|
News
Febbraio. L'indice Cercom sul gradimento del Premier, con 51,9, resta sostanzialmente stabile, anche se il mese di febbraio andrebbe diviso in due fasi nettamente distinte: i primi 15 giorni, in cui il Premier è particolarmente al centro del "caso Ruby" sui media nazionali ed internazionali, che vede l'indice scendere per la prima volta sotto il 50% (fino a 48,1); la seconda parte del mese che lo vede recuperare, perché riprende in mano la maggioranza parlamentare (agli italiani piacciono i leader forti e sicuri). Ogni attacco a giudici e magistratura lo vede perdere circa mezzo punto, recuperato non appena "viene chiarito e motivato" l'attacco.
In realtà quella appena riportata è solo un'esemplificazione di una situazione estremamente più complessa e articolata, come riportato nell'apposito rapporto della ricerca di mercato a pagamento. N.B. I risultati di questo sondaggio sono solo un piccolo estratto dell'ampia e articolata ricerca di mercato "monitor", il nostro "Osservatorio Sociale". Se siete interessati a sottoscriverla, contattateci. Cliccare sull'immagine per ingrandirla. E' successo negli ultimi 12 mesi- Marzo 2010 (57,0): record negativo per l'attuale Premier, ma sempre circa il doppio del massimo ottenuto da R. Prodi. Dopo "quel pasticciaccio brutto" della presentazione delle liste aveva perso oltre sette punti. Più della metà li ha recuperati nel corso del mese, soprattutto "grazie" all'inchiesta di Trani, ma anche grazie all'effetto elezioni.
- Aprile 2010 (64,7): l'aspra diatriba con Fini compatta i sostenitori del Premier, spaventati dalle alternative.
- Maggio 2010 (64,7): ad un inizio del mese (gestione della crisi greca e manovra biennale) valutato molto positivamente, segue una seconda metà inferiore al valore medio riportato, dove si "rimprovera" al Governo, e quindi al Premier, la difficoltà di mettere in opera il gran parlare di leggi e provvedimenti.
- Giugno 2010 (59,7): il "partito del fare" non esiste più, da mesi si parla e si parla e non si conclude niente; la legge sulle intercettazioni, che monopolizza il dibattito politico, viene vista come importante solo da chi ha qualcosa da nascondere "di importante" a livello penale, cioè, statisticamente, quasi da nessuno; l'idea di nominare improvvisamente ministro Aldo Brancher"sconcerta" (quanto meno) i più.
- Luglio 2010 (63,7): gli italiani apprezzano soprattutto il rinnovato "piglio" e la "centralità" (= attiva presenza) negli avvenimenti politici del Paese da parte del Premier.
- Agosto 2010 (62,1): discesa dovuta alla diatriba infinita con Fini, agli attacchi diretti al Presidente della Camera da alcuni giornali percepiti come vicinissimi al Presidente del Consiglio, ad un notevole immobilismo del Governo (tipico delle pause estive), al legittimo dubbio se chi non è capace di tenere unita una maggioranza, sia poi adatto a guidare il Governo. Ma si tratta complessivamente di una perdita di consenso minimo, niente di paragonabile a quanto era avvenuto con Prodi in una situazione conflittuale simile: un successo.
- Settembre 2010 (63,8): tra minacce di elezioni un giorno sì e l'altro no, e la scissione dei parlamentari finiani alle porte, il Premier ricompatta le fila dei propri sostenitori.
- Ottobre 2010 (59,2): il premier paga sopprattutto la sensazione, presso i cittadini, di immobilità del Governo, che si affanna solo per leggi ritenute ad personam.
- Novembre 2010 (52,6): il Premier paga un mese da "perdente": l'idea che possa essere sfiduciato lo fa abbandonare da molti, e "tocca il fondo" del suo mandato. L'ennesimo "scandalo" (?) per le escort (ma una volta non si chiamavano così) più o meno maggiorenni da il colpo di grazia.
- Dicembre 2010 (60,1): il Premier ottiene la fiducia, è nuovamente "vincente", poi è Natale... Il maggiore recupero nel mandato: 7,5 punti.
