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Buone feste! - 18/12/2014 @ 17:28

Buon Natale e felice 2015
a tutti!

L'Indice Cercom sul gradimento del Premier continua a flettere, posizionandosi a 48,9. La fiducia che Renzi possa incidere efficacemente sul futuro della nazione inizia a vacillare seriamente, in alcuni casi addirittura a sgretolarsi: se il rottamatore, il giovane energico, il vincitore a mani basse delle elezioni europee, non riesce a incidere nella politica italiana ed europea, quali prospettive abbiamo? Il dubbio è: si è lasciato assorbire dalle sabbie mobili dei giochetti politico-finanziari nazionali ed internazionali, o l'Italia continua ad essere talmente sul filo di un rasoio che è meglio mantenere un profilo bassissimo per evitare danni maggiori?

Ricordiamo che questo è solo un brevissimo e sommario estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento.



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E' successo negli ultimi 12 mesi
  • Dicembre 2013 (35,3): un Natale sottotono, tanta politica vuota (come tutti i mesi persi a parlare della cancellazione dell'IMU), contrastanti notizie di economia e finanza: ognuno crede, alla fine, a quello che vuole ma, soprattutto, per questo mese, pensa a sé stesso e alla famiglia.
  • Gennaio 2014 (31,7): l'apparente indolenza del Governo (e di riflesso del Premier) continua. Significative e riassuntive le dichiarazioni di alcuni intervistati: "sarebbe forse un ottimo ministro degli esteri, parla bene le lingue ed in ambito internazionale si sa muovere, ma come Premier ha poco polso", "forse sta sempre all'estero perché sa che a Roma non potrebbe fare nulla", "hanno (quelli del Governo, ndr.) passato nove mesi solo a discutere di Imu, incasinandola e senza fare niente di veramente utile", ecc..
  • Febbraio 2014 (E. Letta: 30, M. Renzi 59,7): cambio della guardia.
  • Marzo 2014 (60,9): la frenetica attività del Premier viene riconosciuta dai cittadini, e pur con qualche dubbio che alle parole poi seguano i fatti, viene premiato con un inconsueto (al secondo mese di premierato) aumento dell'indice. E' una sorta di "fiducia a termine": con la stessa velocità finora dimostrata dal Premier adesso i cittadini si aspettano che seguano i fatti.
  • Aprile 2014 (59,1): prima leggera discesa dell'indice. Inizia a serpeggiare, molto alla lontana, qualche dubbio sul realizzarsi delle riforme promesse, in assoluto ma, ancor di più, nella forma promessa (in altri termini: M. Renzi sta già scendendo a troppi compromessi?).
  • Maggio 2014 (62,3): è un mese che inizia leggermente in ribasso sulla scia di quello precedente, poi, le elezioni alla porta e la paura per molti dei 'grillini', fanno stringere a 'coorte', e l'indice risale, con un ulteriore balzo dopo le elezioni. I famosi 80 Euro influenzano sì positivamente, ma in maniera molto marginale, l'indice.
