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Questo mese facciamo due eccezioni. La 1a: normalmente lasciamo circa 100 giorni al nuovo Premier per insediarsi e compiere le proprie prime mosse, ma visto il passaggio da E. Letta a M. Renzi praticamente senza soluzione di continuità (e anche i ritmi incalzanti imposti dal nuovo Presidente del Consiglio), abbiamo deciso di rendere immediatamente pubblici i dati. La 2a: il consueto mini-commento alla tabella non verterà sulla percezione dei due Premier ma sarà, piuttosto, l'occasione per fare delle riflessioni di massima sulle premiership che si sono succedute in questi 90 mesi.

Il nuovo Premier inizia con un indice di 59,7, che lo pone al terzo posto (a distanza) come gradimento iniziale del premierato, dopo S. Berlusconi e M. Monti.

I record di basso gradimento iniziale e finale appartengono entrambi a R. Prodi (29,1 - 10,1).

M. Monti è colui che ha avuto il crollo più repentino, perdendo ben 50,5 punti in soli 16 mesi, meno di un anno e mezzo. Una rapida delusione.

S. Berlusconi è stato di gran lunga il più amato, mantenendo per anni un indice di gradimento molto elevato, superiore (ad esempio) a quello iniziale di M. Renzi. Il suo indice di gradimento ha poi avuto un rapido declino, condizionato dagli scandali personali e dall'inefficienza che gli italiani hanno recepito per quel governo.

E. Letta ha navigato stancamente, caratteristica riconosciuta per altro mensilmente al suo governo dagli elettori.

Ricordiamo che questo è solo un brevissimo e sommario estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento.



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E' successo negli ultimi 12 mesi
  • Marzo-aprile 2013: mesi surreali, con un Premier uscente che conta poco, e tante schermaglie politiche (nei due mesi gli abbonati ricevono analisi politiche sulla Premiership).
  • Maggio 2013 (50,1): è un mese che parte sull'onda del sollievo provato dai più per la formazione di un governo e finisce con i dubbi che lo stesso si stia impantanando nei vincoli di rigore "tedeschi", così che in 31 giorni l'indice Cercom sul gradimento del Premier perde quasi 10 punti: il 50,1 finale si pone grosso modo a metà strada tra tra quanto fatto registrare all'inizio e alla fine del mese.
  • Giugno 2013 (44,0): bla, bla, bla... progetti... bla, bla, bla... dichiarazioni... bla, bla, bla... vertici... bla, bla, bla... annunci... bla, bla, bla... niente. Questo è ciò che, con una sintesi estremamente grossolana ma altrettanto chiara, pensano gli italiani del Governo. Al Premier va molto meglio (ma per quanto?): il gradimento del Governo è molto più basso (poco più della metà del gradimento del Premier).
  • Luglio 2013 (36,4): continua l'ignavia de facto del Governo: un intervistato dichiara, sintetizzando l'orientamento di pensiero di molti, che "Letta è talmente moderato e indolente, che al confronto Monti era un agitatore iperattivo". Certo, la convivenza della strana coppia Letta-Alfano (non tanto per i due politici simili nell'interpretazione del proprio ruolo, quanto per i partiti che rappresentano) non favorisce le attività di governo; ma gli italiani sono consapevoli che, dopo tutto, questo governo ci sta salvando dalla catastrofe del non-governo. E così, al termine della legislatura, ci toccherà ringraziarlo per aver fatto poco o niente, dopo aver ringraziato Monti per la legge Fornero. Speriamo che questo governo duri a lungo perché preferiamo non sapere di cosa dovremo ringraziare il prossimo.
  • Agosto 2013 (35,7): è uno strano mese. Piace il Premier, per il suo stile ed il fatto che continui a lavorare per tutto il mese di agosto. Ma non piace il Governo che fa poco o niente, se non tanta confusione, aiutato in questo come al solito dai giornalisti, che danno per legge le idee o le proposte, così che le rettifiche giornaliere sono comunque la norma. Piace ancora meno la politica, con percentuali molto elevate di elettori che si sono pentiti del loro ultimo voto (tra i tre partiti maggiori soprattutto 5 Stelle, poi il PD e quindi il PdL). L'indice mensile è il risultato della convergenza di queste tre componenti, che gli elettori spesso non riescono a scindere.
  • Settembre 2013 (43,2): Letta piace a molti più cittadini di quanti ne diano una valutazione positiva. L'elemento negativo, su cui quasi tutti concordano e che abbassa l'indice, è che è lento (anche considerando tutte le "pastoie" politiche). Lo scoppio della crisi di governo, per le modalità con cui si sviluppa ed il timore che genera sul futuro, porta molti a "stringersi" attorno al Premier.
  • Ottobre 2013 (40,6): Letta è lento, Letta non conclude, Letta ha fatto una manovra vuota (con tanto di conferenza stampa fatta d'aria fritta), ma è l'unico che ci tiene a galla per il solo fatto di essere ancora Premier. Così, anche se pochi lo apprezzano veramente, molti apprezzano il fatto che ci sia: siamo, banalmente, al "meno male che Letta c'è".
  • Novembre 2013 (36,9): il "caso" Cancellieri, le primarie del PD, la scissione del PdL con la (ri)nascita di Forza Italia e del Nuovo Centro Destra... il Premier tende, tutto sommato, alla marginalità.
  • Dicembre 2013 (35,3): un Natale sottotono, tanta politica vuota (come tutti i mesi persi a parlare della cancellazione dell'IMU), contrastanti notizie di economia e finanza: ognuno crede, alla fine, a quello che vuole ma, soprattutto, per questo mese, pensa a sé stesso e alla famiglia.
  • Gennaio 2014 (31,7): l'apparente indolenza del Governo (e di riflesso del Premier) continua. Significative e riassuntive le dichiarazioni di alcuni intervistati: "sarebbe forse un ottimo ministro degli esteri, parla bene le lingue ed in ambito internazionale si sa muovere, ma come Premier ha poco polso", "forse sta sempre all'estero perché sa che a Roma non potrebbe fare nulla", "hanno (quelli del Governo, ndr.) passato nove mesi solo a discutere di Imu, incasinandola e senza fare niente di veramente utile", ecc..
  • Febbraio 2014 (E. Letta: 30, M. Renzi 59,7): cambio della guardia.


