ricerche di mercato
  
About us
Consulenza: elezioni
News

I problemi del mercato del lavoro.

Da molte settimane le discussioni politiche nazionali girano attorno all'art. 18 dello statuto dei lavoratori, con toni spesso aspri, chiarimenti, modifiche, marce indietro.

Abbiamo chiesto agli italiani qual è, secondo loro, il principale problema che impedisce l'espansione degli investimenti italiani ed esteri nel mondo lavorativo nazionale.

Il problema minore, forse a sorpresa per i più, sono i sindacati e, paradossalmente, anche la crisi economica passa in secondo piano. Perfino l'art. 18 non è un problema centrale, anche se definirlo secondario sarebbe eccessivo.

Il vero problema è l'alta tassazione e gli oneri sociali, punto dove il Governo sta facendo ben poco e, probabilmente, vista la situazione economica, ben poco di più potrebbe fare.

Segue un problema endemico italiano: la corruzione e la delinquenza organizzata, area dove tutti i Governi degli ultimi anni stanno più o meno intervenendo, anche se danno l'impressione di voler svuotare il mare con un secchiello. Non si è riusciti a fare delle dighe, degli sbarramenti efficaci.

Terzo problema, molto sentito, di cui si parla poco, ma rispetto al quale sarebbe relativamente più facile intervenire con una semplificazione radicale: l'opprimente peso, lentezza e farraginosità della burocrazia italiana.

Conclusione? Se gli intervistati hanno ragione si sta facendo, per l'ennesima volta, tanto rumore per nulla, o quanto meno per poco, cioè per qualcosa che non modifficherà sostanzialmente la propensione ad investire in Italia e, soprattutto, non risolverà lontanamente il problema.



Cliccare per ingrandire l'immagine
Cliccare sull'immagine per ingrandirla.


---------------------------------------

Per concludere va come sempre ricordato come i sondaggi online free presenti su questo sito abbiano valore puramente indicativo, in quanto il campione non è stato selezionato secondo criteri socio-demografici di rappresentatività della popolazione. Se desiderate un sondaggio o una ricerca di mercato sicuramente rappresentativi, contattateci per uno studio ad hoc.


Marzo.
La mole di lavoro accumulato con le ferie pasquali ci costringe a pubblicare, senza neppure gli scarni commenti che accompagnano la versione gratuita, le tabelle con l'indice di gradimento del Premier e con le aspettative sulla qualità della vita ad un anno. Recupereremo il mese prossimo.

I clienti a pagamento hanno ovviamente già ricevuto l'intero rapporto completo



Cliccare per ingrandire l'immagine
Cliccare sull'immagine per ingrandirla.


Cliccare per ingrandire l'immagine
Cliccare sull'immagine per ingrandirla.

Febbraio.

Eppure c'è, quel timido segno di risalita dell'Indice Cercom sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno. Sempre dal profondo rosso, intendiamoci bene, ma quel bassissimo 65,4 registrato, va apprezzato certamente non tanto in sé e per sé, quanto per i 6 punti netti di risalita rispetto al mese precedente.

Ovviamente non è ottimismo, anzi, è ancora pessimismo nero (o grigio scuro, come nel titolo), ma i consensi sul risanamento che il Premier e l'Italia raccolgono in giro per il mondo, stemperano appena un poco il pessimismo. Ci si chiede, però, se queste lodi siano valutazioni nel merito o semplici incoraggiamenti di convenienza.

Vorremmo, per concludere, sottolineare come questo osservatorio si occupi di "tastare il poslso" ai cittadini. Ed i cittadini (tutti) possono chiaramente anche sbagliare, come dimostra l'indice ad un anno di esattamente un anno fa (febbraio 2011): 102,9. Se non è stato un'errore di massa questo!

Ricordiamo che questo è solo un breve e sommario estratto di un'ampia e dettagliata ricerca di mercato a pagamento.


Cliccare per ingrandire l'immagine
Cliccare sull'immagine per ingrandirla.