  • Giugno 2014 (57,1): il mese inizia positivamente per il Premier, sull'onda dei risultati elettorali, poi l'indice Cercom sul gradimento flette decisamente di oltre 5 punti. Si inizia a sospettare che questo governo sia fatto della stessa pasta dei precedenti: tante belle parole (anzi, più degli altri) e pochi fatti. Al premier si imputa che si sia impantanato sulla legge elettorale e sul senato, senza poi fare nessuna legge spicciola per migliorare la vita quotidiana dei cittadini (dettagli nell'ampio rapporto a pagamento). Né il governo né i cittadini possono campare di 80 Euro (per chi li ha visti).
  • Luglio 2014 (56,9): il Premier sembra ben lontano dal varare una legge importante al mese, come annunciato all'insediamento. Si parla sempre più spesso di "annuncite". Ma anche negli annunci sembra aver perso smalto, e non si sentono più idee innovative, anche per migliorare la semplice quotidianità: da fiume in piena a ruscelletto, che rischia di seccarsi, in pochi mesi.
  • Agosto 2014 (56,8): i cittadini iniziano a convenirne: trattasi di chiaro caso di annuncite, e... sotto gli 80 Euro niente. Ma la speranza che dopo l'estate il Premier inizi effettivamente a muoversi concretamente esiste ancora (non si vede alternativa), e questa, unita al solito ottimismo estivo, fa sì che l'Indice Cercom sul gradimento del Premier fletta solamente di 0,1 punti.
  • Settembre 2014 (52,2): il numero di coloro che voterebbero il premier è decisamente più basso del gradimento ma anche dei risultati alle ultime elezioni europee; quelli che vorrebbero nuove elezioni sono comunque molto meno di 1/4. Il principale difetto? Parla tanto e bene ma fa poco, quest'ultima caratteristica è pienamente in linea con i suoi predecessori. L'elemento maggiormente negativo è la politica estera ed europea in particolare, dove come voto gli viene assegnato meno di 1 (il max è 10, come a scuola): ha parlato tanto prima di questo semestre a guida italiana per poi non fare assolutamente nulla, se non inchinarsi alla Merkel, abbracciare Holland ed emozionarsi davanti ad Obama. Dell'elezione della Mogherini non interessa niente a nessuno, o quasi.
  • Ottobre 2014 (50,1): quello che viene rimproverato al Premier è di parlare bene, anche troppo, e poi non fare nulla o quasi. Si è persa traccia del provvedimento importante al mese, mentre una legge su cui si è dibattuto a lungo ed esclusivamente (quella elettorale) è invece totalmente scomparsa dalle agende nel mese di rilevazione. E' andato di moda il dibattito sull'articolo 18, provvedimento che, secondo i più, per i compromessi necessari ad approvarlo, non servirà a nulla. Per non parlare del semestre di presidenza UE, che sta terminando senza aver portato assolutamente niente.
  • Novembre 2013 (48,9): la fiducia che Renzi possa incidere efficacemente sul futuro della nazione inizia a vacillare seriamente, in alcuni casi addirittura a sgretolarsi: se il rottamatore, il giovane energico, il vincitore a mani basse delle elezioni europee, non riesce a incidere nella politica italiana ed europea, quali prospettive abbiamo? Il dubbio è: si è lasciato assorbire dalle sabbie mobili dei giochetti politico-finanziari nazionali ed internazionali, o l'Italia continua ad essere talmente sul filo di un rasoio che è meglio mantenere un profilo bassissimo per evitare danni maggiori?