L'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita continua, per il quarto mese, la sua costante e decisa (sia pur non travolgente) crescita, con un trend esattamente contrario al gradimento del Premier. La contraddizione è solo apparente e le motivazioni iniziano ad essere profonde, come si evince nel dettaglio dal rapporto finale completo del mese.

Ricordiamo, infatti, che questo è solo un breve e sommario estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento.


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Gli ultimi 12 mesi:

  • Febbraio 2013 (77,8): il mese inizia con una discreta ripresa, con un moderato ottimismo dovuto quasi esclusivamente alle aspettative sul risultato delle elezioni: si spera che qualcosa cambi in meglio, con un governo stabile e innovativo. Ma i risultati delle elezioni fanno registrare, negli ultimi giorni del mese, una decisa inversione di tendenza, tanto che l'indice risulta complessivamente in calo, chiudendo quasi ai livelli di dicembre.
  • Marzo 2013 (76,3): non c'è molta fiducia nella politica (partiti tradizionali) né in quella che viene percepita come l'anti-politica (5 Stelle), e l'indice Cercom sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno ritorna al periodo della paura per lo spread: 69,9. Ma lo spread adesso è per molti un timore decisamente secondario.
  • Aprile 2013 (75,3): è un mese di timori sulle possibilità che il "disordine" politico possa portare ad uno sbocco positivo per la Nazione, e l'indice Cercom sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno continua la discesa arrivando a 69,0. Molti sono già pentiti del loro voto appena espresso, soprattutto gli elettori del PD seguiti dagli elettori del Movimento 5 Stelle, che si sentono imprigionati in forme politiche (o di "nonpolitica") lontane da quello che avrebbero voluto. La formazione del Governo Letta lascia perplessi ma fa registrare comunque un parziale recupero.
  • Maggio 2013 (81,4): si parte sull'onda del sollievo provato dai più per la formazione di un governo e si finisce con i dubbi che lo stesso (e quindi anche l'Italia) si stia impantanando nei vincoli di rigore "tedeschi" e nelle "meline" di tipo democristiano.
  • Giugno 2013 (76,6): navighiamo tra promesse, buoni intenti, mezzi sgambetti, e dissidi (con insulti) grillini: l'italiano medio si chiede se è l'unico ad aver capito la gravità della situazione e che sarebbe ora di fare, non di progettare o distruggere. L'ottimismo generato dalla formazione di un nuovo governo si è dissolto nell'arco di due mesi.
  • Luglio 2013 (74,4): tra inerzia, parole a vuoto e rapporti tesi in tutto l'ambito politico, e con l'economia che non da segni di ripresa che viene anzi rimandata da autorevoli fonti internazionali, viene a mancare anche l'abituale "rimbalzo estivo" (quella consueta immotivata ventata di ottimismo che accompagna l'estate) e l'indice Cercom sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno scende al livello più basso dal febbraio 2012.
  • Agosto 2013 (74,1): tiene banco la condanna di Silvio Berlusconi nell'ambito della cosiddetta sentenza Mediaset: quello che più di tutto preoccupa è l'eventuale interdizione dai pubblici uffici, che dovrà dovrà passare al vaglio dalla giunta per le elezioni del Senato. Questo potrebbe portare alla caduta del Governo Letta, e i cittadini, anche se non amano questo Governo (infatti solamente circa un terzo degli elettori lo apprezza), sono consapevoli che è l'unico che abbiamo e che verosimilmente potremo avere nel prossimo futuro; così che circa 2 intervistati su 3 vivono una caduta del Governo Letta come una sciagura. Tutto questo affonda ulteriormente l'ottimismo, con l'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita ad un anno, che non solo non si giova del consueto "rimbalzo estivo", ma addirittura scende.
