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Novembre. Con 78,2 l'Indice Cercom sulle aspettative sulla qualità della vita ad un anno fa registrare il proprio record negativo da quando è stato istituito, nel gennaio 2004. Questo risultato è frutto di un "pessimismo nero", legato al vecchio Governo, ed un discreto ottimismo legato ai primi giorni del nuovo Governo (fenomeno, questo, assolutamente usuale ed abbastanza indipendente da chi arriva al Governo). Da segnalare che gli ultimi giorni del Governo Berlusconi avevano "accompagnato" l'indice sotto quota 74.
In un anno sono stati "persi" dall'indice quasi 27 punti. Questo è solo un breve e sommario estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento.
Cliccare sull'immagine per ingrandirla. Gli ultimi 12 mesi:
- Dicembre 2010 (102,1): tra una canzone natalizia e l'altra i cittadini apprendono che la crisi è tutt'altro che superata, e l'Italia è in difficoltà, non solo per la ripresa, ma anche per la tenuta economica del Paese.
- Gennaio 2011 (100,1): le indicazioni economiche, che dopo Grecia e Irlanda fanno trasparire (in lontananza) l'Italia come una candidata al tracollo economico, deprimono fortemente l'indice, anche se nessuno ci crede veramente. Le vicende del Premier (caso Ruby), che gli fanno toccare il più basso indice di gradimento (vedere articolo sull'apposito indice), contribuiscono non poco a deprimere ulterioprmente le aspettative.
- Febbraio 2011 (102,9): due elementi contribuiscono a questo ottimismo: 1°. il governo ritrova la propria stabilità; 2°. (paradossalmente) la decisone con cui tutti gli indicatori, nazionali e internazionali, posizionano l'Italia al più basso livello di crescita tra le maggiori nazioni industrializzate, che "fa mettere l'animo in pace" agli italiani, che sanno che l'economia comunque crescerà, poco ma crescerà.
- Marzo 2011 (100): è un mese nero (si fa per dire) per l'apprezzamento del governo, ed anche se non ci sono in vista cambiamenti, l'indice scende. L'aumento delle accise sulla benzina fa il resto.
- Aprile 2011 (100,9): nessuna novità (o meglio tante novità e non-novità marginali) e l'indice continua a rimbalzare su quota 100.
- Maggio 2011 (99,6): a livello di indicatori economici non è cambiato praticamente niente, e si continua a navigare in una mediocrità che mese dopo mese ci fa perdere posizioni tra le nazioni industrializzate. Quello che deprime è soprattutto il dubbio sulla saldezza della maggioranza, la sua capacità (fa poco o niente) e possibilità (numerica) di governare.
- Giugno 2011 (98,8): la recrudescenza della crisi greca, le incertezze sul Governo ed i litigi al suo interno, la prospettiva di un declassamento del rating delle banche italiane, producono solo una "misera" discesa di 0,8 punti: la crisi dura oramai da anni, e, "per la propria salute mentale" oltre che economica, prevale tra gli italiani la convinzione che ad un anno tanto peggio non potrà andare.
- Luglio 2011 (96,5): è ormai chiaro che l'Italia è stata presa di mira dalla speculazione internazionale. I cittadini temono contemporaneamente una manovra "punitiva" e che il Governo sottovaluti il problema.
- Agosto 2011 (94,1): continua la discesa, favorita dalla crisi economica internazionale, che vede nell'Italia uno degli anelli deboli su cui speculare. L'approccio dilettantesco del Governo, con manovre annunciate, "approvate" internazionalmente, poi cambiate anche radicalmente con cadenza quasi giornaliera, levano molte speranze ai cittadini, e l'indice Cercom sulle aspettative sulla qualità della vita ad un anno scende a 94,1: esattamente 15 punti in meno rispetto all'agosto 2010.
