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N.B. Questo grafico è offerto a scopo promozionale ai nostri visitatori, seguendo un'iniziativa oramai consolidata negli anni. E' un minimo estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento. La tabella può essere liberamente pubblicata, purché integralmente così com'è. Il testo o singoli dati possono essere citati, purché venga riportato che si tratta di un estratto, e venga sempre citata la fonte: "Studio Grizzaffi - Cercom Consulting" ed il link "www.ricerchedimercato.it".

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N.B. Questa pagina è offerta a scopo promozionale ai nostri visitatori, seguendo un'iniziativa oramai consolidata negli anni. E' un minimo estratto di un'ampia ricerca a pagamento. La tabella può essere liberamente pubblicata, purché integralmente così com'è. Il testo o singoli dati possono essere citati, purché venga riportato che si tratta di un estratto, e venga sempre citata la fonte: "Studio Grizzaffi - Cercom Consulting" ed il link "www.ricerchedimercato.it".

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Classifica dei tifosi della serie A - Risultati

Il girone di andata del campionato 2014-2015 è terminato da poco e, come ogni anno, pubblichiamo la tanto attesa classifica dei tifosi della Serie A, un appuntamento giunto ormai all'undicesimo anno.

E' una ricerca "matura", oramai consolidata nella metodologia e nell'affidabilità storica dei risultati. E' quasi unica nel suo genere, un punto di riferimento autorevole e dettagliato. Possiamo dire, senza falsa modestia, che questo studio è uno degli appuntamenti più attesi del settore.

Dal campionato 2012-13 la ricerca è ulteriormente migliorata, con un questionario più ampio, nuove metodologie e algoritmi di calcolo (per coerenza abbiamo ovviamente ricontrollato, secondo i nuovi parametri, tutti i risultati storici, operando marginali modifiche). Ma soprattutto la ricerca è passata da 7.000 a 10.000 interviste telefoniche, (5000 per il girone di andata, altrettante per quello di ritorno) ripartite secondo i parametri sociodemografici della popolazione italiana dai 14 anni in su; mantiene, inoltre, i consueti approfondimenti qualitativi. Questo aumento del 43% circa delle interviste ha consentito un più approfondito dettaglio della campionatura ed una maggiore significatività statistica. E', oramai, una ricerca che lascia poco spazio alle interpretazioni.

Nella tabella sottostante troverete, naturalmente, tutte le squadre che hanno calcato i campi della Serie A negli ultimi dieci anni, e la loro percentuale di tifosi: Juventus, Milan, Inter, Roma, Napoli, Lazio, Fiorentina, Genoa, Sampdoria, Torino, Cagliari, Bologna, Udinese, Parma, Catania, Atalanta, Verona, Sassuolo, Chievo, Livorno, Palermo, Lecce, Bari, Reggina, Treviso, Messina, Empoli, Ascoli, Brescia, Pescara, Siena, Cesena, Novara.

Pubblichiamo come sempre i soli dati percentuali, e senza commento: dal campionato 2006-'07 questa ricerca di mercato è a pagamento; per saperne di più cliccate qui. Ordinate la vostra copia del rapporto, con ampi commenti e tabelle secondo tutte le principali discriminanti sociodemografiche (nazionali e regionali), le diverse tipologie di tifosi, l'entità numerica degli stessi (non le sole percentuali). Da questo link è possibile scaricare una copia esemplificativa del rapporto (datata e con quasi tutti i dati assenti o camuffati) diffusa a puro titolo esemplificativo di cosa contiene la ricerca completa, per andare incontro a chi intende acquistarla e vuole una prima idea di massima di cosa riceverà.




Un mese che vede risalire decisamente l'indice Cercom sul gradimento del Premier, che compie un balzo di 3,7 punti, posizionandosi a 47,8. A molti piace il piglio con cui impone il Presidente della Repubblica, "rottama" il patto del Nazareno, riunisce il PD, raccoglie i consensi di SEL, convince il NCD. Ma è tutto il mese che denota un deciso cambio di marcia, che fa aumentare i consensi sul suo operato.

Ricordiamo che questo è solo un brevissimo e sommario estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento.