  • Settembre 2013 (72,5): è un mese molto "provinciale" per l'indice: mentre, da una parte, arrivano confortanti dati di macroeconomia internazionale, dall'altra il timore interno di una possibile/probabile caduta del governo (per via della nota vicenda Mediaset-Berlusconi) fa fa registrare per l'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita ad un anno il quarto peggior risultato del decennio.
  • Ottobre 2013 (75,1): è un mese che non porta sostanziali novità in ambito di ripresa economica, disoccupazione, sgravio delle tasse, ecc., un mese che guarda più alla finanziaria e alla campagna politica di Renzi per la segreteria del PD che ad altro. Ma non dimentichiamo gli immigranti, Berlusconi e la crisi che annuncia quotidianamente, ...: niente di nuovo, insomma, ed in questa quotidiana ordinaria amministrazione si "spericchia" che il futuro ad un anno sia migliore.
  • Novembre 2013 (77,7): il salvataggio del Governo Letta (Governo comunque non stimato dai più: ma questo c'è) e la scissione del PdL, che lascia sperare diversi simpatizzanti di centro-destra in un partito condotto più democraticamente e "seriamente" (vedere al riguardo il rapporto completo), continua a far soffiare quel leggero vento d'ottimismo iniziato il mese scorso.
  • Dicembre 2013 (81,1): l'anno si chiude con l'indice che continua la propria risalita, forte di voci nazionali ed internazionali univoche sulla ripresa che, sia pur piccola, nel 2014 secondo tutti ci sarà. E poi: si chiude un anno e se ne apre un'altro. Un po' di ottimismo!
  • Gennaio 2014 (84,0): continua, per il quarto mese, la costante crescita dell'indice, con un trend esattamente contrario al gradimento del Premier. La contraddizione è solo apparente e le motivazioni iniziano ad essere profonde, come si evince nel dettaglio dal rapporto finale completo del mese.

N.B. Come preannunciato nel rapporto finale del 2013, da questo mese l'indice non è più basato "arbitrariamente" sul gennaio 2004 (ex mese di inizio = 100) ma sulla media del primo decennio. Gli indici positivi o negativi così riparametrati hanno adesso una base più solida, realistica in assoluto e non solamente rispetto ad un mese di 10 anni fa.


Questa tabella si riferisce al mese di gennaio, quando il Presidente del Consiglio era sempre e pienamente in carica, anche se (secondo gli intervistati) poco presente, sia perché sempre in giro, quasi sempre all'estero, sia perché l'impressione dei più era che al Governo non facesse niente (non "poco" o niente, proprio niente), se non il fantomatico "tessere le fila"(?!?). Significative e riassuntive le dichiarazioni di alcuni intervistati: "sarebbe forse un ottimo ministro degli esteri, parla bene le lingue ed in ambito internazionale si sa muovere, ma come Premier ha poco polso", "forse sta sempre all'estero perché sa che a Roma non potrebbe fare nulla", "hanno (quelli del Governo, ndr.) passato nove mesi solo a discutere di Imu, incasinandola e senza fare niente di veramente utile", ecc.. L'indice Cercom sul gradimento del Premier fa così registrare una notevole caduta, posizionandosi a 31,7.