- Settembre 2011 (89,9): la crisi economica internazionale, e le conseguenti speculazioni finanziarie, continuano a tenere sotto pressione l'Italia, Ciò che demoralizza maggiormente gli italiani è: l'incapacità dimostrata dal governo di gestire in modo professionale la crisi; lo scarso rispetto e autorevolezza di cui "godiamo" in ambito internazionale; un Premier che sembra sempre più preso da questioni strettamente personali, che non invitano al rispetto; l'evidente frattura tra il Premier ed il Ministro Tremonti, così come i dissidi interni al PdL e alla Lega.
- Ottobre 2011 (80,1):Con 80,1 l'Indice fa registrare il secondo peggiore risultato di sempre: in un solo anno ha perso oltre il 25%, l'11% nell'ultimo mese. L'economia sotto attacco internazionale ed il Governo incapace di agire o di farsi da parte per dare spazio ad altri più capaci, lasciano poche speranze.
- Novembre 2011 (78,2): record negativo da quando l'indice è stato istituito. Questo risultato è frutto di un "pessimismo nero", legato al vecchio Governo, ed un discreto ottimismo legato ai primi giorni del nuovo Governo (fenomeno, questo, assolutamente usuale ed abbastanza indipendente da chi arriva al Governo). Da segnalare come in un anno l'indice abbia perso 26,6 punti, o, in altri termini, come sia stato "bruciato" oltre 1/4 dell'ottimismo degli italiani.
La Lega ed il Sud (il federalismo 5)
Quello che chiudiamo oggi, con oltre 6000 risposte, è il 5° di una serie di sondaggi online svolti sul federalismo. I precedenti sono consultabili qui: 1 (2004), 2 (2004), 3 (2005) e 4 (2009).
Prima di passare all'analisi dei risultati, vogliamo sottolineare come, in realtà, il sondaggio parli di federalismo della Lega (come spesso accade in questi casi) e non di federalismo in genere, che a volte può essere anche molto diverso da quello leghista di cui siamo abituati a discutere.
Il federalismo voluto dalla Lega può essere una legge a vantaggio del solo Nord ed una fregatura per il Sud? - Solamente l'1,7% dei partecipanti al sondaggio non è mai stato sfiorato da questo dubbio.
- Per il 42,3% in effetti si tratta, con diverse sfumature, di vantaggi essenzialmente per il Nord.
- Il 56% punta deciso su una fregatura per il Sud.
Riassumendo: il federalismo voluto dalla Lega è decisamente pro-Nord per il 98,3% dei partecipanti al sondaggio. A questo punto la domanda è: perché per i parlamentari meridionali o del centro non è così? Le possibilità sono due: - o non sono riusciti a spiegare ai cittadini del Centro-Sud cosa sia realmente il federalismo leghista
- o stanno "svendendo" la propria terra alla Lega pur di avere i suoi voti in Parlamento.
Prima di chiudere riteniamo di dover sottolineare come il 25,5% degli intervistati dichiari che "il Sud vive da 150 anni alle spalle del Nord": difficile dire se si tratti di verità vestita da stupidaggine o stupidaggine vestita da realtà. Quello che sappiamo (per altre ricerche effettuate) è che questa visione proviene quasi esclusivamente dal Nord (indifferentemente da cittadini di origine meridionale o meno!), mentre trova prevalentemente contrari i meridionali che continuano ad abitare al Sud. --------------------------------------- Per concludere va come sempre ricordato come i sondaggi online free presenti su questo sito abbiano valore puramente indicativo, in quanto il campione non è stato selezionato secondo criteri socio-demografici di rappresentatività della popolazione. Se desiderate un sondaggio o una ricerca di mercato sicuramente rappresentativi, contattateci per uno studio ad hoc.
Ottobre. Con 80,1 l'Indice Cercom sulle aspettative sulla qualità della vita ad un anno fa registrare il secondo peggiore risultato di sempre: in un anno ha perso oltre il 25%, l'11% solamente nell'ultimo mese. L'economia sotto attacco internazionale ed il Governo incapace di agire o di far spazio ad altri più capaci, lasciano poche speranze.
Non ci sono prospettive che possano invogliare ad un qualche ottimismo, e l'indice crolla. Questo è solo un breve e sommario estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento.