- Gennaio 2011 (51,8): l'indice crolla ai livelli più bassi di sempre (per S. Berlusconi). Molte le motivazioni: 1. la virulenza degli attacchi che il Premier lancia agli avversari, poco da "moderato"; 2. questo Governo fa poco e quel poco è ad uso e consumo del Premier (poco importa che sia o non sia così: è così che viene percepito); 3. la vicenda Ruby ed i presunti festini di Arcore, che disturbano soprattutto per la mancanza di dignità della vicenda; 4. il federalismo che, al di sotto della Pianura Padana (ma non solo), ai più non va giù.
- Febbraio 2011 (51,9): (esemplificazione di una situazione estremamente più complessa e articolata:) nella prima metà del mese il Premier, al centro del "caso Ruby" sui media nazionali ed internazionali, vede l'indice scendere per la prima volta sotto il 50% (fino a 48,1); nella seconda parte del mese, quando riprende in mano la maggioranza parlamentare (agli italiani piacciono i leader forti e sicuri) recupera.
(Terminato) Oggi, 24/2/2011, il sito verrà sottoposto nell'arco della mattinata ad alcuni aggiornamenti grafici e tecnici. Cercheremo di evitare inconvenienti ma potrebbero esserci alcuni disservizi: ce ne scusiamo in anticipo invitandovi, se i suddetti disservizi dovessero verificarsi, a ricollegarvi nel pomeriggio, quando avremo sicuramente terminato. Grazie.
Gennaio 2011Con 100,1 l'indice Cercom sulle aspettative sulla qualità della vita ad un anno azzera praticamente sette anni di "lavoro" e ritorna ai livelli di partenza, del gennaio 2004. Le indicazioni economiche, che dopo Grecia e Irlanda fanno trasparire (in lontananza) l'Italia come una candidata al tracollo economico, deprimono fortemente l'indice, anche se nessuno ci crede veramente. Le vicende del Premier (caso Ruby), che gli fanno toccare il più basso indice di gradimento (vedere articolo sull'apposito indice), contribuiscono non poco a deprimere ulteriormente le aspettative.
Per dettagli vedere l'ampia ricerca di mercato a pagamento.
Cliccare sull'immagine per ingrandirla. Gli ultimi 12 mesi:
- Febbraio 2010 (102,2): ondata di pessimismo normale in una crisi dove la ripresa è annunciata da tutti come lenta e difficile. L'elemeno scatenante è la definitiva decisione della Fiat, a cui il Governo poco ha potuto/voluto opporre, di chiudere lo stabilimento di Termini Imerese. Come ai tempi dell'"acquisizione" della Chrysler la Fiat aveva guidato l'ottimismo, ora guida il pessimismo.
- Marzo 2010 (104,8): solita "euforia" in vista delle elezioni.
- Aprile 2010 (106,8): c'è forte ottimismo (ad un anno) e niente possono la fortissima crisi greca e la diatriba Berlusconi-Fini.
- Maggio 2010 (107,2): la crisi greca è forte, e, per qualche giorno, sembra poter coinvolgere anche l'Italia. Ma i dati per disoccupazione, produzione industriale, PIL ed i commenti degli organi finanziari e monetari internazionali sembrano premiare l'Italia e la manovra proposta (e, come sempre, non ancora varata) dal Governo.
- Giugno 2010 (105,8): continua la poca concretezza del Governo, le diatribe interne, un incomprensibile, ai più, Ministro (Brancher) che compare e scompare nel giro di poche settimane, ed inizia ad insinuarsi il sospetto che manchi una guida che ci faccia uscire dalla crisi.
- Luglio 2010 (108,2): diversi dati macroeconomici, in particolare quelli italiani sulla produzione industriale, spingono all'ottimismo.
- Agosto 2010 (109,1): la disdicevole diatriba interna al Governo (o meglio, ai partiti che lo sostengono) mitiga solo parzialmente il consueto ottimismo estivo, ma non lo annulla, tanto che con 109,1 si registra il secondo miglior risultato di sempre. I dati economico-finanziari parlano di ripresa molto debole.
- Settembre 2010 (109,3): nel tener alto l'indice recita un ruolo importante anche la consapevolezza che, nel pieno della crisi, quando tutte le previsioni erano pessimistiche, non sia andata poi tanto male. Allora perché non aver fiducia adesso, che la "ripresina" è iniziata?.