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E' successo negli ultimi 12 mesi
  • Febbraio 2013 (18,4): è il mese delle elezioni, e più ancora del mese precedente gli intervistati fanno fatica a scindere il gradimento del Premier dalla disponibilità a votarlo (che alla fine sarà grosso modo la metà dell'Indice Cercom del mese).
  • Marzo-aprile 2013: mesi surreali, con un Premier uscente che conta poco, e tante schermaglie politiche (nei due mesi gli abbonati ricevono analisi politiche sulla Premiership).
  • Maggio 2013 (50,1): è un mese che parte sull'onda del sollievo provato dai più per la formazione di un governo e finisce con i dubbi che lo stesso si stia impantanando nei vincoli di rigore "tedeschi", così che in 31 giorni l'indice Cercom sul gradimento del Premier perde quasi 10 punti: il 50,1 finale si pone grosso modo a metà strada tra tra quanto fatto registrare all'inizio e alla fine del mese.
  • Giugno 2013 (44,0): bla, bla, bla... progetti... bla, bla, bla... dichiarazioni... bla, bla, bla... vertici... bla, bla, bla... annunci... bla, bla, bla... niente. Questo è ciò che, con una sintesi estremamente grossolana ma altrettanto chiara, pensano gli italiani del Governo. Al Premier va molto meglio (ma per quanto?): il gradimento del Governo è molto più basso (poco più della metà del gradimento del Premier).
  • Luglio 2013 (36,4): continua l'ignavia de facto del Governo: un intervistato dichiara, sintetizzando l'orientamento di pensiero di molti, che "Letta è talmente moderato e indolente, che al confronto Monti era un agitatore iperattivo". Certo, la convivenza della strana coppia Letta-Alfano (non tanto per i due politici simili nell'interpretazione del proprio ruolo, quanto per i partiti che rappresentano) non favorisce le attività di governo; ma gli italiani sono consapevoli che, dopo tutto, questo governo ci sta salvando dalla catastrofe del non-governo. E così, al termine della legislatura, ci toccherà ringraziarlo per aver fatto poco o niente, dopo aver ringraziato Monti per la legge Fornero. Speriamo che questo governo duri a lungo perché preferiamo non sapere di cosa dovremo ringraziare il prossimo.
  • Agosto 2013 (35,7): è uno strano mese. Piace il Premier, per il suo stile ed il fatto che continui a lavorare per tutto il mese di agosto. Ma non piace il Governo che fa poco o niente, se non tanta confusione, aiutato in questo come al solito dai giornalisti, che danno per legge le idee o le proposte, così che le rettifiche giornaliere sono comunque la norma. Piace ancora meno la politica, con percentuali molto elevate di elettori che si sono pentiti del loro ultimo voto (tra i tre partiti maggiori soprattutto 5 Stelle, poi il PD e quindi il PdL). L'indice mensile è il risultato della convergenza di queste tre componenti, che gli elettori spesso non riescono a scindere.
  • Settembre 2013 (43,2): Letta piace a molti più cittadini di quanti ne diano una valutazione positiva. L'elemento negativo, su cui quasi tutti concordano e che abbassa l'indice, è che è lento (anche considerando tutte le "pastoie" politiche). Lo scoppio della crisi di governo, per le modalità con cui si sviluppa ed il timore che genera sul futuro, porta molti a "stringersi" attorno al Premier.
  • Ottobre 2013 (40,6): Letta è lento, Letta non conclude, Letta ha fatto una manovra vuota (con tanto di conferenza stampa fatta d'aria fritta), ma è l'unico che ci tiene a galla per il solo fatto di essere ancora Premier. Così, anche se pochi lo apprezzano veramente, molti apprezzano il fatto che ci sia: siamo, banalmente, al "meno male che Letta c'è".
  • Novembre 2013 (36,9): il "caso" Cancellieri, le primarie del PD, la scissione del PdL con la (ri)nascita di Forza Italia e del Nuovo Centro Destra... il Premier tende, tutto sommato, alla marginalità.
  • Dicembre 2013 (35,3): un Natale sottotono, tanta politica vuota (come tutti i mesi persi a parlare della cancellazione dell'IMU), contrastanti notizie di economia e finanza: ognuno crede, alla fine, a quello che vuole ma, soprattutto, per questo mese, pensa a sé stesso e alla famiglia.
  • Gennaio 2014 (31,7): l'apparente indolenza del Governo (e di riflesso del Premier) continua. Significative e riassuntive le dichiarazioni di alcuni intervistati: "sarebbe forse un ottimo ministro degli esteri, parla bene le lingue ed in ambito internazionale si sa muovere, ma come Premier ha poco polso", "forse sta sempre all'estero perché sa che a Roma non potrebbe fare nulla", "hanno (quelli del Governo, ndr.) passato nove mesi solo a discutere di Imu, incasinandola e senza fare niente di veramente utile", ecc..