L'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita ad un anno continua a flettere e scende a 96,6. Tutte le rilevazioni, nazionali ed internazionali, forniscono dati e, soprattutto, previsioni al ribasso: la crisi c'è, è ancora forte, e ne siamo dentro in pieno. E se tutte le fonti sono concordi nel ripetere che non ci sono prospettive di uscirne a breve, come potrebbe un indice sulle aspettative per il futuro, volgere in positivo?

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Gli ultimi 12 mesi:

  • Dicembre 2013 (81,1): l'anno si chiude con l'indice che continua la propria risalita, forte di voci nazionali ed internazionali univoche sulla ripresa che, sia pur piccola, nel 2014 secondo tutti ci sarà. E poi: si chiude un anno e se ne apre un'altro. Un po' di ottimismo!
  • Gennaio 2014 (84,0): continua, per il quarto mese, la costante crescita dell'indice, con un trend esattamente contrario al gradimento del Premier. La contraddizione è solo apparente e le motivazioni iniziano ad essere profonde, come si evince nel dettaglio dal rapporto finale completo del mese.
  • Febbraio 2014 (88,3): lo spread stabilmente sotto quota 200, il cambio di governo, le conferme internazionali su una sia pur debole ripresa, fanno tornare l'indice ai livelli di 28 mesi fa, in netta risalita.
  • Marzo 2014 (94,6): continua il forte trend ascendente dell'indice Cercom. Piace soprattutto "la sveglia" che il nuovo premier sta dando al mondo politico italiano e la possibilità (per molti, ma certamente non per tutti) di vedere un po' di soldi in più in busta paga. I timidi apprezzamenti internazionali e lo spread verso quota 170 fanno il resto.
  • Aprile 2014 (99,2): la primavera soffia ulteriore ottimismo su un clima di aspettative già positivo. Tutte le previsioni, nazionali ed internazionali, di crescita vengono riviste al rialzo, anche se alcuni osservatori attenti, come riportiamo nel rapporto completo, indicano il secondo trimestre come quello in cui le prime positività reali dovrebbero iniziare a riguardare anche l'Italia. Ma l'ottimismo ad un anno probabilmente è motivato, anche se magari non nella forza con cui si esprime, e l'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita ad un anno risale in prossimità di quota 100.
  • Maggio 2014 (99,9): l'indice e fortemente influenzato da contrastanti dati sulla ripresa così come dalla paura e poi dal sollievo per i risultati delle elezioni: partenza al ribasso e forte ripresa verso fine mese. L'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita ad un anno si posiziona appena sotto la fatidica quota 100 (99,9).
  • Giugno 2014 (96,6): inizia a serpeggiare il pessimismo non solo sull'effettiva possibilità di dare slancio all'economia italiana ed europea, ma anche solamente di riuscire a fare qualcosa. La politica, sia italiana che europea, è un pantano dove ci si muove a stento. In Italia, poi, sembra che si pensi più a distruggere che a costruire, in una continua campagna elettorale volta a distruggere l'avversario politico (e con lui l'Italia). Lo stesso Renzi non riesce ad andare avanti, bloccato da veti e controveti, mentre l'Italia affonda. Sembra che la legge elettorale e sul Senato siano diventate le uniche (lentissime) priorità, mentre per il resto non si fa niente, e non si riesce nemmeno a convertire per tempo in legge i decreti.
  • Luglio 2014 (99,3): il Governo sembra ben lontano dal varare una legge importante al mese, come annunciato all'insediamento. Il consueto ottimismo estivo è represso dalle evidenze.
  • Agosto 2014 (99,3): la deflazione che colpisce, ricordando gli anni lontani del dopoguerra o quasi, il Governo che non riesce a far passare uno straccio di legge... In realtà l'indice appare anche troppo elevato rispetto alle dichiarazioni.
  • Settembre 2014 (98,1): non c'è una sola notizia di macro o micro economia o finanza positiva. Dalla deflazione al PIL praticamente azzerato, alla produzione.., tutto. In questa situazione gravissima i politici sembrano ballare sulla nave che affonda. Ecco alcune dichiarazioni degli intervistati che meglio rappresentano le opinioni prevalenti (ovviamente non le uniche): i 5 Stelle pensano solo a distruggere ed affossare l'Italia, senza dare una mano, con un leader con atteggiamenti di comando anacronistici e, detto con un eufemismo, negativi; il PD contiene all'interno i propri peggiori nemici e come autolesionismo non è secondo a nessuno; Forza Italia sembra una veliero (ridimensionato) fermo in un mare senza vento; Lega e SEL sono contrari a prescindere; l'NCD prova a farsi ascoltare come un bambino ad una festa di grandi. Queste sono alcune delle definizioni (tra le più moderate...) emerse dalle dichiarazioni degli intervistati.
  • Ottobre 2014 (97,2): siamo fermi, nell'economia, nelle leggi, e nelle speranze per il futuro.
  • Novembre 2014 (96,6): tutte le rilevazioni, nazionali ed internazionali, forniscono dati e, soprattutto, previsioni al ribasso: la crisi c'è, è ancora forte, e ne siamo dentro in pieno. E se tutte le fonti sono concordi nel ripetere che non ci sono prospettive di uscirne a breve, come potrebbe un indice sulle aspettative per il futuro, volgere in positivo?


L'Indice Cercom sul gradimento del Premier continua la discesa, posizionandosi a 50,1, circa 2 punti in meno rispetto al mese precedente.

