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Elezioni europee ed elezioni politiche non sono, ovviamente la stessa cosa: ma in che misura? Ecco una tabella, breve e sommario estratto di un nostro sondaggio.



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A 9 mesi dalla pubblicazione del primo sondaggio sull'abolizione delle province (esistenti) e delle aree metropolitane (previste) abbiamo riproposto le stesse domande al riguardo.

E' aumentato ancora il numero di italiani assolutmente favorevoli all'abolizione totale delle province, che arriva all'81,1% (un risultato chiarissimo), aumentano notevolmente anche i contrari (13,2%), entrambi a scapito degli indecisi. Quest'ultima diminuzione è dovuta essenzialmente alla notevole mole di informazioni ricevute dai media (e ovviamente, dai politici) in questi mesi, che ha spinto a prendere posizione.

E' in forte aumento anche il numero di chi non vorrebbe la costituzione delle previste Aree Metropolitane, e, in maniera inferiore, di chi invece le vuole, entrambi a scapito di chi le vorrebbe solamente a Roma e Milano (che restano, comunque, più di coloro che le vorrebbero tutte e 14).



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N.B. Va come sempre ricordato che i sondaggi online free (anche quelli presenti sui nostri siti) hanno un valore puramente indicativo, in quanto il campione non viene selezionato secondo criteri socio-demografici di rappresentatività della popolazione. Se desiderate un sondaggio o una ricerca di mercato sicuramente rappresentativi, contattateci per uno studio ad hoc.


La frenetica attività del Premier viene riconosciuta dai cittadini, e pur con qualche dubbio che alle parole poi seguano i fatti, viene premiato con un inconsueto (al secondo mese di premierato) aumento dell'indice di gradimento Cercom (+ 1,2 a 60,9). E' una sorta di "fiducia a termine": con la stessa velocità finora dimostrata dal Premier adesso i cittadini si aspettano che seguano subito i fatti.

Ricordiamo che questo è solo un brevissimo e sommario estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento.



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E' successo negli ultimi 12 mesi
  • Marzo-aprile 2013: mesi surreali, con un Premier uscente che conta poco, e tante schermaglie politiche (nei due mesi gli abbonati ricevono analisi politiche sulla Premiership).
  • Maggio 2013 (50,1): è un mese che parte sull'onda del sollievo provato dai più per la formazione di un governo e finisce con i dubbi che lo stesso si stia impantanando nei vincoli di rigore "tedeschi", così che in 31 giorni l'indice Cercom sul gradimento del Premier perde quasi 10 punti: il 50,1 finale si pone grosso modo a metà strada tra tra quanto fatto registrare all'inizio e alla fine del mese.
  • Giugno 2013 (44,0): bla, bla, bla... progetti... bla, bla, bla... dichiarazioni... bla, bla, bla... vertici... bla, bla, bla... annunci... bla, bla, bla... niente. Questo è ciò che, con una sintesi estremamente grossolana ma altrettanto chiara, pensano gli italiani del Governo. Al Premier va molto meglio (ma per quanto?): il gradimento del Governo è molto più basso (poco più della metà del gradimento del Premier).
  • Luglio 2013 (36,4): continua l'ignavia de facto del Governo: un intervistato dichiara, sintetizzando l'orientamento di pensiero di molti, che "Letta è talmente moderato e indolente, che al confronto Monti era un agitatore iperattivo". Certo, la convivenza della strana coppia Letta-Alfano (non tanto per i due politici simili nell'interpretazione del proprio ruolo, quanto per i partiti che rappresentano) non favorisce le attività di governo; ma gli italiani sono consapevoli che, dopo tutto, questo governo ci sta salvando dalla catastrofe del non-governo. E così, al termine della legislatura, ci toccherà ringraziarlo per aver fatto poco o niente, dopo aver ringraziato Monti per la legge Fornero. Speriamo che questo governo duri a lungo perché preferiamo non sapere di cosa dovremo ringraziare il prossimo.
  • Agosto 2013 (35,7): è uno strano mese. Piace il Premier, per il suo stile ed il fatto che continui a lavorare per tutto il mese di agosto. Ma non piace il Governo che fa poco o niente, se non tanta confusione, aiutato in questo come al solito dai giornalisti, che danno per legge le idee o le proposte, così che le rettifiche giornaliere sono comunque la norma. Piace ancora meno la politica, con percentuali molto elevate di elettori che si sono pentiti del loro ultimo voto (tra i tre partiti maggiori soprattutto 5 Stelle, poi il PD e quindi il PdL). L'indice mensile è il risultato della convergenza di queste tre componenti, che gli elettori spesso non riescono a scindere.
  • Settembre 2013 (43,2): Letta piace a molti più cittadini di quanti ne diano una valutazione positiva. L'elemento negativo, su cui quasi tutti concordano e che abbassa l'indice, è che è lento (anche considerando tutte le "pastoie" politiche). Lo scoppio della crisi di governo, per le modalità con cui si sviluppa ed il timore che genera sul futuro, porta molti a "stringersi" attorno al Premier.
  • Ottobre 2013 (40,6): Letta è lento, Letta non conclude, Letta ha fatto una manovra vuota (con tanto di conferenza stampa fatta d'aria fritta), ma è l'unico che ci tiene a galla per il solo fatto di essere ancora Premier. Così, anche se pochi lo apprezzano veramente, molti apprezzano il fatto che ci sia: siamo, banalmente, al "meno male che Letta c'è".
  • Novembre 2013 (36,9): il "caso" Cancellieri, le primarie del PD, la scissione del PdL con la (ri)nascita di Forza Italia e del Nuovo Centro Destra... il Premier tende, tutto sommato, alla marginalità.
  • Dicembre 2013 (35,3): un Natale sottotono, tanta politica vuota (come tutti i mesi persi a parlare della cancellazione dell'IMU), contrastanti notizie di economia e finanza: ognuno crede, alla fine, a quello che vuole ma, soprattutto, per questo mese, pensa a sé stesso e alla famiglia.
  • Gennaio 2014 (31,7): l'apparente indolenza del Governo (e di riflesso del Premier) continua. Significative e riassuntive le dichiarazioni di alcuni intervistati: "sarebbe forse un ottimo ministro degli esteri, parla bene le lingue ed in ambito internazionale si sa muovere, ma come Premier ha poco polso", "forse sta sempre all'estero perché sa che a Roma non potrebbe fare nulla", "hanno (quelli del Governo, ndr.) passato nove mesi solo a discutere di Imu, incasinandola e senza fare niente di veramente utile", ecc..
  • Febbraio 2014 (E. Letta: 30, M. Renzi 59,7): cambio della guardia.
  • Marzo 2014 (60,9): la frenetica attività del Premier viene riconosciuta dai cittadini, e pur con qualche dubbio che alle parole poi seguano i fatti, viene premiato con un inconsueto (al secondo mese di premierato) aumento dell'indice. E' una sorta di "fiducia a termine": con la stessa velocità finora dimostrata dal Premier adesso i cittadini si aspettano che seguano i fatti.