Il girone di andata del campionato 2013-2014 è terminato da poco e puntualmente pubblichiamo la tanto attesa classifica dei tifosi della Serie A, un appuntamento giunto ormai al decimo anno.

E' una ricerca "matura", oramai consolidata nella metodologia e nell'affidabilità storica dei risultati. E' quasi unica nel suo genere, un punto di riferimento autorevole e dettagliato. Possiamo dire, senza falsa modestia, che questo studio è uno degli appuntamenti più attesi del settore.

Dal campionato 2012-13 la ricerca è ulteriormente migliorata, con un questionario più ampio, nuove metodologie e algoritmi di calcolo (per coerenza abbiamo ovviamente ricontrollato, secondo i nuovi parametri, tutti i risultati storici, operando marginali modifiche). Ma soprattutto la ricerca è passata da 7.000 a 10.000 interviste telefoniche, (5000 per il girone di andata, altrettante per quello di ritorno) ripartite secondo i parametri sociodemografici della popolazione italiana dai 14 anni in su; mantiene, inoltre, i consueti approfondimenti qualitativi. Questo aumento del 43% circa delle interviste ha consentito un più approfondito dettaglio della campionatura ed una maggiore significatività statistica. E', oramai, una ricerca che lascia poco spazio alle interpretazioni.

Nella tabella sottostante troverete, naturalmente, tutte le squadre che hanno calcato i campi della Serie A negli ultimi dieci anni, e la loro percentuale di tifosi: Juventus, Milan, Inter, Roma, Napoli, Lazio, Fiorentina, Genoa, Sampdoria, Torino, Cagliari, Bologna, Udinese, Parma, Catania, Atalanta, Verona, Sassuolo, Chievo, Livorno, Palermo, Lecce, Bari, Reggina, Treviso, Messina, Empoli, Ascoli, Brescia, Pescara, Siena, Cesena, Novara.

Pubblichiamo come sempre i soli dati percentuali, e senza commento: dal campionato 2006-'07 questa ricerca di mercato è a pagamento; per saperne di più cliccate qui. Ordinate la vostra copia del rapporto, con ampi commenti e tabelle secondo tutte le principali discriminanti sociodemografiche (nazionali e regionali), le diverse tipologie di tifosi, l'entità numerica degli stessi (non le sole percentuali). Da questo link è possibile scaricare una copia esemplificativa del rapporto (datata e con quasi tutti i dati assenti o camuffati) diffusa a puro titolo esemplificativo di cosa contiene la ricerca completa, per andare incontro a chi intende acquistarla e vuole una prima idea di massima di cosa riceverà.




L'indice Cercom sul gradimento del Premier scende, ma tutto sommato in maniera lieve, con un riposizionamento al 35,3. Il Premier è decisamente secondario nel mese appena trascorso, complici un Natale sottotono, tanta politica vuota (come tutti i mesi persi a parlare della cancellazione dell'IMU), contrastanti notizie di economia e finanza: ognuno crede, alla fine, a quello che vuole ma, soprattutto, per questo mese, pensa a sé stesso e alla famiglia. .