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E' successo negli ultimi 12 mesi
  • Febbraio 2014 (E. Letta: 30, M. Renzi 59,7): cambio della guardia.
  • Marzo 2014 (60,9): la frenetica attività del Premier viene riconosciuta dai cittadini, e pur con qualche dubbio che alle parole poi seguano i fatti, viene premiato con un inconsueto (al secondo mese di premierato) aumento dell'indice. E' una sorta di "fiducia a termine": con la stessa velocità finora dimostrata dal Premier adesso i cittadini si aspettano che seguano i fatti.
  • Aprile 2014 (59,1): prima leggera discesa dell'indice. Inizia a serpeggiare, molto alla lontana, qualche dubbio sul realizzarsi delle riforme promesse, in assoluto ma, ancor di più, nella forma promessa (in altri termini: M. Renzi sta già scendendo a troppi compromessi?).
  • Maggio 2014 (62,3): è un mese che inizia leggermente in ribasso sulla scia di quello precedente, poi, le elezioni alla porta e la paura per molti dei 'grillini', fanno stringere a 'coorte', e l'indice risale, con un ulteriore balzo dopo le elezioni. I famosi 80 Euro influenzano sì positivamente, ma in maniera molto marginale, l'indice.
  • Giugno 2014 (57,1): il mese inizia positivamente per il Premier, sull'onda dei risultati elettorali, poi l'indice Cercom sul gradimento flette decisamente di oltre 5 punti. Si inizia a sospettare che questo governo sia fatto della stessa pasta dei precedenti: tante belle parole (anzi, più degli altri) e pochi fatti. Al premier si imputa che si sia impantanato sulla legge elettorale e sul senato, senza poi fare nessuna legge spicciola per migliorare la vita quotidiana dei cittadini (dettagli nell'ampio rapporto a pagamento). Né il governo né i cittadini possono campare di 80 Euro (per chi li ha visti).
  • Luglio 2014 (56,9): il Premier sembra ben lontano dal varare una legge importante al mese, come annunciato all'insediamento. Si parla sempre più spesso di "annuncite". Ma anche negli annunci sembra aver perso smalto, e non si sentono più idee innovative, anche per migliorare la semplice quotidianità: da fiume in piena a ruscelletto, che rischia di seccarsi, in pochi mesi.
  • Agosto 2014 (56,8): i cittadini iniziano a convenirne: trattasi di chiaro caso di annuncite, e... sotto gli 80 Euro niente. Ma la speranza che dopo l'estate il Premier inizi effettivamente a muoversi concretamente esiste ancora (non si vede alternativa), e questa, unita al solito ottimismo estivo, fa sì che l'Indice Cercom sul gradimento del Premier fletta solamente di 0,1 punti.
  • Settembre 2014 (52,2): il numero di coloro che voterebbero il premier è decisamente più basso del gradimento ma anche dei risultati alle ultime elezioni europee; quelli che vorrebbero nuove elezioni sono comunque molto meno di 1/4. Il principale difetto? Parla tanto e bene ma fa poco, quest'ultima caratteristica è pienamente in linea con i suoi predecessori. L'elemento maggiormente negativo è la politica estera ed europea in particolare, dove come voto gli viene assegnato meno di 1 (il max è 10, come a scuola): ha parlato tanto prima di questo semestre a guida italiana per poi non fare assolutamente nulla, se non inchinarsi alla Merkel, abbracciare Holland ed emozionarsi davanti ad Obama. Dell'elezione della Mogherini non interessa niente a nessuno, o quasi.
  • Ottobre 2014 (50,1): quello che viene rimproverato al Premier è di parlare bene, anche troppo, e poi non fare nulla o quasi. Si è persa traccia del provvedimento importante al mese, mentre una legge su cui si è dibattuto a lungo ed esclusivamente (quella elettorale) è invece totalmente scomparsa dalle agende nel mese di rilevazione. E' andato di moda il dibattito sull'articolo 18, provvedimento che, secondo i più, per i compromessi necessari ad approvarlo, non servirà a nulla. Per non parlare del semestre di presidenza UE, che sta terminando senza aver portato assolutamente niente.
  • Novembre 2013 (48,9): la fiducia che Renzi possa incidere efficacemente sul futuro della nazione inizia a vacillare seriamente, in alcuni casi addirittura a sgretolarsi: se il rottamatore, il giovane energico, il vincitore a mani basse delle elezioni europee, non riesce a incidere nella politica italiana ed europea, quali prospettive abbiamo? Il dubbio è: si è lasciato assorbire dalle sabbie mobili dei giochetti politico-finanziari nazionali ed internazionali, o l'Italia continua ad essere talmente sul filo di un rasoio che è meglio mantenere un profilo bassissimo per evitare danni maggiori?
  • Dicembre 2014 (44,1): da un lato il premier viene visto dai più come l'unica soluzione possibile (e questo mantiene ancora su l'indice), dall'altro, però, ha deluso, per primi alcuni dei suoi più accesi sostenitori. Gli si imputa di aver fatto poco in Italia, altro che la legge importante al mese promessa, addirittura niente in Europa. Relativamente a quest'ultimo aspetto, la valutazione del semestre di presidenza europea è disastrosa. Riportiamo solo il voto complessivo che gli hanno attribuito gli italiani al riguardo: 3,2. Dove i voti sono da 1 a 10 come a scuola (escluso lo zero).
  • Gennaio 2015 (47,8): un mese cge vede risalire decisamente l'Indice Cercom sul gradimento del Premier, che compie un balzo posizionandosi a 47,8. A molti piace il piglio con cui impone il Presidente della Repubblica, "rottama" il patto del Nazareno, riunisce il PD, raccoglie i consensi di SEL, convince il NCD. Ma è tutto il mese che denota un deciso cambio di marcia, che fa aumentare i consensi sul suo operato.


