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Abbiamo appena completato la consueta completa revisione annuale della nostra rete di intervistatori e mystery shopper. La tabella interattiva con la ripartizione regionale e provinciale la trovate qui.


E' un mese molto "provinciale" per l'indice: mentre, da una parte, arrivano confortanti dati di macroeconomia internazionale (vedere al riguardo gli ampi dettagli all'interno del rapporto), dall'altra il timore interno di una possibile/probabile caduta del governo (per via della nota vicenda Mediaset-Berlusconi) fa scendere ulteriormente l'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita ad un anno, che si assesta a 66,4, il quarto peggior risultato del decennio.

Ricordiamo che questo è solo un breve e sommario estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento.


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Gli ultimi 12 mesi:

  • Ottobre 2012 (77,3): il mese è caratterizzato da una prima metà dove prevale ancora marginalmente il leggero ottimismo estivo, grazie anche allo spread "basso", ed una seconda al ribasso, caratterizzata da 1. il forte disaccordo all'interno dei vari partiti, con 2. l'aggiunta della condanna a S. Berlusconi nel processo sui diritti tv Mediaset, 3. una certa insipienza del Governo, incapace di incidere, di avere idee vincenti ed innovative, con 4. leggi preannunciate, che o non vengono poste in essere, o lo sono in forma stravolta.
  • Novembre 2012 (72,1): lo spread scende lentamente, ma, diverse dichiarazioni di rappresentanti dell'economia, finanza, industria e commercio nazionali ed internazionali spostano la ripresa di uno o due anni, e questo manda in crisi l'ottimismo di molti. La possibilità di elezioni premature, che non portino ad un governo stabile, fa il resto.
  • Dicembre 2012 (71,1): lo spread scende decisamente, ma l'arrivo improvviso delle elezioni scombussola un po' le aspettative. Spaventano forse meno del previsto, ma sicuramente non rasserenano. Lo spostamento in avanti al 2014-15 della ripresa, secondo le più autorevoli fonti economico-finanziarie mondiali, fa il resto. Anzi, la vera nota che completa il quadro è l'IMU, che impegna la tredicesima (per chi la riceve) degli italiani o comunque molti dei soldi destinati alle festività. E' un Natale triste per molti, ma chi è nei posti di comando non sembra accorgersene più di tanto.
  • Gennaio 2013 (72,9): sia a livello nazionale che internazionale (i "mercati") inizia a serpeggiare un certo ottimismo sul futuro politico dell'Italia. Assolutamente nessun dato reale, in quanto tutti i maggiori indicatori economico-finanziari segnalano che c'è poco da essere ottimisti, ma la crisi è stata lunga e sperare nei poteri taumaturgici del nuovo Governo non costa niente..
  • Febbraio 2013 (71,3): il mese inizia con una discreta ripresa, con un moderato ottimismo dovuto quasi esclusivamente alle aspettative sul risultato delle elezioni: si spera che qualcosa cambi in meglio, con un governo stabile e innovativo. Ma i risultati delle elezioni fanno registrare, negli ultimi giorni del mese, una decisa inversione di tendenza, tanto che l'indice risulta complessivamente in calo, chiudendo quasi ai livelli di dicembre.
  • Marzo 2013 (69,9): non c'è molta fiducia nella politica (partiti tradizionali) né in quella che viene percepita come l'anti-politica (5 Stelle), e l'indice Cercom sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno ritorna al periodo della paura per lo spread: 69,9. Ma lo spread adesso è per molti un timore decisamente secondario.
  • Aprile 2013 (69,0): è un mese di timori sulle possibilità che il "disordine" politico possa portare ad uno sbocco positivo per la Nazione, e l'indice Cercom sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno continua la discesa arrivando a 69,0. Molti sono già pentiti del loro voto appena espresso, soprattutto gli elettori del PD seguiti dagli elettori del Movimento 5 Stelle, che si sentono imprigionati in forme politiche (o di "nonpolitica") lontane da quello che avrebbero voluto. La formazione del Governo Letta lascia perplessi ma fa registrare comunque un parziale recupero.
  • Maggio 2013 (74,6): si parte sull'onda del sollievo provato dai più per la formazione di un governo e si finisce con i dubbi che lo stesso (e quindi anche l'Italia) si stia impantanando nei vincoli di rigore "tedeschi" e nelle "meline" di tipo democristiano.
  • Giugno 2013 (70,2): navighiamo tra promesse, buoni intenti, mezzi sgambetti, e dissidi (con insulti) grillini: l'italiano medio si chiede se è l'unico ad aver capito la gravità della situazione e che sarebbe ora di fare, non di progettare o distruggere. L'ottimismo generato dalla formazione di un nuovo governo si è dissolto nell'arco di due mesi.
  • Luglio 2013 (68,2): tra inerzia, parole a vuoto e rapporti tesi in tutto l'ambito politico, e con l'economia che non da segni di ripresa che viene anzi rimandata da autorevoli fonti internazionali, viene a mancare anche l'abituale "rimbalzo estivo" (quella consueta immotivata ventata di ottimismo che accompagna l'estate) e l'indice Cercom sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno scende al livello più basso dal febbraio 2012.
  • Agosto 2013 (67,9): tiene banco la condanna di Silvio Berlusconi nell'ambito della cosiddetta sentenza Mediaset: quello che più di tutto preoccupa è l'eventuale interdizione dai pubblici uffici, che dovrà dovrà passare al vaglio dalla giunta per le elezioni del Senato. Questo potrebbe portare alla caduta del Governo Letta, e i cittadini, anche se non amano questo Governo (infatti solamente circa un terzo degli elettori lo apprezza), sono consapevoli che è l'unico che abbiamo e che verosimilmente potremo avere nel prossimo futuro; così che circa 2 intervistati su 3 vivono una caduta del Governo Letta come una sciagura. Tutto questo affonda ulteriormente l'ottimismo, con l'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita ad un anno, che non solo non si giova del consueto "rimbalzo estivo", ma addirittura scende.
  • Settembre 2013 (66,4): è un mese molto "provinciale" per l'indice: mentre, da una parte, arrivano confortanti dati di macroeconomia internazionale, dall'altra il timore interno di una possibile/probabile caduta del governo (per via della nota vicenda Mediaset-Berlusconi) fa fa registrare per l'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita ad un anno il quarto peggior risultato del decennio.


