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Pubblichiamo la terza tabella sulle emittenti televisive, con i maggiori plus e minus dei telegiornali secondo la percezione degli intervistati. Si tratta di un breve e parziale sommario di una più ampia e dettagliata ricerca. Le voci sono solo quelle che hanno ottenuto oltre il 10% di menzioni sul totale campione, riportate secondo un ordine di grandezza decrescente.

La parte 4 (che pubblicheremo prossimamente) sarà dedicata alle trasmissioni sportive, la parte 5 al livello dei giornalisti: anche per questo i suddetti argomenti non compaiono in questa tabella.

Parte 3: i telegiornali.

EMITTENTI PLUS MINUS
Rai
  • TG1 e TG2 rassicuranti ed equilibrati
  • Buona copertura del ventaglio degli argomenti
  • Tg regionale
  • Buona indipendenza
  • Troppa politica
  • TG3 troppo di sinistra
  • TG1 e TG2 troppo "mosci"
  • Poche immagini sul posto: quasi solo immagini di repertorio o giornalisti in video
  • Giornalisti "posoni"
  • Il regno delle finte bionde [ma non sono quasi tutte le (giornaliste) italiane che partono more e finiscono improbabili bionde?]
  • Conduttori "ingessati", più lettori che giornalisti
  • Rai News: noiosa, al risparmio, figlia di Rai 3
Mediaset
  • Tg5 indipendente e obiettivo (in genere = "non di sinistra")
  • Buona copertura del territorio con inviati, soprattutto al centro nord
  • Servizi di approfondimento
  • Troppo berlusconiani (politicamente)
  • Troppa autopromozione e promozione
  • Troppa politica
  • Troppe immagini di repertorio
Sky
  • Ottima copertura internazionale
  • Giornalisti "sciolti" nel proporsi, sia in studio che sul campo
  • Servizi in diretta
  • Qualità del segnale (HD)
  • Poche immagini di repertorio
  • Ripetitivi (ovviamente, andando in onda generalmente ogni mezz'ora...)
  • Troppa politica
  • Troppo filo-grillini
  • Sondaggi Sky: troppi e malfatti
La7
  • Raramente una prima scelta: non costituisce una vera alternativa se non quando c'è Mentana
3.208 intervistati


La primavera soffia ulteriore ottimismo su un clima di aspettative già positivo. Tutte le previsioni, nazionali ed internazionali, di crescita vengono riviste al rialzo, anche se alcuni osservatori attenti, come riportiamo nel rapporto completo, indicano il secondo trimestre come quello in cui le prime positività reali dovrebbero iniziare a riguardare anche l'Italia. Ma l'ottimismo ad un anno probabilmente è motivato, anche se magari non nella forza con cui si esprime, e l'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita ad un anno si posiziona appena sotto la fatidica quota 100 (99,2).

Ricordiamo che questo è solo un breve e sommario estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento.


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Gli ultimi 12 mesi:

  • Maggio 2013 (81,4): si parte sull'onda del sollievo provato dai più per la formazione di un governo e si finisce con i dubbi che lo stesso (e quindi anche l'Italia) si stia impantanando nei vincoli di rigore "tedeschi" e nelle "meline" di tipo democristiano.
  • Giugno 2013 (76,6): navighiamo tra promesse, buoni intenti, mezzi sgambetti, e dissidi (con insulti) grillini: l'italiano medio si chiede se è l'unico ad aver capito la gravità della situazione e che sarebbe ora di fare, non di progettare o distruggere. L'ottimismo generato dalla formazione di un nuovo governo si è dissolto nell'arco di due mesi.
  • Luglio 2013 (74,4): tra inerzia, parole a vuoto e rapporti tesi in tutto l'ambito politico, e con l'economia che non da segni di ripresa che viene anzi rimandata da autorevoli fonti internazionali, viene a mancare anche l'abituale "rimbalzo estivo" (quella consueta immotivata ventata di ottimismo che accompagna l'estate) e l'indice Cercom sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno scende al livello più basso dal febbraio 2012.
  • Agosto 2013 (74,1): tiene banco la condanna di Silvio Berlusconi nell'ambito della cosiddetta sentenza Mediaset: quello che più di tutto preoccupa è l'eventuale interdizione dai pubblici uffici, che dovrà dovrà passare al vaglio dalla giunta per le elezioni del Senato. Questo potrebbe portare alla caduta del Governo Letta, e i cittadini, anche se non amano questo Governo (infatti solamente circa un terzo degli elettori lo apprezza), sono consapevoli che è l'unico che abbiamo e che verosimilmente potremo avere nel prossimo futuro; così che circa 2 intervistati su 3 vivono una caduta del Governo Letta come una sciagura. Tutto questo affonda ulteriormente l'ottimismo, con l'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita ad un anno, che non solo non si giova del consueto "rimbalzo estivo", ma addirittura scende.
  • Settembre 2013 (72,5): è un mese molto "provinciale" per l'indice: mentre, da una parte, arrivano confortanti dati di macroeconomia internazionale, dall'altra il timore interno di una possibile/probabile caduta del governo (per via della nota vicenda Mediaset-Berlusconi) fa fa registrare per l'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita ad un anno il quarto peggior risultato del decennio.
  • Ottobre 2013 (75,1): è un mese che non porta sostanziali novità in ambito di ripresa economica, disoccupazione, sgravio delle tasse, ecc., un mese che guarda più alla finanziaria e alla campagna politica di Renzi per la segreteria del PD che ad altro. Ma non dimentichiamo gli immigranti, Berlusconi e la crisi che annuncia quotidianamente, ...: niente di nuovo, insomma, ed in questa quotidiana ordinaria amministrazione si "spericchia" che il futuro ad un anno sia migliore.
  • Novembre 2013 (77,7): il salvataggio del Governo Letta (Governo comunque non stimato dai più: ma questo c'è) e la scissione del PdL, che lascia sperare diversi simpatizzanti di centro-destra in un partito condotto più democraticamente e "seriamente" (vedere al riguardo il rapporto completo), continua a far soffiare quel leggero vento d'ottimismo iniziato il mese scorso.
  • Dicembre 2013 (81,1): l'anno si chiude con l'indice che continua la propria risalita, forte di voci nazionali ed internazionali univoche sulla ripresa che, sia pur piccola, nel 2014 secondo tutti ci sarà. E poi: si chiude un anno e se ne apre un'altro. Un po' di ottimismo!
  • Gennaio 2014 (84,0): continua, per il quarto mese, la costante crescita dell'indice, con un trend esattamente contrario al gradimento del Premier. La contraddizione è solo apparente e le motivazioni iniziano ad essere profonde, come si evince nel dettaglio dal rapporto finale completo del mese.
  • Febbraio 2014 (88,3): lo spread stabilmente sotto quota 200, il cambio di governo, le conferme internazionali su una sia pur debole ripresa, fanno tornare l'indice ai livelli di 28 mesi fa, in netta risalita.
  • Marzo 2014 (94,6): continua il forte trend ascendente dell'indice Cercom. Piace soprattutto "la sveglia" che il nuovo premier sta dando al mondo politico italiano e la possibilità (per molti, ma certamente non per tutti) di vedere un po' di soldi in più in busta paga. I timidi apprezzamenti internazionali e lo spread verso quota 170 fanno il resto.
  • Aprile 2014 (99,2): la primavera soffia ulteriore ottimismo su un clima di aspettative già positivo. Tutte le previsioni, nazionali ed internazionali, di crescita vengono riviste al rialzo, anche se alcuni osservatori attenti, come riportiamo nel rapporto completo, indicano il secondo trimestre come quello in cui le prime positività reali dovrebbero iniziare a riguardare anche l'Italia. Ma l'ottimismo ad un anno probabilmente è motivato, anche se magari non nella forza con cui si esprime, e l'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita ad un anno si posiziona appena sotto la fatidica quota 100.