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E' successo negli ultimi 12 mesi
  • Gennaio 2013 (23,1): è un mese elettorale, e molti intervistati hanno difficoltà a distinguere tra gradimento del Premier e disponibilità a votarlo. Comunque, la percentuale di voti che il partito del Premier potrebbe alla fine raccogliere dovrebbe essere ben inferiore alla metà del suo indice di gradimento.
  • Febbraio 2013 (18,4): è il mese delle elezioni, e più ancora del mese precedente gli intervistati fanno fatica a scindere il gradimento del Premier dalla disponibilità a votarlo (che alla fine sarà grosso modo la metà dell'Indice Cercom del mese).
  • Marzo-aprile 2013: mesi surreali, con un Premier uscente che conta poco, e tante schermaglie politiche (nei due mesi gli abbonati ricevono analisi politiche sulla Premiership).
  • Maggio 2013 (50,1): è un mese che parte sull'onda del sollievo provato dai più per la formazione di un governo e finisce con i dubbi che lo stesso si stia impantanando nei vincoli di rigore "tedeschi", così che in 31 giorni l'indice Cercom sul gradimento del Premier perde quasi 10 punti: il 50,1 finale si pone grosso modo a metà strada tra tra quanto fatto registrare all'inizio e alla fine del mese.
  • Giugno 2013 (44,0): bla, bla, bla... progetti... bla, bla, bla... dichiarazioni... bla, bla, bla... vertici... bla, bla, bla... annunci... bla, bla, bla... niente. Questo è ciò che, con una sintesi estremamente grossolana ma altrettanto chiara, pensano gli italiani del Governo. Al Premier va molto meglio (ma per quanto?): il gradimento del Governo è molto più basso (poco più della metà del gradimento del Premier).
  • Luglio 2013 (36,4): continua l'ignavia de facto del Governo: un intervistato dichiara, sintetizzando l'orientamento di pensiero di molti, che "Letta è talmente moderato e indolente, che al confronto Monti era un agitatore iperattivo". Certo, la convivenza della strana coppia Letta-Alfano (non tanto per i due politici simili nell'interpretazione del proprio ruolo, quanto per i partiti che rappresentano) non favorisce le attività di governo; ma gli italiani sono consapevoli che, dopo tutto, questo governo ci sta salvando dalla catastrofe del non-governo. E così, al termine della legislatura, ci toccherà ringraziarlo per aver fatto poco o niente, dopo aver ringraziato Monti per la legge Fornero. Speriamo che questo governo duri a lungo perché preferiamo non sapere di cosa dovremo ringraziare il prossimo.
  • Agosto 2013 (35,7): è uno strano mese. Piace il Premier, per il suo stile ed il fatto che continui a lavorare per tutto il mese di agosto. Ma non piace il Governo che fa poco o niente, se non tanta confusione, aiutato in questo come al solito dai giornalisti, che danno per legge le idee o le proposte, così che le rettifiche giornaliere sono comunque la norma. Piace ancora meno la politica, con percentuali molto elevate di elettori che si sono pentiti del loro ultimo voto (tra i tre partiti maggiori soprattutto 5 Stelle, poi il PD e quindi il PdL). L'indice mensile è il risultato della convergenza di queste tre componenti, che gli elettori spesso non riescono a scindere.
  • Settembre 2013 (43,2): Letta piace a molti più cittadini di quanti ne diano una valutazione positiva. L'elemento negativo, su cui quasi tutti concordano e che abbassa l'indice, è che è lento (anche considerando tutte le "pastoie" politiche). Lo scoppio della crisi di governo, per le modalità con cui si sviluppa ed il timore che genera sul futuro, porta molti a "stringersi" attorno al Premier.
  • Ottobre 2013 (40,6): Letta è lento, Letta non conclude, Letta ha fatto una manovra vuota (con tanto di conferenza stampa fatta d'aria fritta), ma è l'unico che ci tiene a galla per il solo fatto di essere ancora Premier. Così, anche se pochi lo apprezzano veramente, molti apprezzano il fatto che ci sia: siamo, banalmente, al "meno male che Letta c'è".
  • Novembre 2013 (36,9): il "caso" Cancellieri, le primarie del PD, la scissione del PdL con la (ri)nascita di Forza Italia e del Nuovo Centro Destra... il Premier tende, tutto sommato, alla marginalità.
  • Dicembre 2013 (35,3): un Natale sottotono, tanta politica vuota (come tutti i mesi persi a parlare della cancellazione dell'IMU), contrastanti notizie di economia e finanza: ognuno crede, alla fine, a quello che vuole ma, soprattutto, per questo mese, pensa a sé stesso e alla famiglia.


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