Letta piace a molti più cittadini di quanti ne diano una valutazione positiva. L'elemento negativo, su cui quasi tutti concordano e che abbassa l'indice, è che è lento (anche considerando tutte le "pastoie" politiche).

Lo scoppio della crisi di governo, per le modalità con cui si sviluppa ed il timore che genera sul futuro, porta molti a "stringersi" attorno al Premier e l'indice Cercom sul gradimento del Premier risale decisamente al 43,2.

Ricordiamo che questo è solo un brevissimo e sommario estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento.



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E' successo negli ultimi 12 mesi
  • Ottobre 2012 (43,6): il Premier conferma, nel quotidiano, l'incapacità di incidere, di avere idee vincenti ed innovative, a capo di un Governo che balbetta leggi che o non vengono poste in essere, o lo sono in forma stravolta. Ma l'alternativa è composta da politici condannati, che a giorni alterni ululano alla luna, da compagni scompagnati che, come da copione, litigano per delle primarie scopiazzate dai grandi, da comici che "minacciano" di far piangere, ecc., ecc.. Ed in questo suk della politica anche chi è mediocre rifulge e riesce a vivacchiare.
  • Novembre 2012 (39,9): il Premier sembra strizzare ripetutamente l'occhio ad un suo nuovo impegno politico. E' un mese di PR tessute sottilmente, come la risposta alla presentazione di un suo libro alla "sua" Bocconi: «Il voto che do a me stesso è meno buono di quello che mi danno gli osservatori stranieri ma è meno cattivo di quello che mi danno gli economisti, soprattutto bocconiani». Trattasi di "comunicazione quadrupla": 1. sono estremamente apprezzato all'estero (e, tra le righe, molto più di qualsiasi altro politico italiano); 2. ho fatto bene in italia, checché ne dica qualche economista; 3. sono modesto; 4. sono spiritoso. Ma allora perché l'indice di gradimento scende? Non per particolari demeriti in questo mese, ma gli italiani sentono l'avvicinarsi delle elezioni, e molti che pure apprezzano sostanzialmente il suo operato, non sopporterebbero un'ulteriore e intera legislatura con lui Premier.
  • Dicembre 2012 (32,1): è un mese segnato dall'improvvisa, e spiegabile solo con i soliti giochi politici, caduta del Governo. Tranne che per la veloce chiusura della finanziaria (consentiteci di chiamarla ancora così, all'italiana) il mese è caratterizzato dalle manovre politiche, soprattutto di S. Berlusconi (oscillante dal disprezzo al più ampio apprezzamento per Monti) e sul Premier (si candida, non si candida, come, eventualmente con chi...). Giochetti che non piacciono ai cittadini e l'indice cala di quasi 8 punti a 32,1, meno della metà del primo indice fatto registrare dal Premier, appena 13 mesi fa.
  • Gennaio 2013 (23,1): è un mese elettorale, e molti intervistati hanno difficoltà a distinguere tra gradimento del Premier e disponibilità a votarlo. Comunque, la percentuale di voti che il partito del Premier potrebbe alla fine raccogliere dovrebbe essere ben inferiore alla metà del suo indice di gradimento.