Cliccare sull'immagine per ingrandirla. Gli ultimi 12 mesi:
- Novembre 2010 (104,8): tutti gli organi economico-finanziari internazionali e e nazionali mettono l'Italia in coda per la ripresa, molto lontana dalle altre "grandi" nazioni. Sale la disoccupazione, diminuiscono le esportazioni, tiene la spesa interna.
- Dicembre 2010 (102,1): tra una canzone natalizia e l'altra i cittadini apprendono che la crisi è tutt'altro che superata, e l'Italia è in difficoltà, non solo per la ripresa, ma anche per la tenuta economica del Paese.
- Gennaio 2011 (100,1): le indicazioni economiche, che dopo Grecia e Irlanda fanno trasparire (in lontananza) l'Italia come una candidata al tracollo economico, deprimono fortemente l'indice, anche se nessuno ci crede veramente. Le vicende del Premier (caso Ruby), che gli fanno toccare il più basso indice di gradimento (vedere articolo sull'apposito indice), contribuiscono non poco a deprimere ulterioprmente le aspettative.
- Febbraio 2011 (102,9): due elementi contribuiscono a questo ottimismo: 1°. il governo ritrova la propria stabilità; 2°. (paradossalmente) la decisone con cui tutti gli indicatori, nazionali e internazionali, posizionano l'Italia al più basso livello di crescita tra le maggiori nazioni industrializzate, che "fa mettere l'animo in pace" agli italiani, che sanno che l'economia comunque crescerà, poco ma crescerà.
- Marzo 2011 (100): è un mese nero (si fa per dire) per l'apprezzamento del governo, ed anche se non ci sono in vista cambiamenti, l'indice scende. L'aumento delle accise sulla benzina fa il resto.
- Aprile 2011 (100,9): nessuna novità (o meglio tante novità e non-novità marginali) e l'indice continua a rimbalzare su quota 100.
- Maggio 2011 (99,6): a livello di indicatori economici non è cambiato praticamente niente, e si continua a navigare in una mediocrità che mese dopo mese ci fa perdere posizioni tra le nazioni industrializzate. Quello che deprime è soprattutto il dubbio sulla saldezza della maggioranza, la sua capacità (fa poco o niente) e possibilità (numerica) di governare.
- Giugno 2011 (98,8): la recrudescenza della crisi greca, le incertezze sul Governo ed i litigi al suo interno, la prospettiva di un declassamento del rating delle banche italiane, producono solo una "misera" discesa di 0,8 punti: la crisi dura oramai da anni, e, "per la propria salute mentale" oltre che economica, prevale tra gli italiani la convinzione che ad un anno tanto peggio non potrà andare.
- Luglio 2011 (96,5): è ormai chiaro che l'Italia è stata presa di mira dalla speculazione internazionale. I cittadini temono contemporaneamente una manovra "punitiva" e che il Governo sottovaluti il problema.
- Agosto 2011 (94,1): continua la discesa, favorita dalla crisi economica internazionale, che vede nell'Italia uno degli anelli deboli su cui speculare. L'approccio dilettantesco del Governo, con manovre annunciate, "approvate" internazionalmente, poi cambiate anche radicalmente con cadenza quasi giornaliera, levano molte speranze ai cittadini, e l'indice Cercom sulle aspettative sulla qualità della vita ad un anno scende a 94,1: esattamente 15 punti in meno rispetto all'agosto 2010.
- Settembre 2011 (89,9): la crisi economica internazionale, e le conseguenti speculazioni finanziarie, continuano a tenere sotto pressione l'Italia, Ciò che demoralizza maggiormente gli italiani è: l'incapacità dimostrata dal governo di gestire in modo professionale la crisi; lo scarso rispetto e autorevolezza di cui "godiamo" in ambito internazionale; un Premier che sembra sempre più preso da questioni strettamente personali, che non invitano al rispetto; l'evidente frattura tra il Premier ed il Ministro Tremonti, così come i dissidi interni al PdL e alla Lega.