Quando meno te l'aspetti qualcosa, poco, pochissimo, inizia a girare per il verso giusto: l'intervento di Draghi, lo spread, la complessiva indifferenza nei confronti delle elezioni in Grecia... All'assestato a volte basta anche un sorso d'acqua per ritrovare una parvenza d'ottimismo, e l'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita ad un anno dopo 7 mesi di discesa torna a salire, convintamente, a 98,1.

Ricordiamo che questo è solo un breve e sommario estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento.


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Gli ultimi 12 mesi:

  • Febbraio 2014 (88,3): lo spread stabilmente sotto quota 200, il cambio di governo, le conferme internazionali su una sia pur debole ripresa, fanno tornare l'indice ai livelli di 28 mesi fa, in netta risalita.
  • Marzo 2014 (94,6): continua il forte trend ascendente dell'indice Cercom. Piace soprattutto "la sveglia" che il nuovo premier sta dando al mondo politico italiano e la possibilità (per molti, ma certamente non per tutti) di vedere un po' di soldi in più in busta paga. I timidi apprezzamenti internazionali e lo spread verso quota 170 fanno il resto.
  • Aprile 2014 (99,2): la primavera soffia ulteriore ottimismo su un clima di aspettative già positivo. Tutte le previsioni, nazionali ed internazionali, di crescita vengono riviste al rialzo, anche se alcuni osservatori attenti, come riportiamo nel rapporto completo, indicano il secondo trimestre come quello in cui le prime positività reali dovrebbero iniziare a riguardare anche l'Italia. Ma l'ottimismo ad un anno probabilmente è motivato, anche se magari non nella forza con cui si esprime, e l'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita ad un anno risale in prossimità di quota 100.
  • Maggio 2014 (99,9): l'indice e fortemente influenzato da contrastanti dati sulla ripresa così come dalla paura e poi dal sollievo per i risultati delle elezioni: partenza al ribasso e forte ripresa verso fine mese. L'indice Cercom sulle aspettative di qualità della vita ad un anno si posiziona appena sotto la fatidica quota 100 (99,9).
  • Giugno 2014 (96,6): inizia a serpeggiare il pessimismo non solo sull'effettiva possibilità di dare slancio all'economia italiana ed europea, ma anche solamente di riuscire a fare qualcosa. La politica, sia italiana che europea, è un pantano dove ci si muove a stento. In Italia, poi, sembra che si pensi più a distruggere che a costruire, in una continua campagna elettorale volta a distruggere l'avversario politico (e con lui l'Italia). Lo stesso Renzi non riesce ad andare avanti, bloccato da veti e controveti, mentre l'Italia affonda. Sembra che la legge elettorale e sul Senato siano diventate le uniche (lentissime) priorità, mentre per il resto non si fa niente, e non si riesce nemmeno a convertire per tempo in legge i decreti.
  • Luglio 2014 (99,3): il Governo sembra ben lontano dal varare una legge importante al mese, come annunciato all'insediamento. Il consueto ottimismo estivo è represso dalle evidenze.
  • Agosto 2014 (99,3): la deflazione che colpisce, ricordando gli anni lontani del dopoguerra o quasi, il Governo che non riesce a far passare uno straccio di legge... In realtà l'indice appare anche troppo elevato rispetto alle dichiarazioni.
  • Settembre 2014 (98,1): non c'è una sola notizia di macro o micro economia o finanza positiva. Dalla deflazione al PIL praticamente azzerato, alla produzione.., tutto. In questa situazione gravissima i politici sembrano ballare sulla nave che affonda. Ecco alcune dichiarazioni degli intervistati che meglio rappresentano le opinioni prevalenti (ovviamente non le uniche): i 5 Stelle pensano solo a distruggere ed affossare l'Italia, senza dare una mano, con un leader con atteggiamenti di comando anacronistici e, detto con un eufemismo, negativi; il PD contiene all'interno i propri peggiori nemici e come autolesionismo non è secondo a nessuno; Forza Italia sembra una veliero (ridimensionato) fermo in un mare senza vento; Lega e SEL sono contrari a prescindere; l'NCD prova a farsi ascoltare come un bambino ad una festa di grandi. Queste sono alcune delle definizioni (tra le più moderate...) emerse dalle dichiarazioni degli intervistati.
  • Ottobre 2014 (97,2): siamo fermi, nell'economia, nelle leggi, e nelle speranze per il futuro.
  • Novembre 2014 (96,6): tutte le rilevazioni, nazionali ed internazionali, forniscono dati e, soprattutto, previsioni al ribasso: la crisi c'è, è ancora forte, e ne siamo dentro in pieno. E se tutte le fonti sono concordi nel ripetere che non ci sono prospettive di uscirne a breve, come potrebbe un indice sulle aspettative per il futuro, volgere in positivo?
  • Dicembre 2014 (95,9): l'anno si chiude con l'indice che continua la propria discesa: tutti gli indici (produzione, disoccupazione, PIL, agenzie di rating...) lasciano prevedere molti altri mesi di crisi. L'inerzia del Governo e la valutazione disastrosa del semestre di presidenza europea completano l'opera.
  • Gennaio 2015 (98,1): quando meno te l'aspetti qualcosa, poco, pochissimo, inizia a girare per il verso giusto: l'intervento di Draghi, lo spread, la complessiva indifferenza nei confronti delle elezioni in Grecia... All'assestato a volte basta anche un sorso d'acqua per ritrovare una parvenza d'ottimismo.