Gli ultimi 12 mesi:

  • Marzo 2011 (100): è un mese nero (si fa per dire) per l'apprezzamento del governo, ed anche se non ci sono in vista cambiamenti, l'indice scende. L'aumento delle accise sulla benzina fa il resto.
  • Aprile 2011 (100,9): nessuna novità (o meglio tante novità e non-novità marginali) e l'indice continua a rimbalzare su quota 100.
  • Maggio 2011 (99,6): a livello di indicatori economici non è cambiato praticamente niente, e si continua a navigare in una mediocrità che mese dopo mese ci fa perdere posizioni tra le nazioni industrializzate. Quello che deprime è soprattutto il dubbio sulla saldezza della maggioranza, la sua capacità (fa poco o niente) e possibilità (numerica) di governare.
  • Giugno 2011 (98,8): la recrudescenza della crisi greca, le incertezze sul Governo ed i litigi al suo interno, la prospettiva di un declassamento del rating delle banche italiane, producono solo una "misera" discesa di 0,8 punti: la crisi dura oramai da anni, e, "per la propria salute mentale" oltre che economica, prevale tra gli italiani la convinzione che ad un anno tanto peggio non potrà andare.
  • Luglio 2011 (96,5): è ormai chiaro che l'Italia è stata presa di mira dalla speculazione internazionale. I cittadini temono contemporaneamente una manovra "punitiva" e che il Governo sottovaluti il problema.
  • Agosto 2011 (94,1): continua la discesa, favorita dalla crisi economica internazionale, che vede nell'Italia uno degli anelli deboli su cui speculare. L'approccio dilettantesco del Governo, con manovre annunciate, "approvate" internazionalmente, poi cambiate anche radicalmente con cadenza quasi giornaliera, levano molte speranze ai cittadini, e l'indice Cercom sulle aspettative sulla qualità della vita ad un anno scende a 94,1: esattamente 15 punti in meno rispetto all'agosto 2010.
  • Settembre 2011 (89,9): la crisi economica internazionale, e le conseguenti speculazioni finanziarie, continuano a tenere sotto pressione l'Italia, Ciò che demoralizza maggiormente gli italiani è: l'incapacità dimostrata dal governo di gestire in modo professionale la crisi; lo scarso rispetto e autorevolezza di cui "godiamo" in ambito internazionale; un Premier che sembra sempre più preso da questioni strettamente personali, che non invitano al rispetto; l'evidente frattura tra il Premier ed il Ministro Tremonti, così come i dissidi interni al PdL e alla Lega.
  • Ottobre 2011 (80,1):Con 80,1 l'Indice fa registrare il secondo peggiore risultato di sempre: in un solo anno ha perso oltre il 25%, l'11% nell'ultimo mese. L'economia sotto attacco internazionale ed il Governo incapace di agire o di farsi da parte per dare spazio ad altri più capaci, lasciano poche speranze.
  • Novembre 2011 (78,2): record negativo da quando l'indice è stato istituito. Questo risultato è frutto di un "pessimismo nero", legato al vecchio Governo, ed un discreto ottimismo legato ai primi giorni del nuovo Governo (fenomeno, questo, assolutamente usuale ed abbastanza indipendente da chi arriva al Governo). Da segnalare come in un anno l'indice abbia perso 26,6 punti, o, in altri termini, come sia stato "bruciato" oltre 1/4 dell'ottimismo degli italiani.
  • Dicembre 2011 (58,9): l'indice ha perso ben 43,2 punti. Dopo una breve ventata di fiducia, dovuta al subentro del Governo Monti, i cittadini si sono resi conto che, in realtà, il nuovo Governo ha soprattutto portato nuovi sacrifici quasi esclusivamente ai ceti da basso a medio, ma nessun miglioramento concreto a livello internazionale (il famigerato "spread"). E la prospettiva che un'uscita dall'Euro sia inevitabile/auspicabile riguarda oramai quasi il 55% dei cittadini.
  • Gennaio 2011 (59,4): l'aumento di mezzo punto lascia sperare che il fondo sia stato toccato a dicembre, e che stia ricominciando un difficile cammino di risalita. C'è timore, da parte dei più addentro ai canali di economia e finanza, perché si sa che la speculazione non guarda in faccia nessuno; c'è tristezza e preoccupazione in particolare nei ceti medi, medio-bassi e bassi, per un benessere che si allontana e non si sa se, da qui ad un anno (come da nostra rilevazione), ritornerà.
  • Febbraio 2012 (65,4): eppure c'è, quel timido segno di risalita dell'Indice Cercom: ovviamente non è ottimismo, anzi, è ancora pessimismo nero, ma i consensi sul risanamento che il Premier e l'Italia raccolgono in giro per il mondo, stemperano appena un poco il pessimismo. Ci si chiede, però, se queste lodi siano valutazioni nel merito o semplici incoraggiamenti di convenienza.

Febbraio.
Il Premier viaggia molto (USA, Europa), cercando di diffondere fiducia e raccogliere consensi sul risanamento economico dell'Italia. Ci riesce, sia pur timidamente: molti cittadini si domandano, però, se si tratti di valutazioni o semplici incoraggiamenti di convenienza. Comunque la caduta dell'indice di popolarità del Premier dell'Osservatorio Permanente Cercom rallenta notevolmente, e con 52,4 perde meno di mezzo punto, contro i 10,6 del mese precedente.