- Ottobre 2011 (80,1):Con 80,1 l'Indice fa registrare il secondo peggiore risultato di sempre: in un solo anno ha perso oltre il 25%, l'11% nell'ultimo mese. L'economia sotto attacco internazionale ed il Governo incapace di agire o di farsi da parte per dare spazio ad altri più capaci, lasciano poche speranze
Ottobre. L'indice di gradimento del Premier ha "forato" anche quota 20, e continua la sua veloce discesa. Infatti, anche se l'indice mensile medio fa registrare 20,3, a fine mese (quindi non mediato con l'inizio del mese) l'indice era abbondantemente sotto quota 20. Un mese che ha visto il Premier e, di conseguenza l'Italia, giocarsi parte dell'ultima credibilità internazionale, continuando a gestire in maniera probabilmente dilettantesca, sicuramente inefficace, la crisi economica e gli attacchi speculativi internazionali.
I cittadini rinfacciano al Premier che poco o niente di quello che doveva essere detto e fatto è stato detto o fatto, e, soprattutto, che si è riusciti ad umiliare la nazione. Al riguardo va segnalato l'unico sussulto (quasi patriottico) dell'indice, che ha interrotto la propria discesa recuperando provvisoriamente anche due punti, in concomitanza con le risatine/presa in giro del nostro Premier, da parte di A. Merkel e perfino di N. Sarkozy.
Inoltre, gli elettori hanno capito che il Premier è consapevole che lasciando adesso non tornerà più in politica come leader indiscusso del centro-destra, e gli rimproverano, una volta di più, di anteporre i propri interessi a quelli nazionali, Anche i più fedeli non riescono più a giustificarlo e sostenerlo.
Quello appena riportato è solo un estratto, un'esemplificazione, di una situazione estremamente più complessa e articolata illustrata nell'apposito rapporto dell'ampia ricerca di mercato a pagamento, il nostro "Osservatorio Sociale". Se siete interessati a sottoscriverla, contattateci.  Cliccare sull'immagine per ingrandirla. E' successo negli ultimi 12 mesi- Novembre 2010 (52,6): il Premier paga un mese da "perdente": l'idea che possa essere sfiduciato lo fa abbandonare da molti, e "tocca il fondo" del suo mandato. L'ennesimo "scandalo" (?) per le escort (ma una volta non si chiamavano così) più o meno maggiorenni da il colpo di grazia.
- Dicembre 2010 (60,1): il Premier ottiene la fiducia, è nuovamente "vincente", poi è Natale... Il maggiore recupero nel mandato: 7,5 punti.
- Gennaio 2011 (51,8): l'indice crolla ai livelli più bassi di sempre (per S. Berlusconi). Molte le motivazioni: 1. la virulenza degli attacchi che il Premier lancia agli avversari, poco da "moderato"; 2. questo Governo fa poco e quel poco è ad uso e consumo del Premier (poco importa che sia o non sia così: è così che viene percepito); 3. la vicenda Ruby ed i presunti festini di Arcore, che disturbano soprattutto per la mancanza di dignità della vicenda; 4. il federalismo che, al di sotto della Pianura Padana (ma non solo), ai più non va giù.
- Febbraio 2011 (51,9): (esemplificazione di una situazione estremamente più complessa e articolata:) nella prima metà del mese il Premier, al centro del "caso Ruby" sui media nazionali ed internazionali, vede l'indice scendere per la prima volta sotto il 50% (fino a 48,1); nella seconda parte del mese, quando riprende in mano la maggioranza parlamentare (agli italiani piacciono i leader forti e sicuri) recupera.
- Marzo 2011 (48,9): Berlusconi paga la campagna anti giudici e quella che viene ritenuta una pessima gestione, a livello internazionale, sia della crisi libica che dell'immigrazione.
- Aprile 2011 (50,2): indice depresso dal giudizio sull'incontro con Sarkozy di fine mese. Ma sembra di essere oramai al cospetto di uno "zoccolo duro", molto ampio, di "fedeli" del Premier, presto pronti a "perdonare" anche quello che in un primo momento non approvano. Così che complessivamente si torna sopra quota 50.
