di comando non sembra accorgersene più di tanto.
  • Gennaio 2013 (72,9): sia a livello nazionale che internazionale (i "mercati") inizia a serpeggiare un certo ottimismo sul futuro politico dell'Italia. Assolutamente nessun dato reale, in quanto tutti i maggiori indicatori economico-finanziari segnalano che c'è poco da essere ottimisti, ma la crisi è stata lunga e sperare nei poteri taumaturgici del nuovo Governo non costa niente..
  • Febbraio 2013 (71,3): il mese inizia con una discreta ripresa, con un moderato ottimismo dovuto quasi esclusivamente alle aspettative sul risultato delle elezioni: si spera che qualcosa cambi in meglio, con un governo stabile e innovativo. Ma i risultati delle elezioni fanno registrare, negli ultimi giorni del mese, una decisa inversione di tendenza, tanto che l'indice risulta complessivamente in calo, chiudendo quasi ai livelli di dicembre.
  • Marzo 2013 (69,9): non c'è molta fiducia nella politica (partiti tradizionali) né in quella che viene percepita come l'anti-politica (5 Stelle), e l'indice Cercom sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno ritorna al periodo della paura per lo spread: 69,9. Ma lo spread adesso è per molti un timore decisamente secondario.
  • Aprile 2013 (69,0): è un mese di timori sulle possibilità che il "disordine" politico possa portare ad uno sbocco positivo per la Nazione, e l'indice Cercom sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno continua la discesa arrivando a 69,0. Molti sono già pentiti del loro voto appena espresso, soprattutto gli elettori del PD seguiti dagli elettori del Movimento 5 Stelle, che si sentono imprigionati in forme politiche (o di "nonpolitica") lontane da quello che avrebbero voluto. La formazione del Governo Letta lascia perplessi ma fa registrare comunque un parziale recupero.
  • Maggio 2013 (74,6): si parte sull'onda del sollievo provato dai più per la formazione di un governo e si finisce con i dubbi che lo stesso (e quindi anche l'Italia) si stia impantanando nei vincoli di rigore "tedeschi" e nelle "meline" di tipo democristiano.
  • Giugno 2013 (70,2): navighiamo tra promesse, buoni intenti, mezzi sgambetti, e dissidi (con insulti) grillini: l'italiano medio si chiede se è l'unico ad aver capito la gravità della situazione e che sarebbe ora di fare, non di progettare o distruggere. L'ottimismo generato dalla formazione di un nuovo governo si è dissolto nell'arco di due mesi.


Maggio.

E' un mese che parte sull'onda del sollievo provato dai più per la formazione di un governo e finisce con i dubbi che lo stesso si stia impantanando nei vincoli di rigore "tedeschi", così che in 31 giorni l'Indice Cercom sul gradimento del Premier perde quasi 10 punti: il 50,1 finale si pone grosso modo a metà strada tra tra quanto fatto registrare all'inizio e alla fine del mese.