- Ottobre 2010 (106,0): finito l'ottimismo estivo, c'è incertezza per la ripresa estremamente debole e per la tenuta del Governo. Molto contribuisce anche la situazione Fiat e le dichiarazioni dell'A.D. Marchionne.
- Novembre 2010 (104,8): tutti gli organi economico-finanziari internazionali e e nazionali mettono l'Italia in coda per la ripresa, molto lontana dalle altre "grandi" nazioni. Sale la disoccupazione, diminuiscono le esportazioni, tiene la spesa interna.
- Dicembre 2010 (102,1): tra una canzone natalizia e l'altra i cittadini apprendono che la crisi è tutt'altro che superata, e l'Italia è in difficoltà, non solo per la ripresa, ma anche per la tenuta economica del Paese.
- Gennaio 2011 (100,1): le indicazioni economiche, che dopo Grecia e Irlanda fanno trasparire (in lontananza) l'Italia come una candidata al tracollo economico, deprimono fortemente l'indice, anche se nessuno ci crede veramente. Le vicende del Premier (caso Ruby), che gli fanno toccare il più basso indice di gradimento (vedere articolo sull'apposito indice), contribuiscono non poco a deprimere ulterioprmente le aspettative
Gennaio. L'indice Cercom sul gradimento del Premier fa registrare, per Silvio Berlusconi, il livello più basso di sempre, e con 51,8 perde con gli interessi tutto quanto riguadagnato il mese precedente. Molte le motivazioni che hanno alienato l'8,3% totale dei favori al Premier: 1. la virulenza degli attacchi che il Premier lancia agli avversari, poco da "moderato"; 2. questo Governo fa poco e quel poco è ad uso e consumo del Premier (poco importa che sia o non sia così: è così che viene percepito); 3. la vicenda Ruby ed i presunti festini di Arcore, che disturbano soprattutto per la mancanza di dignità della vicenda; 4. il federalismo che, al di sotto della Pianura Padana (ma non solo) ai più non va giù. N.B. I risultati di questo sondaggio sono solo un piccolo estratto dell'ampia e articolata ricerca di mercato "monitor", il nostro "Osservatorio Sociale". Se siete interessati a sottoscriverla, contattateci. Cliccare sull'immagine per ingrandirla. E' successo negli ultimi 12 mesi- Febbraio 2010 (60,2): crollo di oltre 8 punti dell'indice. I motivi sono sostanzialmente 3: 1° gli "scandali" della Protezione civile e della mega evasione IVA, con coinvolgimento anche politico; 2° troppe leggi promesse e annunciate che non arrivano ad essere promulgate, o vengono profondamente modificate, così che i cittadini iniziano a dubitare sulla veridicità dell'affermazione "partito del fare"; 3° l'inasprirsi della campagna elettorale, che sarebbe locale ma a cui lo stesso Premier attribuisce valenza nazionale.
- Marzo 2010 (57,0): record negativo per l'attuale Premier, ma sempre circa il doppio del massimo ottenuto da R. Prodi. Dopo "quel pasticciaccio brutto" della presentazione delle liste aveva perso oltre sette punti. Più della metà li ha recuperati nel corso del mese, soprattutto "grazie" all'inchiesta di Trani, ma anche grazie all'effetto elezioni.
- Aprile 2010 (64,7): l'aspra diatriba con Fini compatta i sostenitori del Premier, spaventati dalle alternative.
- Maggio 2010 (64,7): ad un inizio del mese (gestione della crisi greca e manovra biennale) valutato molto positivamente, segue una seconda metà inferiore al valore medio riportato, dove si "rimprovera" al Governo, e quindi al Premier, la difficoltà di mettere in opera il gran parlare di leggi e provvedimenti.
- Giugno 2010 (59,7): il "partito del fare" non esiste più, da mesi si parla e si parla e non si conclude niente; la legge sulle intercettazioni, che monopolizza il dibattito politico, viene vista come importante solo da chi ha qualcosa da nascondere "di importante" a livello penale, cioè, statisticamente, quasi da nessuno; l'idea di nominare improvvisamente ministro Aldo Brancher"sconcerta" (quanto meno) i più.