- Maggio 2011 (43,7): perde 6,5 punti in un solo mese, oltre 20 da maggio 2010 a maggio 2011. Il Premier paga la sconfitta della propria coalizione alla prima tornata delle elezioni (agli italiani non piacciono i perdenti), e, a fine mese, l'improvvida conversazione con l'esterefatto Presidente U.S.A..
- Giugno 2011 (42,9): dopo aver incassato una (dai più) inaspettata batosta sui referendum, il Premier genera/affronta la tempesta di una manovra economica annunciata che scontenta i più. A contorno i soliti scandali/scandaletti/intercettazioni di turno, i litigi con Tremonti e le lotte e incomprensioni con la Lega. L'indice Cercom perde solo 8 decimi di punto, tutto sommato un successo...
- Luglio 2011 (41,8): dopo la condanna per il lodo Mondadori il Premier scende sotto quota 40, che riconquista con settimane di basso profilo e quasi assoluto silenzio.
- Agosto 2011 (36,1): la crisi economica internazionale "punta" l'Italia. Due manovre correttive, gestite in maniera dilettantesca, tra annunci, dietrofront, correzioni, nuovi annunci, nuove correzioni... e dubbi diffusi e "trasversali" sulla loro equità ed efficacia, fa crollare l'indice di popolarità.
- Settembre 2011 (23,4): crollo di 12,7 punti per il Premier, provocato presso gli intervistati da: la maniera dilettantesca con cui è stata trattata la crisi economica nazionale nei mesi di luglio ed agosto; l'evidente frattura con il Ministro Tremonti, con parte del PdL e della Lega; il fatto che sia andato con delle "escort", perché, in estrema sintesi, uno che va a donne è stimato da buona parte della popolazione maschile (poco da quella femminile), uno che va con... "escort" da nessuno; la frase intercettata al telefono con Walter Lavitola "me ne vado da questo paese di merda di cui sono nauseato", resa pubblica il 1° del mese; la frase intercettata al telefono con Gianpaolo Tarantini: "faccio il Premier a tempo perso", resa pubblica il 17; tempi, modi e "vanti" delle prestazioni sessuali, tutto ritenuto poco adatto per chi deve guidarci e rappresentarci internazionalmente.
- Ottobre 2011 (20,3): un mese che ha visto il Premier e, di conseguenza l'Italia, giocarsi parte dell'ultima credibilità internazionale, continuando a gestire in maniera probabilmente dilettantesca, sicuramente inefficace, la crisi economica e gli attacchi speculativi internazionali. I cittadini rinfacciano al Premier che poco o niente di quello che doveva essere detto e fatto è stato detto o fatto, e, soprattutto, che si è riusciti ad umiliare la nazione.
Nei momenti di crisi economica capita di dover risparmiare su tutto: è nella logica di ogni sana gestione aziendale. Pochi riflettono però sul fatto che risparmiare tagliando sulle ricerche, di qualsiasi tipo, anche di mercato, significa tagliare parte del proprio futuro. Un'azienda (ma anche una nazione) che non investe nella ricerca, non investe nel proprio futuro.
Il mese scorso ci è capitato di proporre ad un nuovo cliente, a corto di budget, una ricerca Omnibus: rispetto al costo necessario per una ricerca a sé stante il cliente ha risparmiato oltre il 50%. Quando gli abbiamo chiesto perché non ci avesse pensato direttamente lui, ci ha risposto che, pur essendo il nostro sito chiaro ed ordinato, non aveva visto la pagina dedicata a questo genere di ricerche. Abbiamo così chiesto a diversi potenziali nuovi clienti (non a tutti, ovviamente, perché come si può vedere sotto non sono ricerche che vanno necessariamente bene per ogni necessità o target), cosa ne pensassero dell'idea di aderire ad una ricerca omnibus: il risultato è stato lo stesso, non sapevano di cosa si trattasse perché non avevano letto la pagina.