  • Febbraio 2013 (18,4): è il mese delle elezioni, e più ancora del mese precedente gli intervistati fanno fatica a scindere il gradimento del Premier dalla disponibilità a votarlo (che alla fine sarà grosso modo la metà dell'Indice Cercom del mese).
  • Marzo-aprile 2013: mesi surreali, con un Premier uscente che conta poco, e tante schermaglie politiche (nei due mesi gli abbonati ricevono analisi politiche sulla Premiership).
  • Maggio 2013 (50,1): è un mese che parte sull'onda del sollievo provato dai più per la formazione di un governo e finisce con i dubbi che lo stesso si stia impantanando nei vincoli di rigore "tedeschi", così che in 31 giorni l'indice Cercom sul gradimento del Premier perde quasi 10 punti: il 50,1 finale si pone grosso modo a metà strada tra tra quanto fatto registrare all'inizio e alla fine del mese.
  • Giugno 2013 (44,0): bla, bla, bla... progetti... bla, bla, bla... dichiarazioni... bla, bla, bla... vertici... bla, bla, bla... annunci... bla, bla, bla... niente. Questo è ciò che, con una sintesi estremamente grossolana ma altrettanto chiara, pensano gli italiani del Governo. Al Premier va molto meglio (ma per quanto?): il gradimento del Governo è molto più basso (poco più della metà del gradimento del Premier).
  • Luglio 2013 (36,4): continua l'ignavia de facto del Governo: un intervistato dichiara, sintetizzando l'orientamento di pensiero di molti, che "Letta è talmente moderato e indolente, che al confronto Monti era un agitatore iperattivo". Certo, la convivenza della strana coppia Letta-Alfano (non tanto per i due politici simili nell'interpretazione del proprio ruolo, quanto per i partiti che rappresentano) non favorisce le attività di governo; ma gli italiani sono consapevoli che, dopo tutto, questo governo ci sta salvando dalla catastrofe del non-governo. E così, al termine della legislatura, ci toccherà ringraziarlo per aver fatto poco o niente, dopo aver ringraziato Monti per la legge Fornero. Speriamo che questo governo duri a lungo perché preferiamo non sapere di cosa dovremo ringraziare il prossimo.
  • Agosto 2013 (35,7): è uno strano mese. Piace il Premier, per il suo stile ed il fatto che continui a lavorare per tutto il mese di agosto. Ma non piace il Governo che fa poco o niente, se non tanta confusione, aiutato in questo come al solito dai giornalisti, che danno per legge le idee o le proposte, così che le rettifiche giornaliere sono comunque la norma. Piace ancora meno la politica, con percentuali molto elevate di elettori che si sono pentiti del loro ultimo voto (tra i tre partiti maggiori soprattutto 5 Stelle, poi il PD e quindi il PdL). L'indice mensile è il risultato della convergenza di queste tre componenti, che gli elettori spesso non riescono a scindere.
  • Settembre 2013 (43,2): Letta piace a molti più cittadini di quanti ne diano una valutazione positiva. L'elemento negativo, su cui quasi tutti concordano e che abbassa l'indice, è che è lento (anche considerando tutte le "pastoie" politiche). Lo scoppio della crisi di governo, per le modalità con cui si sviluppa ed il timore che genera sul futuro, porta molti a "stringersi" attorno al Premier.