Quello che viene rimproverato al Premier è di parlare bene, anche troppo, e poi non fare nulla o quasi. Si è persa traccia del provvedimento importante al mese, mentre una legge su cui si è dibattuto a lungo ed esclusivamente (quella elettorale) è totalmente scomparsa dalle agende nel mese di rilevazione. E' invece andato di moda il dibattito sull'articolo 18, provvedimento che, secondo i più, per i compromessi necessari ad approvarlo, non servirà a nulla. Per non parlare del semestre di presidenza UE, che sta terminando senza aver portato assolutamente niente. Per quello che è il sentimento diffuso, 2 punti persi sono anche pochi.

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E' successo negli ultimi 12 mesi
  • Novembre 2013 (36,9): il "caso" Cancellieri, le primarie del PD, la scissione del PdL con la (ri)nascita di Forza Italia e del Nuovo Centro Destra... il Premier tende, tutto sommato, alla marginalità.
  • Dicembre 2013 (35,3): un Natale sottotono, tanta politica vuota (come tutti i mesi persi a parlare della cancellazione dell'IMU), contrastanti notizie di economia e finanza: ognuno crede, alla fine, a quello che vuole ma, soprattutto, per questo mese, pensa a sé stesso e alla famiglia.
  • Gennaio 2014 (31,7): l'apparente indolenza del Governo (e di riflesso del Premier) continua. Significative e riassuntive le dichiarazioni di alcuni intervistati: "sarebbe forse un ottimo ministro degli esteri, parla bene le lingue ed in ambito internazionale si sa muovere, ma come Premier ha poco polso", "forse sta sempre all'estero perché sa che a Roma non potrebbe fare nulla", "hanno (quelli del Governo, ndr.) passato nove mesi solo a discutere di Imu, incasinandola e senza fare niente di veramente utile", ecc..
  • Febbraio 2014 (E. Letta: 30, M. Renzi 59,7): cambio della guardia.
  • Marzo 2014 (60,9): la frenetica attività del Premier viene riconosciuta dai cittadini, e pur con qualche dubbio che alle parole poi seguano i fatti, viene premiato con un inconsueto (al secondo mese di premierato) aumento dell'indice. E' una sorta di "fiducia a termine": con la stessa velocità finora dimostrata dal Premier adesso i cittadini si aspettano che seguano i fatti.
  • Aprile 2014 (59,1): prima leggera discesa dell'indice. Inizia a serpeggiare, molto alla lontana, qualche dubbio sul realizzarsi delle riforme promesse, in assoluto ma, ancor di più, nella forma promessa (in altri termini: M. Renzi sta già scendendo a troppi compromessi?).
  • Maggio 2014 (62,3): è un mese che inizia leggermente in ribasso sulla scia di quello precedente, poi, le elezioni alla porta e la paura per molti dei 'grillini', fanno stringere a 'coorte', e l'indice risale, con un ulteriore balzo dopo le elezioni. I famosi 80 Euro influenzano sì positivamente, ma in maniera molto marginale, l'indice.
  • Giugno 2014 (57,1): il mese inizia positivamente per il Premier, sull'onda dei risultati elettorali, poi l'indice Cercom sul gradimento flette decisamente di oltre 5 punti. Si inizia a sospettare che questo governo sia fatto della stessa pasta dei precedenti: tante belle parole (anzi, più degli altri) e pochi fatti. Al premier si imputa che si sia impantanato sulla legge elettorale e sul senato, senza poi fare nessuna legge spicciola per migliorare la vita quotidiana dei cittadini (dettagli nell'ampio rapporto a pagamento). Né il governo né i cittadini possono campare di 80 Euro (per chi li ha visti).
  • Luglio 2014 (56,9): il Premier sembra ben lontano dal varare una legge importante al mese, come annunciato all'insediamento. Si parla sempre più spesso di "annuncite". Ma anche negli annunci sembra aver perso smalto, e non si sentono più idee innovative, anche per migliorare la semplice quotidianità: da fiume in piena a ruscelletto, che rischia di seccarsi, in pochi mesi.
  • Agosto 2014 (56,8): i cittadini iniziano a convenirne: trattasi di chiaro caso di annuncite, e... sotto gli 80 Euro niente. Ma la speranza che dopo l'estate il Premier inizi effettivamente a muoversi concretamente esiste ancora (non si vede alternativa), e questa, unita al solito ottimismo estivo, fa sì che l'Indice Cercom sul gradimento del Premier fletta solamente di 0,1 punti.
  • Settembre 2014 (52,2): il numero di coloro che voterebbero il premier è decisamente più basso del gradimento ma anche dei risultati alle ultime elezioni europee; quelli che vorrebbero nuove elezioni sono comunque molto meno di 1/4. Il principale difetto? Parla tanto e bene ma fa poco, quest'ultima caratteristica è pienamente in linea con i suoi predecessori. L'elemento maggiormente negativo è la politica estera ed europea in particolare, dove come voto gli viene assegnato meno di 1 (il max è 10, come a scuola): ha parlato tanto prima di questo semestre a guida italiana per poi non fare assolutamente nulla, se non inchinarsi alla Merkel, abbracciare Holland ed emozionarsi davanti ad Obama. Dell'elezione della Mogherini non interessa niente a nessuno, o quasi.
  • Ottobre 2014 (50,1): quello che viene rimproverato al Premier è di parlare bene, anche troppo, e poi non fare nulla o quasi. Si è persa traccia del provvedimento importante al mese, mentre una legge su cui si è dibattuto a lungo ed esclusivamente (quella elettorale) è invece totalmente scomparsa dalle agende nel mese di rilevazione. E' andato di moda il dibattito sull'articolo 18, provvedimento che, secondo i più, per i compromessi necessari ad approvarlo, non servirà a nulla. Per non parlare del semestre di presidenza UE, che sta terminando senza aver portato assolutamente niente.


