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L'indice Cercom sul gradimento del Premier "crolla" di quasi 5 punti, assestandosi a 59,2. Il premier paga sopprattutto la sensazione, presso i cittadini, di immobilità del Governo, che si affanna solo per leggi ritenute ad personam. E ad ottobre non era ancora scoppiato l'ennesimo "scandalo" (?) per le escort (ma una volta non si chiamavano così) più o meno maggiorenni. N.B. I risultati di questo sondaggio sono solo un piccolo estratto dell'ampia e articolata ricerca di mercato "monitor", il nostro "Osservatorio Sociale". Se siete interessati a sottoscriverla, contattateci. Cliccare sull'immagine per ingrandirla. E' successo negli ultimi 12 mesi- Novembre 2009 (65,6): un mese nella media, che vede le solite lotte e schermaglie, con il solo PD che fa un passo indietro nell'"antiberlusconismo" come comunicazione prevalente.
- Dicembre 2009 (65,7): l'"attentato" al Premier, al contrario di quanto ritenuto dai maggiori media e leader politici, fa dapprima perdere al Presidente del Consiglio circa 4 punti nell'indice, che recupera solo negli ultimi 10 gg. del mese. Questa iniziale discesa dell'indice è dovuta prevalentemente alle fila dei sostenitori del Premier (dettagli nel rapporto completo).
- Gennaio 2010 (68,3): un mese con le solite beghe tra politici, con la magistratura spesso coinvolta, tra un notevole disgusto generale. Inizia a nascere, in molti, l'idea che senza di lui ci sarebbe il caos (...).
- Febbraio 2010 (60,2): crollo di oltre 8 punti dell'indice. I motivi sono sostanzialmente 3: 1° gli "scandali" della Protezione civile e della mega evasione IVA, con coinvolgimento anche politico; 2° troppe leggi promesse e annunciate che non arrivano ad essere promulgate, o vengono profondamente modificate, così che i cittadini iniziano a dubitare sulla veridicità dell'affermazione "partito del fare"; 3° l'inasprirsi della campagna elettorale, che sarebbe locale ma a cui lo stesso Premier attribuisce valenza nazionale.
- Marzo 2010 (57,0): record negativo per l'attuale Premier, ma sempre circa il doppio del massimo ottenuto da R. Prodi. Dopo "quel pasticciaccio brutto" della presentazione delle liste aveva perso oltre sette punti. Più della metà li ha recuperati nel corso del mese, soprattutto "grazie" all'inchiesta di Trani, ma anche grazie all'effetto elezioni.
- Aprile 2010 (64,7): l'aspra diatriba con Fini compatta i sostenitori del Premier, spaventati dalle alternative.
- Maggio 2010 (64,7): ad un inizio del mese (gestione della crisi greca e manovra biennale) valutato molto positivamente, segue una seconda metà inferiore al valore medio riportato, dove si "rimprovera" al Governo, e quindi al Premier, la difficoltà di mettere in opera il gran parlare di leggi e provvedimenti.
- Giugno 2010 (59,7): il "partito del fare" non esiste più, da mesi si parla e si parla e non si conclude niente; la legge sulle intercettazioni, che monopolizza il dibattito politico, viene vista come importante solo da chi ha qualcosa da nascondere "di importante" a livello penale, cioè, statisticamente, quasi da nessuno; l'idea di nominare improvvisamente ministro Aldo Brancher"sconcerta" (quanto meno) i più.
- Luglio 2010 (63,7): gli italiani apprezzano soprattutto il rinnovato "piglio" e la "centralità" (= attiva presenza) negli avvenimenti politici del Paese da parte del Premier.
- Agosto 2010 (62,1): discesa dovuta alla diatriba infinita con Fini, agli attacchi diretti al Presidente della Camera da alcuni giornali percepiti come vicinissimi al Presidente del Consiglio, ad un notevole immobilismo del Governo (tipico delle pause estive), al legittimo dubbio se chi non è capace di tenere unita una maggioranza, sia poi adatto a guidare il Governo. Ma si tratta complessivamente di una perdita di consenso minimo, niente di paragonabile a quanto era avvenuto con Prodi in una situazione conflittuale simile: un successo.
- Settembre 2010 (63,8): tra minacce di elezioni un giorno sì e l'altro no, e la scissione dei parlamentari finiani alle porte, il Premier ricompatta le fila dei propri sostenitori.
- Ottobre 2010 (59,2): il premier paga sopprattutto la sensazione, presso i cittadini, di immobilità del Governo, che si affanna solo per leggi ritenute ad personam.
Si è concluso, con oltre 1700 votanti, il nostro sondaggio online sui potenziali elettori di Futuro e Libertà, svolto nelle prime tre settimane di ottobre.