Cliccare per ingrandire l'immagine
Cliccare sull'immagine per ingrandirla.

E' successo negli ultimi 12 mesi
  • Marzo 2011 (48,9): Berlusconi paga la campagna anti giudici e quella che viene ritenuta una pessima gestione, a livello internazionale, sia della crisi libica che dell'immigrazione.
  • Aprile 2011 (50,2): indice depresso dal giudizio sull'incontro con Sarkozy di fine mese. Ma sembra di essere oramai al cospetto di uno "zoccolo duro", molto ampio, di "fedeli" del Premier, presto pronti a "perdonare" anche quello che in un primo momento non approvano. Così che complessivamente si torna sopra quota 50.
  • Maggio 2011 (43,7): perde 6,5 punti in un solo mese, oltre 20 da maggio 2010 a maggio 2011. Il Premier paga la sconfitta della propria coalizione alla prima tornata delle elezioni (agli italiani non piacciono i perdenti), e, a fine mese, l'improvvida conversazione con l'esterefatto Presidente U.S.A..
  • Giugno 2011 (42,9): dopo aver incassato una (dai più) inaspettata batosta sui referendum, il Premier genera/affronta la tempesta di una manovra economica annunciata che scontenta i più. A contorno i soliti scandali/scandaletti/intercettazioni di turno, i litigi con Tremonti e le lotte e incomprensioni con la Lega. L'indice Cercom perde solo 8 decimi di punto, tutto sommato un successo...
  • Luglio 2011 (41,8): dopo la condanna per il lodo Mondadori il Premier scende sotto quota 40, che riconquista con settimane di basso profilo e quasi assoluto silenzio.
  • Agosto 2011 (36,1): la crisi economica internazionale "punta" l'Italia. Due manovre correttive, gestite in maniera dilettantesca, tra annunci, dietrofront, correzioni, nuovi annunci, nuove correzioni... e dubbi diffusi e "trasversali" sulla loro equità ed efficacia, fa crollare l'indice di popolarità.
  • Settembre 2011 (23,4): crollo di 12,7 punti per il Premier, provocato presso gli intervistati da: la maniera dilettantesca con cui è stata trattata la crisi economica nazionale nei mesi di luglio ed agosto; l'evidente frattura con il Ministro Tremonti, con parte del PdL e della Lega; il fatto che sia andato con delle "escort", perché, in estrema sintesi, uno che va a donne è stimato da buona parte della popolazione maschile (poco da quella femminile), uno che va con... "escort" da nessuno; la frase intercettata al telefono con Walter Lavitola "me ne vado da questo paese di merda di cui sono nauseato", resa pubblica il 1° del mese; la frase intercettata al telefono con Gianpaolo Tarantini: "faccio il Premier a tempo perso", resa pubblica il 17; tempi, modi e "vanti" delle prestazioni sessuali, tutto ritenuto poco adatto per chi deve guidarci e rappresentarci internazionalmente.
  • Ottobre 2011 (20,3): un mese che ha visto il Premier e, di conseguenza l'Italia, giocarsi parte dell'ultima credibilità internazionale, continuando a gestire in maniera probabilmente dilettantesca, sicuramente inefficace, la crisi economica e gli attacchi speculativi internazionali. I cittadini rinfacciano al Premier che poco o niente di quello che doveva essere detto e fatto è stato detto o fatto, e, soprattutto, che si è riusciti ad umiliare la nazione.
  • Novembre 2011 (17,6-68,8): Silvio Berlusconi abbandona questo suo premierato con il record negativo di consensi (17,6%), tra le grida di dileggio di una piccola folla raccolta sotto Palazzo Chigi, mentre Mario Monti (68,8, ben 51,2 punti sopra il suo predecessore) apre il suo con la consapevolezza di tutti che ci sarà da soffrire, ma anche con molte speranze che con lui l'Italia ce la possa fare.
  • Dicembre 2011 (63,4): dopo la breve ventata iniziale di fiducia, ingenerata da tutti i media, anche internazionali, si diffonde la convinzione che il nuovo Governo stia soprattutto portando nuovi sacrifici (e quasi esclusivamente ai ceti da basso a medio) ma nessun miglioramento concreto a livello internazionale (il famigerato "spread"). E la prospettiva che un'uscita dall'Euro sia inevitabile/ auspicabile riguarda oramai quasi il 55% dei cittadini.
  • Gennaio 2012 (52,8): dopo il decreto "salva Italia", che aveva diffuso la convinzione che il nuovo Governo avesse portato sacrifici quasi esclusivamente ai ceti da basso a medio, ma nessun miglioramento concreto a livello internazionale, il decreto "cresci Italia" lascia perplessi sulla reale portata dei provvedimenti. In pratica sembra che gli interventi siano molto pesanti per le economie familiari, ma incidano poco sulle "caste" e sulle prospettive di crescita.
  • Febbraio 2012 (52,4): il Premier viaggia molto (USA, Europa), cercando di diffondere fiducia e raccogliere consensi sul risanamento economico dell'italia. Ci riesce, sia pur timidamente: molti cittadini si domandano, però, se si tratti di valutazioni o semplici incoraggiamenti di convenienza. Comunque la caduta dell'indice di popolarità del Premier dell'Osservatorio Permanente Cercom rallenta notevolmente, e con 52,4 perde meno di mezzo punto, contro i 10,6 del mese precedente.