Abbiamo così pensato di riproporre all'attenzione di tutti questo genere di ricerche, riportando la specifica pagina tra le news.
Ricerche Omnibus: economiche, veloci, affidabili
Cosa sono
Sono ricerche di mercato svolte periodicamente su campioni nazionali basati sui principali target. Hanno una base, chiamata "dati fissi" (età, sesso, zona di residenza, classe socio-economica, titolo di studio), comune a tutti i clienti, ognuno dei quali compra poi, per sé, delle domande ad hoc, secondo le proprie necessità.
Vantaggi
I principali vantaggi sono:
- si hanno risultati:estremamente affidabili dal punto di vista statistico;
- costano molto meno di una ricerca ad hoc (i costi di base sono ripartiti tra tutti i committenti);
- si compra e si paga solo quello che serve veramente;
- i tempi di effettuazione dell'indagine, e quindi di ricezione dei risultati, sono particolarmente brevi;
- dato che le rilevazioni avvengono a ondate successive, indipendenti e ripetute nel tempo, è possibile accedere piuttosto rapidamente alla prima rilevazione disponibile, e poi eventualmente ripeterla, quando e come si vuole.
Può inoltre servire per stabilire con accuratezza i criteri su cui basare il profilo anagrafico degli utenti di un determinato prodotto/servizio (spesso può essere sufficiente l'impiego anche di una sola domanda).
Metodologia
Le nostre ricerche sono basate su campioni rappresentativi della realtà italiana, per quanto riguarda i maggiori target: Adulti, Donne, Uomini, Giovani (14-34), Responsabili Acquisti. Sono ricerche di mercato telefoniche, basate su 400 o 1000 casi, entità numeriche in grado di dare, entrambe, risposte statisticamente significative. Al termine viene consegnato un dettagliato rapporto finale, con tabelle, tavole statistiche, grafici e commenti. (i dati di ogni domanda incrociati con i dati fissi, e, correlati ad altre eventuali domande acquistate). Le domande vengono da voi proposte e, se richiesto o necessario, da noi modificate per ottenere i migliori risultati, sempre previa vostra approvazione.
Calendario delle Ricerche Omnibus
RICERCHE OMNIBUS | DATA ORDINE* | TARGET | DATA CONSEGNA* | 9 gennaio | Adulti | 30 gennaio | 12 gennaio | Donne | 2 febbraio | 13 gennaio | Responsabili acquisti | 3 febbraio | 14 gennaio | Uomini | 4 febbraio | 19 gennaio | Giovani | 9 febbraio | 16 febbraio | Adulti | 9 marzo | 17 febbraio | Donne | 10 marzo | 18 febbraio | Responsabili acquisti | 11 marzo | 19 febbraio | Uomini | 12 marzo | 20 febbraio | Giovani | 13 marzo | 23 marzo | Adulti | 17 aprile | 24 marzo | Donne | 20 aprile | 25 marzo | Responsabili acquisti | 22 aprile | 26 marzo | Uomini | 23 aprile | 27 marzo | Giovani | 24 aprile | 4 maggio | Adulti | 25 maggio | 5 maggio | Donne | 26 maggio | 6 maggio | Responsabili acquisti | 27 maggio | 7 maggio | Uomini | 28 maggo | 8 maggio | Giovani | 29 maggio | 8 giugno | Adulti | 30 giugno | 9 giugno | Donne | 1° luglio | 10 giugno | Responsabili acquisti | 2 luglio | 11 giugno | Uomini | 3 luglio | 12 giugno | Giovani | 6 luglio | 13 luglio | Adulti | 3 agosto | 14 luglio | Donne | 4 agosto | 15 luglio | Responsabili acquisti | 5 agosto | 16 luglio | Uomini | 6 agosto | 17 luglio | Giovani | 7 agosto | 7 settembre | Adulti | 28 settembre | 8 settembre | Donne | 29 settembre | 9 settembre | Responsabili acquisti | 30 settembre | 10 settembre | Uomini | 1° ottobre | 11 settembre | Giovani | 2 ottobre | 12 ottobre | Adulti | 5 novembre | 13 ottobre | Donne | 6 novembre | 14 ottobre | Responsabili acquisti | 9 novembre | 15 ottobre | Uomini | 10 