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E' successo negli ultimi 12 mesi
  • Giugno 2012 (42,4): è un mese durissimo, dove ci troviamo a lungo su quello che per alcuni è un baratro, per altri l'inizio della rinascita: l'uscita dall'Euro. Ma la maggiorparte degli italiani si stringe attorno al proprio Premier, che nella riunione dell'Eurogruppo del 29 riesce ad ottenere significativi successi.
  • Luglio 2012 (44,0): il Governo "si è rimesso a lavorare", ed il Premier sembra colui che meglio di chiunque altro, in ambito internazionale, riesce ad opporsi (o quanto meno a confrontarsi efficacemente) all'"odiosa" Germania. Nei cittadini c'è quasi un piccolo sussulto nazionalista.
  • Agosto 2012 (43,8): il Premier si riposa poco e continua a tessere le fila per un consenso internazionale sulla sua linea di interventi europei "antispread". Gli ultimi giorni del mese, caratterizzati da confusi interventi "a pioggia", annunciati e poi cancellati o sostanzialmente modificati dai vari ministri, fanno calare l'indice.
  • Settembre 2012 (43,0): è un "mensis horribilis" per la politica italiana, con diversi scandali regionali (in primis quello che porta alle dimissioni della governatrice del Lazio R. Polverini), i partiti in lite tra di loro e al proprio interno (nel PD per le primarie, nel PDL con gli ex AN che pensano ad una scissione), Berlusconi che "minaccia" un ritorno in campo, ed una lista enorme di ulteriori negatività e scandali. Monti si salva, pur soddisfacendo sostanzialmente pochi, in quanto gode quanto meno di un'immagine di serietà rassicurante, utile soprattutto all'estero per calmierare i mercati.
  • Ottobre 2012 (43,6): il Premier conferma, nel quotidiano, l'incapacità di incidere, di avere idee vincenti ed innovative, a capo di un Governo che balbetta leggi che o non vengono poste in essere, o lo sono in forma stravolta. Ma l'alternativa è composta da politici condannati, che a giorni alterni ululano alla luna, da compagni scompagnati che, come da copione, litigano per delle primarie scopiazzate dai grandi, da comici che "minacciano" di far piangere, ecc., ecc.. Ed in questo suk della politica anche chi è mediocre rifulge e riesce a vivacchiare.
  • Novembre 2012 (39,9): il Premier sembra strizzare ripetutamente l'occhio ad un suo nuovo impegno politico. E' un mese di PR tessute sottilmente, come la risposta alla presentazione di un suo libro alla "sua" Bocconi: «Il voto che do a me stesso è meno buono di quello che mi danno gli osservatori stranieri ma è meno cattivo di quello che mi danno gli economisti, soprattutto bocconiani». Trattasi di "comunicazione quadrupla": 1. sono estremamente apprezzato all'estero (e, tra le righe, molto più di qualsiasi altro politico italiano); 2. ho fatto bene in italia, checché ne dica qualche economista; 3. sono modesto; 4. sono spiritoso. Ma allora perché l'indice di gradimento scende? Non per particolari demeriti in questo mese, ma gli italiani sentono l'avvicinarsi delle elezioni, e molti che pure apprezzano sostanzialmente il suo operato, non sopporterebbero un'ulteriore e intera legislatura con lui Premier.
  • Dicembre 2012 (32,1): è un mese segnato dall'improvvisa, e spiegabile solo con i soliti giochi politici, caduta del Governo. Tranne che per la veloce chiusura della finanziaria (consentiteci di chiamarla ancora così, all'italiana) il mese è caratterizzato dalle manovre politche, soprattutto di S. Berlusconi (oscillante dal disprezzo al più ampio apprezzamento per Monti) e sul Premier (si candida, non si candida, come, eventualmente con chi...). Giochetti che non piacciono ai cittadini e l'indice cala di quasi 8 punti a 32,1, meno della metà del primo indice fatto registrare dal Premier, appena 13 mesi fa.
  • Gennaio 2013 (23,1): è un mese elettorale, e molti intervistati hanno difficoltà a distinguere tra gradimento del Premier e disponibilità a votarlo. Comunque, la percentuale di voti che il partito del Premier potrebbe alla fine raccogliere dovrebbe essere ben inferiore alla metà del suo indice di gradimento.
  • Febbraio 2013 (18,4): è il mese delle elezioni, e più ancora del mese precedente gli intervistati fanno fatica a scindere il gradimento del Premier dalla disponibilità a votarlo (che alla fine sarà grosso modo la metà dell'Indice Cercom del mese).
  • Marzo-aprile 2013: mesi surreali, con un Premier uscente che conta poco, e tante schermaglie politiche (nei due mesi gli abbonati ricevono analisi politiche sulla Premiership).
  • Maggio 2013 (50,1): è un mese che parte sull'onda del sollievo provato dai più per la formazione di un governo e finisce con i dubbi che lo stesso si stia impantanando nei vincoli di rigore "tedeschi", così che in 31 giorni l'indice Cercom sul gradimento del Premier perde quasi 10 punti: il 50,1 finale si pone grosso modo a metà strada tra tra quanto fatto registrare all'inizio e alla fine del mese.


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N.B. Questa pagina è offerta a scopo promozionale ai nostri visitatori, seguendo un'iniziativa oramai consolidata negli anni. E' un minimo estratto di un'ampia ricerca a pagamento. La tabella può essere liberamente pubblicata, purché integralmente così com'è. Il testo o singoli dati possono essere citati, purché venga riportato che si tratta di un estratto, e venga sempre citata la fonte: "Studio Grizzaffi - Cercom Consulting" ed il link "www.ricerchedimercato.it".

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Classifica dei tifosi della serie A - Risultati

Il campionato 2012-2013 è terminato da pochi giorni e già pubblichiamo la tanto attesa classifica dei tifosi della Serie A, un appuntamento giunto ormai al nono anno.