Secondo questi partecipanti al sondaggio, attualmente il partito del Presidente della Camera Fini raccoglierebbe circa il 6,8%, così composto: - 3,1% da elettori, nel 2008, del PdL;
- 2,9% da elettori di partiti all'opposizione;
- 0,8% da elettori di partiti non rappresentati in Parlamento/Senato, non votanti nel 2008, schede bianche, volontariamente nulle.
Ovviamente, trattandosi di un sondaggio online free, questi risultati hanno un valore puramente indicativo, in quanto il campione non è stato selezionato secondo criteri socio-demografici di rappresentatività della popolazione, né di numerosità. E' solo un'idea di quello che potrebbe essere, anche perché, eventuali alleanze e la campagna elettorale, potrebbero comunque cambiare anche significativamente queste percentuali.
Per maggiori sicurezze o dettagli sarebbe indispensabile una ricerca di mercato sicuramente rappresentativa, come quelle da noi sviluppate ad hoc (e a pagamento).
Nonostante i maggiori indicatori economici siano quanto meno contrastanti, se non tendenti al brutto, a consuntivo del secondo trimestre 2010 e come aspettative ad un anno degli esperti, l'indice Cercom sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno continua a salire, sia pur di poco (109,3). Un po' è la coda del consueto ottimismo estivo, ma recita un ruolo importante anche la consapevolezza che, nel pieno della crisi, quando tutte le previsioni erano pessimistiche, non sia andata poi tanto male. Allora perché non aver fiducia adesso, che la "ripresina" è iniziata?
Per dettagli vedere l'ampia ricerca di mercato a pagamento.
Cliccare sull'immagine per ingrandirla. Gli ultimi 12 mesi:
- Ottobre 2009 (106,0): continuano le buone notizie, sopattutto in prospettiva futura, sul fronte economico-finanziario nazionale ed internazionale.
- Novembre 2009 (106,3): le buone notizie su PIL e indici industriali favoriscono la continuazione del trend positivo.
- Dicembre 2009 (106,3): l'atmosfera natalizia, con spese in rialzo sull'anno precedente, mitiga la discesa iniziale dovuta all'"attentato" al Premier, e l'indice Cercom si conferma sugli stessi valori del mese precedente.
- Gennaio 2010 (105,8): mese di stanca per l'ottimismo: la ripresina ancora non si vede concretamente, almeno nelle tasche degli italiani, e un Natale particolarmente ricco, dove è stato speso molto, fa balenare in molti il sospetto di aver esagerato rispetto a quanto ci prospetta il futuro.
- Febbraio 2010 (102,2): ondata di pessimismo normale in una crisi dove la ripresa è annunciata da tutti come lenta e difficile. L'elemeno scatenante è la definitiva decisione della Fiat, a cui il Governo poco ha potuto/voluto opporre, di chiudere lo stabilimento di Termini Imerese. Come ai tempi dell'"acquisizione" della Chrysler la Fiat aveva guidato l'ottimismo, ora guida il pessimismo.
- Marzo 2010 (104,8): solita "euforia" in vista delle elezioni.
- Aprile 2010 (106,8): c'è forte ottimismo (ad un anno) e niente possono la fortissima crisi greca e la diatriba Berlusconi-Fini.
- Maggio 2010 (107,2): la crisi greca è forte, e, per qualche giorno, sembra poter coinvolgere anche l'Italia. Ma i dati per disoccupazione, produzione industriale, PIL ed i commenti degli organi finanziari e monetari internazionali sembrano premiare l'Italia e la manovra proposta (e, come sempre, non ancora varata) dal Governo.
- Giugno 2010 (105,8): continua la poca concretezza del Governo, le diatribe interne, un incomprensibile, ai più, Ministro (Brancher) che compare e scompare nel giro di poche settimane, ed inizia ad insinuarsi il sospetto che manchi una guida che ci faccia uscire dalla crisi.
- Luglio 2010 (108,2): diversi dati macroeconomici, in particolare quelli italiani sulla produzione industriale, spingono all'ottimismo.
- Agosto 2010 (109,1): la disdicevole diatriba interna al Governo (o meglio, ai partiti che lo sostengono) mitiga solo parzialmente il consueto ottimismo estivo, ma non lo annulla, tanto che con 109,1 si registra il secondo miglior risultato di sempre. I dati economico-finanziari parlano di ripresa molto debole.
- Settembre 2010 (109,3): nel tener alto l'indice recita un ruolo importante anche la consapevolezza che, nel pieno della crisi, quando tutte le previsioni erano pessimistiche, non sia andata poi tanto male. Allora perché non aver fiducia adesso, che la "ripresina" è iniziata?.