Un mese difficile per il Premier, con l'Indice Cercom sul gradimento che continua a scendere, posizionandosi a 44,1. Da un lato il premier viene visto dai più come l'unica soluzione possibile (e questo mantiene ancora su l'indice), dall'altro, però, ha deluso, per primi alcuni dei suoi più accesi sostenitori. Gli si imputa di aver fatto poco in Italia, altro che la legge importante al mese promessa, addirittura niente in Europa. Relativamente a quest'ultimo aspetto, la valutazione del semestre di presidenza europea è disastrosa. Riportiamo solo il voto complessivo che gli hanno attribuito gli italiani al riguardo: 3,2. Dove i voti sono da 1 a 10 come a scuola (escluso lo zero).

Ricordiamo che questo è solo un brevissimo e sommario estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento.



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E' successo negli ultimi 12 mesi
  • Gennaio 2014 (31,7): l'apparente indolenza del Governo (e di riflesso del Premier) continua. Significative e riassuntive le dichiarazioni di alcuni intervistati: "sarebbe forse un ottimo ministro degli esteri, parla bene le lingue ed in ambito internazionale si sa muovere, ma come Premier ha poco polso", "forse sta sempre all'estero perché sa che a Roma non potrebbe fare nulla", "hanno (quelli del Governo, ndr.) passato nove mesi solo a discutere di Imu, incasinandola e senza fare niente di veramente utile", ecc..
  • Febbraio 2014 (E. Letta: 30, M. Renzi 59,7): cambio della guardia.
  • Marzo 2014 (60,9): la frenetica attività del Premier viene riconosciuta dai cittadini, e pur con qualche dubbio che alle parole poi seguano i fatti, viene premiato con un inconsueto (al secondo mese di premierato) aumento dell'indice. E' una sorta di "fiducia a termine": con la stessa velocità finora dimostrata dal Premier adesso i cittadini si aspettano che seguano i fatti.
  • Aprile 2014 (59,1): prima leggera discesa dell'indice. Inizia a serpeggiare, molto alla lontana, qualche dubbio sul realizzarsi delle riforme promesse, in assoluto ma, ancor di più, nella forma promessa (in altri termini: M. Renzi sta già scendendo a troppi compromessi?).
  • Maggio 2014 (62,3): è un mese che inizia leggermente in ribasso sulla scia di quello precedente, poi, le elezioni alla porta e la paura per molti dei 'grillini', fanno stringere a 'coorte', e l'indice risale, con un ulteriore balzo dopo le elezioni. I famosi 80 Euro influenzano sì positivamente, ma in maniera molto marginale, l'indice.
  • Giugno 2014 (57,1): il mese inizia positivamente per il Premier, sull'onda dei risultati elettorali, poi l'indice Cercom sul gradimento flette decisamente di oltre 5 punti. Si inizia a sospettare che questo governo sia fatto della stessa pasta dei precedenti: tante belle parole (anzi, più degli altri) e pochi fatti. Al premier si imputa che si sia impantanato sulla legge elettorale e sul senato, senza poi fare nessuna legge spicciola per migliorare la vita quotidiana dei cittadini (dettagli nell'ampio rapporto a pagamento). Né il governo né i cittadini possono campare di 80 Euro (per chi li ha visti).