La crisi di Governo ha origini lontane (ma anche mica tanto, visto che parliamo di fine aprile di quest'anno): dalla costituzione del governo stesso. I due maggiori partiti al governo hanno affrontato l'impegno in un perenne clima da campagna elettorale: il PD con lotte prevalentemente interne al partito, il PdL con lotte (e "ricatti") interne al Governo. La situazione si aggrava quando, dopo la condanna di Silvio Berlusconi da parte dei giudici della sezione feriale della Cassazione nell'ambito della cosiddetta sentenza Mediaset, viene avviato il procedimento di "decadenza" dell'ex-Premier dagli incarichi pubblici. Poi precipita negli ultimi giorni: seguiamone in estrema sintesi la cronistoria, che è poi anche quella di questo sondaggio.

  • 25/9/13: mentre Letta è a New York per parlare all'ONU ed a Wall Street, il PdL minaccia le dimissioni di massa in caso di decadenza di S. Berlusconi.
  • 26/9/13: il Quirinale si allerta e parla di decisioni inquietanti. Schifani e Brunetta rispondono definendo le decisioni realistiche e non inquietanti. Si parla di colpo di stato. Inizia il nostro sondaggio.
  • 27/9/13: Napolitano, parlando in un convegno in ricordo di Spaventa, dichiara che si è perso il senso del confronto civile ed il rispetto per le istituzioni. Poi si incontra con Letta. In un Consiglio dei Ministri virtualmente dimissionario saltano i provvedimenti economici (su tutti l'IVA).
  • 28/9/13: Berlusconi formalizza la crisi facendo firmare ai Ministri del PdL una lettera di dimissioni in bianco. Dichiara, inoltre, che l'IVA aumenterà per colpa di Letta, che risponde chiamandolo su Twitter "rovesciafrittata".
  • 29/9/13: Berlusconi dichiara che questo Governo è finito. Letta, in TV, annuncia un chiaremento (= richiesta di fiducia) per mercoledì 2/10.
  • 30/9/13: assemblea dei parlamentari PdL: inizia il dissenso interno, Cicchitto non può parlare. Non c'è confronto, non c'è dibattito.
  • 1/10/13: si consuma lo scontro interno al PdL, tra cosiddetti "falchi" e "colombe", guidate queste da Alfano. Letta vede Renzi che si schiera al suo fianco.
  • 2/10/13: mentre sembra consumarsi la scissione all'interno del PdL, Berlusconi cambia 4-5 volte idea e decide infine di far votare la fiducia a Letta. Chiudiamo il nostro sondaggio.

Ci fermiamo qui, perché su questo e sul resto si potrebbero scrivere (e sicuramente si scriveranno) libri, ognuno più intelligente e più o meno di parte dell'altro. Diciamo che quanto sopra è UNA possibile estrema sintesi, del genere "così è, se vi pare".

I risultati del sondaggio sono estremamente chiari: se il Governo fosse caduto sarebbe stata colpa di Berlusconi. (No, questa volta non aspettatevi analisi o commenti. Anche sopra abbiamo fatto solo un'estrema sintesi e non un'analisi: perché comportarci diversamente qui? E' storia di oggi, ed ognuno può fare certamente da solo: c'è poco da interpretare. Inoltre, per un'analisi sarebbe indispensabile una vera ricerca di mercato a pagamento e non un breve sondaggio "free".)