Tra minacce di elezioni un giorno sì e l'altro no, e la scissione dei parlamentari finiani alle porte, il Premier ricompatta le fila dei propri sostenitori. L'indice Cercom sul gradimento del Premier ritorna, con 63,8, sui livelli di luglio. Molte sono le componenti e gli equilibri in questa risalita. Maggiori e più ampi dettagli nel rapporto completo. N.B. I risultati di questo sondaggio sono solo un piccolo estratto dell'ampia e articolata ricerca di mercato "monitor", il nostro "Osservatorio Sociale". Se siete interessati a sottoscriverla, contattateci. Cliccare sull'immagine per ingrandirla. E' successo negli ultimi 12 mesi- Ottobre 2009 (65,2): mese incentrato prevalentemente sullo "scontro" Berlusconi-Magistratura", scontro che nell'ultima settimana (circa) lascia il posto al "caso Marrazzo".
- Novembre 2009 (65,6): un mese nella media, che vede le solite lotte e schermaglie, con il solo PD che fa un passo indietro nell'"antiberlusconismo" come comunicazione prevalente.
- Dicembre 2009 (65,7): l'"attentato" al Premier, al contrario di quanto ritenuto dai maggiori media e leader politici, fa dapprima perdere al Presidente del Consiglio circa 4 punti nell'indice, che recupera solo negli ultimi 10 gg. del mese. Questa iniziale discesa dell'indice è dovuta prevalentemente alle fila dei sostenitori del Premier (dettagli nel rapporto completo).
- Gennaio 2010 (68,3): un mese con le solite beghe tra politici, con la magistratura spesso coinvolta, tra un notevole disgusto generale. Inizia a nascere, in molti, l'idea che senza di lui ci sarebbe il caos (...).
- Febbraio 2010 (60,2): crollo di oltre 8 punti dell'indice. I motivi sono sostanzialmente 3: 1° gli "scandali" della Protezione civile e della mega evasione IVA, con coinvolgimento anche politico; 2° troppe leggi promesse e annunciate che non arrivano ad essere promulgate, o vengono profondamente modificate, così che i cittadini iniziano a dubitare sulla veridicità dell'affermazione "partito del fare"; 3° l'inasprirsi della campagna elettorale, che sarebbe locale ma a cui lo stesso Premier attribuisce valenza nazionale.
- Marzo 2010 (57,0): record negativo per l'attuale Premier, ma sempre circa il doppio del massimo ottenuto da R. Prodi. Dopo "quel pasticciaccio brutto" della presentazione delle liste aveva perso oltre sette punti. Più della metà li ha recuperati nel corso del mese, soprattutto "grazie" all'inchiesta di Trani, ma anche grazie all'effetto elezioni.
- Aprile 2010 (64,7): l'aspra diatriba con Fini compatta i sostenitori del Premier, spaventati dalle alternative.
- Maggio 2010 (64,7): ad un inizio del mese (gestione della crisi greca e manovra biennale) valutato molto positivamente, segue una seconda metà inferiore al valore medio riportato, dove si "rimprovera" al Governo, e quindi al Premier, la difficoltà di mettere in opera il gran parlare di leggi e provvedimenti.
- Giugno 2010 (59,7): il "partito del fare" non esiste più, da mesi si parla e si parla e non si conclude niente; la legge sulle intercettazioni, che monopolizza il dibattito politico, viene vista come importante solo da chi ha qualcosa da nascondere "di importante" a livello penale, cioè, statisticamente, quasi da nessuno; l'idea di nominare improvvisamente ministro Aldo Brancher"sconcerta" (quanto meno) i più.
- Luglio 2010 (63,7): gli italiani apprezzano soprattutto il rinnovato "piglio" e la "centralità" (= attiva presenza) negli avvenimenti politici del Paese da parte del Premier.
- Agosto 2010 (62,1): discesa dovuta alla diatriba infinita con Fini, agli attacchi diretti al Presidente della Camera da alcuni giornali percepiti come vicinissimi al Presidente del Consiglio, ad un notevole immobilismo del Governo (tipico delle pause estive), al legittimo dubbio se chi non è capace di tenere unita una maggioranza, sia poi adatto a guidare il Governo. Ma si tratta complessivamente di una perdita di consenso minimo, niente di paragonabile a quanto era avvenuto con Prodi in una situazione conflittuale simile: un successo.
- Settembre 2010 (63,8): tra minacce di elezioni un giorno sì e l'altro no, e la scissione dei parlamentari finiani alle porte, il Premier ricompatta le fila dei propri sostenitori.
Invitiamo i sindaci delle nostre città (in primo luogo quelli di Roma e Milano), i politici a qualsiasi livello, le forze dell'ordine ed i rappresentanti della giustizia, a leggere i risultati di questo sondaggio e, se lo ritengono, di intervenire. Grazie a nome della maggioranza degli italiani.
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Ricerche quantitative
Introduzione
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Metodologie
Alcuni esempi
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Com'eravamo
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Un po' di memoria storica
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