Per non rischiare di turbare minimamente le elezioni europee (anche se l'argomento è solo latentemente connesso) questo mese non pubblichiamo il consueto rapporto sul gradimento del Premier. I clienti a pagamento hanno ovviamente già ricevuto da tempo il rapporto completo.

Recupereremo il mese prossimo. Non mancate di tornare a visitarci.


Pubblichiamo la seconda tabella, con i maggiori plus e minus, delle emittenti secondo la percezione degli intervistati. Si tratta di un breve e parziale sommario di una più ampia e dettagliata ricerca. Le voci sono solo quelle che hanno ottenuto oltre il 10% di menzioni spontanee, riportate secondo un ordine di grandezza decrescente.

La parte 3 (che pubblicheremo nelle prossime settimane) sarà dedicata ai servizi giornalistici ed ai giornalisti, argomento che coinvolge più di tutti (considerando che comprende anche lo sport).

Parte 2: plus e minus.

EMITTENTI PLUS MINUS
Rai
  • TG rassicuranti ed equilibrati
  • Programmi (sempre meno) sportivi gratuiti
  • Quantità di pubblicità sopportabile
  • Inchieste del TG3
  • Porta a porta
  • Il canone
  • TV vecchia per vecchi
  • Troppi canali mal sfruttati
  • Troppi canali generalisti/doppione
  • Talk show pomeridiani di basso livello
Mediaset
  • Striscia la notizia
  • Il TG 5
  • I film e le serie TV
  • Prima e seconda serata su Italia 1
  • Troppa TV usa e getta (spazzatura)
  • Troppa pubblicità
  • Talk show serali di basso livello
  • Troppi canali non sfruttati e/o difficili da sintonizzare
  • TG di parte
Sky
  • Qualità del segnale (HD)
  • Qualità della scelta
  • Offerta sportiva
  • Servizi TG sul posto e poche immagini di repertorio
  • Assolutamente troppo cara
  • Tantissimi canali inutili
  • Troppi programmi spazzatura e/o di gusto solo americano
La7
  • Mentana
  • Crozza
  • Le invasioni barbariche
  • E' diventata un unico e spesso noioso talk show
  • Scarsa scelta
3.208 intervistati


Continua il forte trend ascendente dell'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita ad un anno (94,6). Piace soprattutto "la sveglia" che il nuovo premier sta dando al mondo politico italiano e la possibilità (per molti, ma certamente non per tutti) di vedere un po' di soldi in più in busta paga. I timidi apprezzamenti internazionali e lo spread verso quota 170 fanno il resto.

Ricordiamo che questo è solo un breve e sommario estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento.


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Gli ultimi 12 mesi:

  • Aprile 2013 (75,3): è un mese di timori sulle possibilità che il "disordine" politico possa portare ad uno sbocco positivo per la Nazione, e l'indice Cercom sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno continua la discesa arrivando a 69,0. Molti sono già pentiti del loro voto appena espresso, soprattutto gli elettori del PD seguiti dagli elettori del Movimento 5 Stelle, che si sentono imprigionati in forme politiche (o di "nonpolitica") lontane da quello che avrebbero voluto. La formazione del Governo Letta lascia perplessi ma fa registrare comunque un parziale recupero.
  • Maggio 2013 (81,4): si parte sull'onda del sollievo provato dai più per la formazione di un governo e si finisce con i dubbi che lo stesso (e quindi anche l'Italia) si stia impantanando nei vincoli di rigore "tedeschi" e nelle "meline" di tipo democristiano.
  • Giugno 2013 (76,6): navighiamo tra promesse, buoni intenti, mezzi sgambetti, e dissidi (con insulti) grillini: l'italiano medio si chiede se è l'unico ad aver capito la gravità della situazione e che sarebbe ora di fare, non di progettare o distruggere. L'ottimismo generato dalla formazione di un nuovo governo si è dissolto nell'arco di due mesi.
  • Luglio 2013 (74,4): tra inerzia, parole a vuoto e rapporti tesi in tutto l'ambito politico, e con l'economia che non da segni di ripresa che viene anzi rimandata da autorevoli fonti internazionali, viene a mancare anche l'abituale "rimbalzo estivo" (quella consueta immotivata ventata di ottimismo che accompagna l'estate) e l'indice Cercom sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno scende al livello più basso dal febbraio 2012.
  • Agosto 2013 (74,1): tiene banco la condanna di Silvio Berlusconi nell'ambito della cosiddetta sentenza Mediaset: quello che più di tutto preoccupa è l'eventuale interdizione dai pubblici uffici, che dovrà dovrà passare al vaglio dalla giunta per le elezioni del Senato. Questo potrebbe portare alla caduta del Governo Letta, e i cittadini, anche se non amano questo Governo (infatti solamente circa un terzo degli elettori lo apprezza), sono consapevoli che è l'unico che abbiamo e che verosimilmente potremo avere nel prossimo futuro; così che circa 2 intervistati su 3 vivono una caduta del Governo Letta come una sciagura. Tutto questo affonda ulteriormente l'ottimismo, con l'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita ad un anno, che non solo non si giova del consueto "rimbalzo estivo", ma addirittura scende.
  • Settembre 2013 (72,5): è un mese molto "provinciale" per l'indice: mentre, da una parte, arrivano confortanti dati di macroeconomia internazionale, dall'altra il timore interno di una possibile/probabile caduta del governo (per via della nota vicenda Mediaset-Berlusconi) fa fa registrare per l'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita ad un anno il quarto peggior risultato del decennio.
  • Ottobre 2013 (75,1): è un mese che non porta sostanziali novità in ambito di ripresa economica, disoccupazione, sgravio delle tasse, ecc., un mese che guarda più alla finanziaria e alla campagna politica di Renzi per la segreteria del PD che ad altro. Ma non dimentichiamo gli immigranti, Berlusconi e la crisi che annuncia quotidianamente, ...: niente di nuovo, insomma, ed in questa quotidiana ordinaria amministrazione si "spericchia" che il futuro ad un anno sia migliore.
  • Novembre 2013 (77,7): il salvataggio del Governo Letta (Governo comunque non stimato dai più: ma questo c'è) e la scissione del PdL, che lascia sperare diversi simpatizzanti di centro-destra in un partito condotto più democraticamente e "seriamente" (vedere al riguardo il rapporto completo), continua a far soffiare quel leggero vento d'ottimismo iniziato il mese scorso.
  • Dicembre 2013 (81,1): l'anno si chiude con l'indice che continua la propria risalita, forte di voci nazionali ed internazionali univoche sulla ripresa che, sia pur piccola, nel 2014 secondo tutti ci sarà. E poi: si chiude un anno e se ne apre un'altro. Un po' di ottimismo!
  • Gennaio 2014 (84,0): continua, per il quarto mese, la costante crescita dell'indice, con un trend esattamente contrario al gradimento del Premier. La contraddizione è solo apparente e le motivazioni iniziano ad essere profonde, come si evince nel dettaglio dal rapporto finale completo del mese.
  • Febbraio 2014 (88,3): lo spread stabilmente sotto quota 200, il cambio di governo, le conferme internazionali su una sia pur debole ripresa, fanno tornare l'indice ai livelli di 28 mesi fa, in netta risalita.
  • Marzo 2014 (94,6): continua il forte trend ascendente dell'indice Cercom. Piace soprattutto "la sveglia" che il nuovo premier sta dando al mondo politico italiano e la possibilità (per molti, ma certamente non per tutti) di vedere un po' di soldi in più in busta paga. I timidi apprezzamenti internazionali e lo spread verso quota 170 fanno il resto.


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