- Luglio 2010 (63,7): gli italiani apprezzano soprattutto il rinnovato "piglio" e la "centralità" (= attiva presenza) negli avvenimenti politici del Paese da parte del Premier.
- Agosto 2010 (62,1): discesa dovuta alla diatriba infinita con Fini, agli attacchi diretti al Presidente della Camera da alcuni giornali percepiti come vicinissimi al Presidente del Consiglio, ad un notevole immobilismo del Governo (tipico delle pause estive), al legittimo dubbio se chi non è capace di tenere unita una maggioranza, sia poi adatto a guidare il Governo. Ma si tratta complessivamente di una perdita di consenso minimo, niente di paragonabile a quanto era avvenuto con Prodi in una situazione conflittuale simile: un successo.
- Settembre 2010 (63,8): tra minacce di elezioni un giorno sì e l'altro no, e la scissione dei parlamentari finiani alle porte, il Premier ricompatta le fila dei propri sostenitori.
- Ottobre 2010 (59,2): il premier paga sopprattutto la sensazione, presso i cittadini, di immobilità del Governo, che si affanna solo per leggi ritenute ad personam.
- Novembre 2010 (52,6): il Premier paga un mese da "perdente": l'idea che possa essere sfiduciato lo fa abbandonare da molti, e "tocca il fondo" del suo mandato. L'ennesimo "scandalo" (?) per le escort (ma una volta non si chiamavano così) più o meno maggiorenni da il colpo di grazia.
- Dicembre 2010 (60,1): il Premier ottiene la fiducia, è nuovamente "vincente", poi è Natale... Il maggiore recupero nel mandato: 7,5 punti.
- Gennaio 2011 (51,8): l'indice crolla ai livelli più bassi di sempre (per S. Berlusconi). Molte le motivazioni: 1. la virulenza degli attacchi che il Premier lancia agli avversari, poco da "moderato"; 2. questo Governo fa poco e quel poco è ad uso e consumo del Premier (poco importa che sia o non sia così: è così che viene percepito); 3. la vicenda Ruby ed i presunti festini di Arcore, che disturbano soprattutto per la mancanza di dignità della vicenda; 4. il federalismo che, al di sotto della Pianura Padana (ma non solo), ai più non va giù.
A ridosso della chiusura del girone di andata del campionato 2010-2011, pubblichiamo la tanto attesa classifica dei tifosi della Serie A al "giro di boa", un appuntamento giunto ormai al settimo anno, che quest'anno porta, nei risultati, tante novità.
Pubblichiamo i soli dati percentuali, e senza commento: da qualche anno questa ricerca di mercato è a pagamento; per saperne di più cliccate qui. Ordinate la vostra copia del rapporto, con ampi commenti e tabelle secondo tutte le principali discriminanti sociodemografiche (nazionali e regionali), le diverse tipologie di tifosi, l'entità numerica degli stessi (non le sole percentuali). Pur senza commentare ci sembra infatti giusto puntualizzare che, nella tabella sottostante, vedete come totale sempre 100%; ma attenzione: per leggere le variazioni di anno in anno bisogna conoscere il numero totale di tifosi, perché ad una percentuale in crescita non sempre corrisponde un aumento dei tifosi, e viceversa. E questo lo potete fare solo acquistando il rapporto finale. Da questo link è possibile scaricare una copia esemplificativa del rapporto (datata e con molti dati assenti o camuffati) diffusa a puro titolo esemplificativo di cosa contiene la ricerca completa, per andare incontro a chi intende acquistarla e vuole una prima idea di massima di cosa riceverà.
Questa tabella può essere liberamente pubblicata, purché integralmente così com'è. I singoli dati anche, purché venga riportato che si tratta di un estratto, e venga sempre citata la fonte: "Studio Grizzaffi - Cercom Consulting" ed il link "www.ricerchedimercato.it".
|
Ricerche quantitative
Introduzione
Tecniche
Metodologie
Alcuni esempi
Consulenza: marketing
Com'eravamo
-
Un po' di memoria storica
Focus Group
Da oltre 70 anni il sistema più veloce ed economico per avere risposte concrete su vissuto e "aspirazionale" di un target. E' la regina delle ricerche qualitative. • Pagina di approfondimento • Per un preventivo.
|