  • Luglio 2014 (56,9): il Premier sembra ben lontano dal varare una legge importante al mese, come annunciato all'insediamento. Si parla sempre più spesso di "annuncite". Ma anche negli annunci sembra aver perso smalto, e non si sentono più idee innovative, anche per migliorare la semplice quotidianità: da fiume in piena a ruscelletto, che rischia di seccarsi, in pochi mesi.
  • Agosto 2014 (56,8): i cittadini iniziano a convenirne: trattasi di chiaro caso di annuncite, e... sotto gli 80 Euro niente. Ma la speranza che dopo l'estate il Premier inizi effettivamente a muoversi concretamente esiste ancora (non si vede alternativa), e questa, unita al solito ottimismo estivo, fa sì che l'Indice Cercom sul gradimento del Premier fletta solamente di 0,1 punti.
  • Settembre 2014 (52,2): il numero di coloro che voterebbero il premier è decisamente più basso del gradimento ma anche dei risultati alle ultime elezioni europee; quelli che vorrebbero nuove elezioni sono comunque molto meno di 1/4. Il principale difetto? Parla tanto e bene ma fa poco, quest'ultima caratteristica è pienamente in linea con i suoi predecessori. L'elemento maggiormente negativo è la politica estera ed europea in particolare, dove come voto gli viene assegnato meno di 1 (il max è 10, come a scuola): ha parlato tanto prima di questo semestre a guida italiana per poi non fare assolutamente nulla, se non inchinarsi alla Merkel, abbracciare Holland ed emozionarsi davanti ad Obama. Dell'elezione della Mogherini non interessa niente a nessuno, o quasi.
  • Ottobre 2014 (50,1): quello che viene rimproverato al Premier è di parlare bene, anche troppo, e poi non fare nulla o quasi. Si è persa traccia del provvedimento importante al mese, mentre una legge su cui si è dibattuto a lungo ed esclusivamente (quella elettorale) è invece totalmente scomparsa dalle agende nel mese di rilevazione. E' andato di moda il dibattito sull'articolo 18, provvedimento che, secondo i più, per i compromessi necessari ad approvarlo, non servirà a nulla. Per non parlare del semestre di presidenza UE, che sta terminando senza aver portato assolutamente niente.
  • Novembre 2013 (48,9): la fiducia che Renzi possa incidere efficacemente sul futuro della nazione inizia a vacillare seriamente, in alcuni casi addirittura a sgretolarsi: se il rottamatore, il giovane energico, il vincitore a mani basse delle elezioni europee, non riesce a incidere nella politica italiana ed europea, quali prospettive abbiamo? Il dubbio è: si è lasciato assorbire dalle sabbie mobili dei giochetti politico-finanziari nazionali ed internazionali, o l'Italia continua ad essere talmente sul filo di un rasoio che è meglio mantenere un profilo bassissimo per evitare danni maggiori?
  • Dicembre 2014 (44,1): da un lato il premier viene visto dai più come l'unica soluzione possibile (e questo mantiene ancora su l'indice), dall'altro, però, ha deluso, per primi alcuni dei suoi più accesi sostenitori. Gli si imputa di aver fatto poco in Italia, altro che la legge importante al mese promessa, addirittura niente in Europa. Relativamente a quest'ultimo aspetto, la valutazione del semestre di presidenza europea è disastrosa. Riportiamo solo il voto complessivo che gli hanno attribuito gli italiani al riguardo: 3,2. Dove i voti sono da 1 a 10 come a scuola (escluso lo zero).


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