A R. Prodi appartengono i record di basso gradimento iniziale e finale (29,1 - 10,1).
S. Berlusconi è stato di gran lunga il più amato, mantenendo per anni un indice di gradimento molto elevato. Il suo indice ha poi avuto un rapido declino, condizionato nella percezione degli italiani dagli scandali personali, dalla scarsa credibilità internazionale dell'Italia soprattutto in ambito economico-finanziario, e dall'inefficienza complessiva del Governo (condizione, quest'ultima, per altro comune a tutti i governi, ma aggravata qui da una durata grosso modo doppia del suo premierato), perdendo ben 56,1 punti.
M. Monti è colui che ha avuto il crollo più repentino, perdendo ben 50,5 punti in soli 16 mesi, meno di un anno e mezzo. Una rapida delusione.
E. Letta ha navigato stancamente, caratteristica riconosciuta per altro mensilmente al suo governo, in forma più o meno marcata, dai cittadini.
M. Renzi ha iniziato con un indice di 59,7, che lo pone al terzo posto (a distanza) come gradimento iniziale del premierato. E' stato però l'unico ad aver visto crescere l'indice di gradimento nel suo secondo mese.


Termina oggi, con la Rai, la nostra serie di sondaggi sulle principali emittenti televisive. Pubblicheremo, nelle prossime settimane, solo i maggiori risultati con una serie di sintetiche tabelle: oggi la prima sulla percezione generale. Si tratta di un breve e parziale sommario di una più ampia e dettagliata ricerca.

Parte 1: l'immagine generale.

EMITTENTI PERCEZIONE NOTE
Rai La "mamma" E' stata la prima, ci ha cresciuti. Era sinonimo di TV.
N.B. Prima le "mamme" degli italiani erano sostanzialmente 4: Rai, Alitalia, Sip (Telecom), Agip (ENI). Ora è rimasta, nella percezione generale, solo la Rai ed in maniera sempre più sbiadita.
Mediaset L'innovazione Ha sdoganato il mondo delle serie americane, ha portato i reality show, ha spettacolarizzato lo sport ed i grandi eventi. Gli italiani non dimenticano.
N.B. 1. Per molti, soprattutto anziani e ceti rurali, però, ha involgarito la televisione.
2. Mediaset Premium viene spesso recepita come un filone a sé stante, non è sempre "immediatamente" Mediaset.
Sky (Il costo del)La qualità L'HD e le grandi serie americane, spesso in contemporanea con gli Stati Uniti. I film recenti, lo sport in prima fila, nel dettaglio.
N.B. E' troppo cara e, in fondo, viene percepita ancora come un po' straniera.
La7 L'alternativa Alternativa soprattutto nel modo di proporsi, non nel senso da vedere al posto delle altre emittenti.
3.208 intervistati


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