novembre | 16 ottobre | Giovani | 11 novembre | 19 novembre | Adulti | 10 dicembre | 20 novembre | Donne | 11 dicembre | 23 novembre | Responsabili acquisti | 14 dicembre | 24 novembre | Uomini | 15 dicembre | 25 novembre | Giovani | 16 dicembre | * Con "Data ordine" si intende il giorno entro cui deve pervenirci il pagamento della/delle domande commissionate (conferma d'ordine). Attenzione: si tratta di date standardizzate, valide ogni anno, così che sia la "Data ordine" che la "Data consegna", se capita in un giorno festivo, va intesa spostata alla successiva giornata lavorativa. CostiI costi variano, anche sensibilmente, a seconda: - del target (dal più al meno economico: donne, adulti, responsabili acquisti, uomini, giovani),
- della tipologia di domanda,
- del numero di domande commissionate. Attenzione: gli sconti per numero di domande commissionate sono previsti anche per più ricerche a distanza di tempo, purché entro 6 mesi la prima dall'ultima. ma solamente per conferme d'ordine pervenute contemporaneamente.
Il costo medio, a domanda, nelle nostre ricerche Omnibus, è, attualmente, di circa 550 Euro + IVA, compresi tutti i "dati fissi" (sociodemografici).
Ecco, dalla più economica alla più cara, alcuni esempi di domande possibili in una ricerca Omnibus. Per tutte vale il concetto di formulare domande brevi (e, comunque, max. 150 battute): più breve sarà la domanda, più chiara sarà la risposta.
- Tip. A - Domanda con risposte "sì"-"no";
- Tip. B - Domanda con "risposte chiuse", cioè predeterminate, da non leggere, da spuntarne solo una;
- Tip. C - Domanda con "risposte chiuse multiple", cioè predeterminate, da non leggere, da spuntare più risposte (max 5);
- Tip. D - Domanda con "risposta a scala" (del tipo, ad es.: completamente, molto, così-così, poco, per niente);
- Tip. E - Domanda con "risposte chiuse", cioè predeterminate, da leggere e spuntarne solo una;
- Tip. F - Domanda con "risposte chiuse multiple", cioè predeterminate, da leggere, da spuntare più risposte (max 5);
- Nelle ricerche Omnibus NON sono previste domande con "risposte aperte", cioè dove si deve scrivere la risposta dell'intervistato/a e poi codificarla al termine della ricerca.
NB Le ricerche omnibus hanno tutti i vantaggi precedentemente riportati, ma non sono il massimo per flessibilità: se non vi doveste riconoscere nelle tipologie di domanda sopra esposte o, soprattutto, se doveste avere molte domande da porre al target, o essere interessati solo ad alcune aree geografiche, forse è il caso di pensare ad una ricerca di mercato sviluppata ad hoc per voi. Contattateci: potrebbe costare molto meno di quanto pensiate.
Curiosità.
Le ricerche Omnibus sono chiamate così, in tutto il mondo, perchè vengono utilizzate in modo simile allo stereotipo dei mezzi pubblici, inizialmente "Omnibus": passa ad orari prestabiliti, è aperto a tutti, si paga per quanto si vuole viaggiare, ci si sale sopra per brevi tratti e costa poco. In realtà è il modo più efficiente e vantaggioso di viaggiare. O di comprare ricerche di mercato.
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Ricerche quantitative
Introduzione
Tecniche
Metodologie
Alcuni esempi
Consulenza: marketing
Com'eravamo
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Un po' di memoria storica
Focus Group
Da oltre 70 anni il sistema più veloce ed economico per avere risposte concrete su vissuto e "aspirazionale" di un target. E' la regina delle ricerche qualitative. • Pagina di approfondimento • Per un preventivo.
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