E' una ricerca "matura", oramai consolidata nella metodologia e nell'affidabilità storica dei risultati. E' quasi unica nel suo genere, un punto di riferimento autorevole e dettagliato. Possiamo dire, senza falsa modestia, che questo studio è uno degli appuntamenti più attesi del settore.

Quest'anno la ricerca è ulteriormente migliorata, con un questionario più ampio, nuove metodologie e algoritmi di calcolo (per coerenza abbiamo ovviamente ricontrollato, secondo i nuovi parametri, tutti i risultati storici, operando marginali modifiche). Ma soprattutto la ricerca è passata da 7.000 a 10.000 interviste telefoniche, (5000 per il girone di andata, altrettante per quello di ritorno) ripartite secondo i parametri sociodemografici della popolazione italiana dai 14 anni in su; mantiene, inoltre, i consueti approfondimenti qualitativi. Questo aumento del 43% circa delle interviste ha consentito un più approfondito dettaglio della campionatura ed una maggiore significatività statistica. E', oramai, una ricerca che lascia poco spazio alle interpretazioni.

Pubblichiamo come sempre i soli dati percentuali, e senza commento: dal campionato 2006-'07 questa ricerca di mercato è a pagamento; per saperne di più cliccate qui. Ordinate la vostra copia del rapporto, con ampi commenti e tabelle secondo tutte le principali discriminanti sociodemografiche (nazionali e regionali), le diverse tipologie di tifosi, l'entità numerica degli stessi (non le sole percentuali). Da questo link è possibile scaricare una copia esemplificativa del rapporto (datata e con quasi tutti i dati assenti o camuffati) diffusa a puro titolo esemplificativo di cosa contiene la ricerca completa, per andare incontro a chi intende acquistarla e vuole una prima idea di massima di cosa riceverà.




Qui di seguito abbiamo cercato di spiegare le risposte al nostro sondaggio, soprattutto tenendo conto delle sensazioni e della percezione della realtà (che conosciamo attraverso altre ricerche) da parte dei rispondenti, ma senza voler/poter dare un giudizio o comunicare verità apodittiche in merito, missione impossibile probabilmente anche per molti addetti ai lavori.

La giustizia sportiva propone quello che per la giustizia ordinaria sarebbe un obbrobrio: è l'indagato a dover dimostrare la propria innocenza, non il contrario. Capita, così: che un allenatore venga condannato per essere accusato da un calciatore di essere stato messo al corrente di una combine pubblicamente, all'interno dello spogliatoio, mentre tutti gli altri presenti (oltre 20) negano il fatto; che calciatori, presidenti e allenatori, con accuse apparentemente ben più pesanti, non siano stati nemmeno indagati; che alcune squadre vengano penalizzate fortemente, alcune ripetutamente, altre assolte, secondo logiche impenetrabili ai più; che una squadra venga retrocessa in fretta e furia in Lega Pro per 1 partita alterata (Presa Diretta, Rai 3, "Ladri di calcio", gennaio 2013, che conclude: "A pagare veramente è stato solo il Lecce, che è finito in Lega Pro: le altre squadre se la sono cavata con...") mentre un'altra squadra, accusata di combinare partite da anni, con tanto di presunto rito pseudo-mafioso (da telefilm americano) con una scatola da scarpe piena dei soldi delle scommesse fatta girare per lo spogliatoio e baciata dai calciatori, ancora attende il giudizio (e siamo ad un passo dalla prescrizione).

In pratica una giustizia disorientante, che alcuni giudicano secondo la propria cultura, educazione o fiducia (o meno) nelle istituzioni, altri inevitabilmente secondo il proprio tifo, ma tutti hanno come comun denominatore quanto meno (e per l'appunto) il disorientamento.


Prescindendo dal tifo sportvo, ritenete che per le recenti decisioni della giustizia sportiva in ambito calcistico si possa parlare più di giustizia o di ingiustizia sportiva?
(2010 voti)


Giustizia - 9.9%


Ingiustizia - 62.7%


Giustizia parziale - 13.1%


Non mi interessa, meno calcio c'è meglio sto - 14.3%





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N.B. Va come sempre ricordato che i sondaggi online free (anche quelli presenti su questo sito) hanno un valore puramente indicativo, in quanto il campione non viene selezionato secondo criteri socio-demografici di rappresentatività della popolazione. Se desiderate un sondaggio o una ricerca di mercato sicuramente rappresentativi, contattateci per uno studio ad hoc.


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