L'Indice Cercom sul gradimento del Premier flette abbondantemente e scende a 52,2.

Normalmente, in questo piccolo flash gratuito, non inseriamo dettagli: questa volta vogliamo fare una piccola eccezione accennando ad alcuni dati emersi. Il numero di coloro che voterebbero il premier è decisamente più basso del gradimento ma anche dei risultati alle ultime elezioni europee; quelli che vorrebbero nuove elezioni sono comunque molto meno di 1/4. Il principale difetto? Parla tanto e bene ma fa poco, quest'ultima caratteristica è pienamente in linea con i suoi predecessori. L'elemento maggiormente negativo è la politica estera ed europea in particolare, dove come voto gli viene assegnato meno di 1 (il max è 10, come a scuola): ha parlato tanto prima di questo semestre a guida italiana per poi non fare assolutamente nulla, se non inchinarsi alla Merkel, abbracciare Holland ed emozionarsi davanti ad Obama. Dell'elezione della Mogherini non interessa niente a nessuno, o quasi.

Questi pochi elementi, appena accennati, anche grossolanamente esposti così, senza i dovuti approfondimenti, li abbiamo inseriti per farvi intravvedere quanto c'è dietro al rapporto completo, a pagamento (dove si approfondisce questo e molto altro). Ricordiamo, infatti, che questo è solo un brevissimo e sommario estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento.