Se il Governo cadesse sarebbe prevalentemente per colpa di:

(657 voti)


Enrico Letta - 4.6%


Silvio Berlusconi - 79.1%


Entrambi - 3.8%


Altri/altro - 12.5%





---------------------------------------

N.B. Va come sempre ricordato che i sondaggi online free (anche quelli presenti su questo sito) hanno un valore puramente indicativo, in quanto il campione non viene selezionato secondo criteri socio-demografici di rappresentatività della popolazione. Se desiderate un sondaggio o una ricerca di mercato sicuramente rappresentativi, contattateci per uno studio ad hoc.


Il mese è quasi completamente caratterizzato (anche a livello internazionale, con la notizia che tiene banco sui maggiori quotidiani e tv internazionali) dalla condanna di Silvio Berlusconi da parte dei giudici della sezione feriale della Cassazione nell'ambito della cosiddetta sentenza Mediaset. Quello che più di tutto preoccupa i cittadini è l'eventuale interdizione dai pubblici uffici, che dovrà essere ridefinita nel processo d'appello-bis del 19 ottobre. Ma nel frattempo dovrà passare al vaglio della giunta per le elezioni del Senato, che dovrà decidere sulla cosiddetta "decadenza" (quindi senza aspettare il processo d'appello-bis).

Questo comporta che l'ex Premier, e molti parlamentari e senatori del PdL, un giorno sì e l'altro no (dipende se ci state leggendo in un giorno pari o in un giorno dispari) minacciano di far cadere il Governo, salvo magari rimangiarsi tutto il giorno seguente.

Sia ben chiaro: i cittadini non amano questo Governo, infatti solamente circa un terzo degli elettori lo apprezza, ma è l'unico che abbiamo e che verosimilmente potremo avere nel prossimo futuro, così che circa 2 intervistati su 3 si aggrappano ad esso con forza, e vivono una caduta del Governo Letta come una sciagura. Tutto questo affonda ulteriormente l'ottimismo, con l'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita ad un anno, che non solo non si giova del consueto "rimbalzo estivo", ma addirittura scende a 67,9.

Ricordiamo che questo è solo un breve e sommario estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento.


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Gli ultimi 12 mesi:

  • Settembre 2012 (77,9): il pressocché consueto "rimbalzo estivo" arriva, quest'anno, con un mese di ritardo grazie alla diffusa sensazione di aver scampato un qualche pericolo ad Agosto. In realtà ci sarebbe poco per cui essere ottimisti, soprattutto nel campo della politica nazionale, dove troviamo diversi scandali che sembrano la classica punta dell'iceberg.
  • Ottobre 2012 (77,3): il mese è caratterizzato da una prima metà dove prevale ancora marginalmente il leggero ottimismo estivo, grazie anche allo spread "basso", ed una seconda al ribasso, caratterizzata da 1. il forte disaccordo all'interno dei vari partiti, con 2. l'aggiunta della condanna a S. Berlusconi nel processo sui diritti tv Mediaset, 3. una certa insipienza del Governo, incapace di incidere, di avere idee vincenti ed innovative, con 4. leggi preannunciate, che o non vengono poste in essere, o lo sono in forma stravolta.
  • Novembre 2012 (72,1): lo spread scende lentamente, ma, diverse dichiarazioni di rappresentanti dell'economia, finanza, industria e commercio nazionali ed internazionali spostano la ripresa di uno o due anni, e questo manda in crisi l'ottimismo di molti. La possibilità di elezioni premature, che non portino ad un governo stabile, fa il resto.
  • Dicembre 2012 (71,1): lo spread scende decisamente, ma l'arrivo improvviso delle elezioni scombussola un po' le aspettative. Spaventano forse meno del previsto, ma sicuramente non rasserenano. Lo spostamento in avanti al 2014-15 della ripresa, secondo le più autorevoli fonti economico-finanziarie mondiali, fa il resto. Anzi, la vera nota che completa il quadro è l'IMU, che impegna la tredicesima (per chi la riceve) degli italiani o comunque molti dei soldi destinati alle festività. E' un Natale triste per molti, ma chi è nei posti di comando non sembra accorgersene più di tanto.
  • Gennaio 2013 (72,9): sia a livello nazionale che internazionale (i "mercati") inizia a serpeggiare un certo ottimismo sul futuro politico dell'Italia. Assolutamente nessun dato reale, in quanto tutti i maggiori indicatori economico-finanziari segnalano che c'è poco da essere ottimisti, ma la crisi è stata lunga e sperare nei poteri taumaturgici del nuovo Governo non costa niente..
  • Febbraio 2013 (71,3): il mese inizia con una discreta ripresa, con un moderato ottimismo dovuto quasi esclusivamente alle aspettative sul risultato delle elezioni: si spera che qualcosa cambi in meglio, con un governo stabile e innovativo. Ma i risultati delle elezioni fanno registrare, negli ultimi giorni del mese, una decisa inversione di tendenza, tanto che l'indice risulta complessivamente in calo, chiudendo quasi ai livelli di dicembre.
  • Marzo 2013 (69,9): non c'è molta fiducia nella politica (partiti tradizionali) né in quella che viene percepita come l'anti-politica (5 Stelle), e l'indice Cercom sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno ritorna al periodo della paura per lo spread: 69,9. Ma lo spread adesso è per molti un timore decisamente secondario.
  • Aprile 2013 (69,0): è un mese di timori sulle possibilità che il "disordine" politico possa portare ad uno sbocco positivo per la Nazione, e l'indice Cercom sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno continua la discesa arrivando a 69,0. Molti sono già pentiti del loro voto appena espresso, soprattutto gli elettori del PD seguiti dagli elettori del Movimento 5 Stelle, che si sentono imprigionati in forme politiche (o di "nonpolitica") lontane da quello che avrebbero voluto. La formazione del Governo Letta lascia perplessi ma fa registrare comunque un parziale recupero.
  • Maggio 2013 (74,6): si parte sull'onda del sollievo provato dai più per la formazione di un governo e si finisce con i dubbi che lo stesso (e quindi anche l'Italia) si stia impantanando nei vincoli di rigore "tedeschi" e nelle "meline" di tipo democristiano.
  • Giugno 2013 (70,2): navighiamo tra promesse, buoni intenti, mezzi sgambetti, e dissidi (con insulti) grillini: l'italiano medio si chiede se è l'unico ad aver capito la gravità della situazione e che sarebbe ora di fare, non di progettare o distruggere. L'ottimismo generato dalla formazione di un nuovo governo si è dissolto nell'arco di due mesi.
  • Luglio 2013 (68,2): tra inerzia, parole a vuoto e rapporti tesi in tutto l'ambito politico, e con l'economia che non da segni di ripresa che viene anzi rimandata da autorevoli fonti internazionali, viene a mancare anche l'abituale "rimbalzo estivo" (quella consueta immotivata ventata di ottimismo che accompagna l'estate) e l'indice Cercom sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno scende al livello più basso dal febbraio 2012.
  • Agosto 2013 (67,9): tiene banco la condanna di Silvio Berlusconi nell'ambito della cosiddetta sentenza Mediaset: quello che più di tutto preoccupa è l'eventuale interdizione dai pubblici uffici, che dovrà dovrà passare al vaglio dalla giunta per le elezioni del Senato. Questo potrebbe portare alla caduta del Governo Letta, e i cittadini, anche se non amano questo Governo (infatti solamente circa un terzo degli elettori lo apprezza), sono consapevoli che è l'unico che abbiamo e che verosimilmente potremo avere nel prossimo futuro; così che circa 2 intervistati su 3 vivono una caduta del Governo Letta come una sciagura. Tutto questo affonda ulteriormente l'ottimismo, con l'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita ad un anno, che non solo non si giova del consueto "rimbalzo estivo", ma addirittura scende.


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