La Padania esiste?

Abbiamo riproposto, a distanza di quasi 7 anni, un nostro vecchio sondaggio sull'esistenza o meno (come entità politica e/o sociale) della Padania. I risultati sono stati profondamente diversi. Prima di entrare nel dettaglio, vediamo una tabella riassuntiva e comparativa dei due sondaggi:



Recenti dichiarazioni del Capo dello Stato (30/9/11) e relative risposte della
Lega, rendono nuovamente attuale un nostro vecchio sondaggio del 2005 ,
che riproponiamo: la Padania esiste realmente? Si può parlare di Padania
come di una entità politica e (o) sociale esistente?
2012 (1932 voti) 2005 (1280 voti)


Non esiste e non è mai esistita - 75.8% 58.0%



Non esisteva, Bossi la ha inventata, adesso esiste - 13.8% 5.1%



Esisteva nel passato, adesso non più - 0.6% 1.0%



Esiste da prima di Bossi - 3.9% 16.4%



Esiste, limitatamente ad alcuni aspetti - 5.9% 19.5%






Se nel 2005 concludevamo:

"sia chiaro, per i più non esiste e non è mai esistita (58%), ed a questi possiamo aggiungere l'1% che ne parla al passato. Ma per il restante 40% esiste, sia pure limitatamente ad alcuni aspetti per la metà di essi. L'influenza di Bossi viene giudicata marginale (circa il 5% dei partecipanti al sondaggio), ma questa pare essere più una non coscienza della realtà che un dato di fatto. Chi infatti ha memoria degli anni precedenti l'ingresso nella politica nazionale di Bossi, sa che a nessuno sarebbe mai venuto in mente di accomunare un piemontese con un lombardo o con un veneto (per tradizioni, lingua, matrice culturale, ecc.), soprattutto negli anni fino al 60-70, quando i veneti erano i parenti poveri del Nord. La fortissima immigrazione dal sud dovrebbe poi aver ulteriormente annacquato il "comun sentire". Invece questo sentimento di "comunità" esiste, anche se ovviamente non è totale, e sarebbe sbagliato non leggerne la chiave nell'influenza socio-politica della Lega, che ne è contemporaneamente causa-effetto."



Adesso, nel 2012, possiamo affermare:

che ne è veramente passata di acqua sotto i ponti, e la questione "Padania" è oramai inquadrata in termini molto più realistici e consapevoli. La Padania non esiste e non è mai esistita (75,8%), così come affermato dal Capo dello Stato. Sono scomparsi i "romantici" che sognavano di un Nord monolitico, sono rimasti i leghisti ed i filo-leghisti che si illudono che dopo tanto parlarne sia diventata una realtà politica e/o sociale, cosa di cui, al momento, non vi è alcun riscontro. E' logico che, nell'ambito di tutta questa visione generale, il ruolo di Umberto Bossi trovi un più ampio e adeguato rilievo.




---------------------------------------

Per concludere va come sempre ricordato come i sondaggi online free presenti su questo sito abbiano valore puramente indicativo, in quanto il campione non è stato selezionato secondo criteri socio-demografici di rappresentatività della popolazione. Se desiderate un sondaggio o una ricerca di mercato sicuramente rappresentativi, contattateci per uno studio ad hoc.


InizioPrecedente10 pagine precedenti [ 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 ] 10 pagine seguentiSuccessivoFine
Ricerche quantitative
Consulenza: marketing
Focus Group

Da oltre 70 anni il sistema più veloce ed economico per avere risposte concrete su vissuto e "aspirazionale" di un target. E' la regina delle ricerche qualitative.
Pagina di approfondimento
Per un preventivo.

Servizi di coaching
Software by:
  freeguppy.org   © 2004-2013   More info ...