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E' successo negli ultimi 12 mesi
  • Ottobre 2013 (40,6): Letta è lento, Letta non conclude, Letta ha fatto una manovra vuota (con tanto di conferenza stampa fatta d'aria fritta), ma è l'unico che ci tiene a galla per il solo fatto di essere ancora Premier. Così, anche se pochi lo apprezzano veramente, molti apprezzano il fatto che ci sia: siamo, banalmente, al "meno male che Letta c'è".
  • Novembre 2013 (36,9): il "caso" Cancellieri, le primarie del PD, la scissione del PdL con la (ri)nascita di Forza Italia e del Nuovo Centro Destra... il Premier tende, tutto sommato, alla marginalità.
  • Dicembre 2013 (35,3): un Natale sottotono, tanta politica vuota (come tutti i mesi persi a parlare della cancellazione dell'IMU), contrastanti notizie di economia e finanza: ognuno crede, alla fine, a quello che vuole ma, soprattutto, per questo mese, pensa a sé stesso e alla famiglia.
  • Gennaio 2014 (31,7): l'apparente indolenza del Governo (e di riflesso del Premier) continua. Significative e riassuntive le dichiarazioni di alcuni intervistati: "sarebbe forse un ottimo ministro degli esteri, parla bene le lingue ed in ambito internazionale si sa muovere, ma come Premier ha poco polso", "forse sta sempre all'estero perché sa che a Roma non potrebbe fare nulla", "hanno (quelli del Governo, ndr.) passato nove mesi solo a discutere di Imu, incasinandola e senza fare niente di veramente utile", ecc..
  • Febbraio 2014 (E. Letta: 30, M. Renzi 59,7): cambio della guardia.
  • Marzo 2014 (60,9): la frenetica attività del Premier viene riconosciuta dai cittadini, e pur con qualche dubbio che alle parole poi seguano i fatti, viene premiato con un inconsueto (al secondo mese di premierato) aumento dell'indice. E' una sorta di "fiducia a termine": con la stessa velocità finora dimostrata dal Premier adesso i cittadini si aspettano che seguano i fatti.
  • Aprile 2014 (59,1): prima leggera discesa dell'indice. Inizia a serpeggiare, molto alla lontana, qualche dubbio sul realizzarsi delle riforme promesse, in assoluto ma, ancor di più, nella forma promessa (in altri termini: M. Renzi sta già scendendo a troppi compromessi?).
  • Maggio 2014 (62,3): è un mese che inizia leggermente in ribasso sulla scia di quello precedente, poi, le elezioni alla porta e la paura per molti dei 'grillini', fanno stringere a 'coorte', e l'indice risale, con un ulteriore balzo dopo le elezioni. I famosi 80 Euro influenzano sì posititivamente, ma in maniera molto marginale, l'indice.
  • Giugno 2014 (57,1): il mese inizia positivamente per il Premier, sull'onda dei risultati elettorali, poi l'indice Cercom sul gradimento flette decisamente di oltre 5 punti. Si inizia a sospettare che questo governo sia fatto della stessa pasta dei precedenti: tante belle parole (anzi, più degli altri) e pochi fatti. Al premier si imputa che si sia impantanato sulla legge elettorale e sul senato, senza poi fare nessuna legge spicciola per migliorare la vita quotidiana dei cittadini (dettagli nell'ampio rapporto a pagamento). Né il governo né i cittadini possono campare di 80 Euro (per chi li ha visti).
  • Luglio 2014 (56,9): il Premier sembra ben lontano dal varare una legge importante al mese, come annunciato all'insediamento. Si parla sempre più spesso di "annuncite". Ma anche negli annunci sembra aver perso smalto, e non si sentono più idee innovative, anche per migliorare la semplice quotidianità: da fiume in piena a ruscelletto, che rischia di seccarsi, in pochi mesi.
  • Agosto 2014 (56,8): i cittadini iniziano a convenirne: trattasi di chiaro caso di annuncite, e... sotto gli 80 Euro niente. Ma la speranza che dopo l'estate il Premier inizi effettivamente a muoversi concretamente esiste ancora (non si vede alternativa), e questa, unita al solito ottimismo estivo, fa sì che l'Indice Cercom sul gradimento del Premier fletta solamente di 0,1 punti.
  • Settembre 2014 (52,2): il numero di coloro che voterebbero il premier è decisamente più basso del gradimento ma anche dei risultati alle ultime elezioni europee; quelli che vorrebbero nuove elezioni sono comunque molto meno di 1/4. Il principale difetto? Parla tanto e bene ma fa poco, quest'ultima caratteristica è pienamente in linea con i suoi predecessori. L'elemento maggiormente negativo è la politica estera ed europea in particolare, dove come voto gli viene assegnato meno di 1 (il max è 10, come a scuola): ha parlato tanto prima di questo semestre a guida italiana per poi non fare assolutamente nulla, se non inchinarsi alla Merkel, abbracciare Holland ed emozionarsi davanti ad Obama. Dell'elezione della Mogherini non interessa niente a nessuno, o quasi.


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