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Il campionato di Serie A di calcio è terminato oramai da qualche settimana. Solo oggi, dopo quasi 3 settimane dal termine, mettiamo on line i risultati del nostro sondaggio; il ritardo è dovuto al pudore, in verità non ancora scomparso, dovuto nel parlare di tifo mentre impazza lo scandalo del calcio. Abbiamo comunque deciso di mettere on line i risultati, da meri cronisti, come sempre d’altronde.
Con quasi 5000 partecipanti i risultati sono statisticamente estremamente probanti, ma non trattandosi di una ricerca di mercato sviluppata ad hoc, presenta dei limiti teorici di significatività (vedere avvertenze a fondo articolo), e preghiamo quindi chi ci legge di tenerne conto: l’anno scorso, una volta pubblicati i relativi dati, sono stati aperti almeno una decina di forum in diversi siti solo per commentare e analizzare i risultati: troppa grazia...

Ma passiamo alla classifica finale del tifo:

CLASSIFICA PER NUMERO DI TIFOSI
SERIE A - CAMPIONATI 2004-2005/ 2005-2006

SQUADRA

CAMPIONATO

2005/2006

CAMPIONATO

2004/2005

JUVENTUS
MILAN
INTER
ROMA

LAZIO
PALERMO

FIORENTINA

SAMPDORIA
LECCE
PARMA
CAGLIARI

LIVORNO
REGGINA
UDINESE

TREVISO

EMPOLI

ASCOLI

CHIEVO

MESSINA

SIENA

BOLOGNA

ATALANTA

BRESCIA

24,1%
17,2%
15,5%
12,2%
4,7%

3,8%

3,4%
3,2%
2,3%
2,1%
1,8%

1,6%
1,5%
1,5%
1,4%

1,2%

0,9%

0,8%

0,5%

0,4%

Serie B

Serie B

Serie B

1.
2.
3.
4.
5.

6.

7.
8.
9.
10.
11.

12.
13.
14.
15.

16.

17.

18.

19.

20.

/

/

/

22,3%
15,7%
13%
12%
6,5%

4,1%

3,8%
4,2%
2.1%
2,4%
1,9%

0,6%
1,9%
1,4%
Serie B

Serie B

Serie B

0,5%

2,0%

0,6%

2,6%

2,1%

0,5%

1.
2.
3.
4.
5.

7.

8.
6.
11.
10.
14.

17.
15.
16.
/

/

/

19.

13.

18.

9.

12.

20.



Incrociando i dati degli ultimi due anni, vediamo come le squadre (non considereremo quelle quest’anno o il precedente in B) possono dividersi con chiarezza in 4 gruppi: le “ grandi ”, evidenziate in giallo; le “ medie ”, evidenziate in verde; le “ piccole ”, evidenziate in celeste; le “ piccolissime ”, evidenziate in grigio.

Alle “ grandi ” appartengono le squadre a tifo "nazionale", il cui tifo è cioè ampiamente ripartito per tutto il territorio italiano: Juventus , Milan , Inter e, parzialmente (perché il cosiddetto "zoccolo duro" è nella propria città e provincia) la Roma. Queste squadre da sole raccolgono ben il 69% dei consensi. In altri termini, oltre due tifosi su tre fanno riferimento a queste quattro squadre. Ma, soprattutto, 1 su 4 tifa Juventus ! Ottimo il risultato dell’ Inter , la squadra che migliora maggiormente la propria percentuale insieme alla Juventus . Al riguardo evidenziamo come, con la discesa in B di Bologna e Atalanta (complessivamente il 4,7% dei tifosi l’anno passato), non adeguatamente sostituite dalle neo-promosse, ci fosse un piccolo “capitale” da redistribuire .

Abbiamo poi le quattro “ medie ”, squadre che possono contare prevalentemente su grandi bacini locali: Lazio, Palermo, Fiorentina e Sampdoria , con complessivamente il 15,1% dei tifosi.

Seguono poi le provinciali, e tra queste un primo gruppo che abbiamo denominato le “ piccole ”, capitanate dal Lecce, che con un'abile politica di comunicazione si è imposta come squadra del Salento (cioè provincia di Lecce, la quasi totalità di quella di Brindisi e buona parte di quella di Taranto), ampliando notevolmente il proprio bacino di tifosi, con a ruota il Parma, che in tanti anni di recenti successi è riuscita a catalizzare il tifo anche oltre la propria provincia. Quindi Cagliari e Reggina, con l’Udinese a chiudere il quintetto che raccoglie il 9,2%.

Chiudono, infine, le “ piccolissime ”, che racimolano appena il 3,3%. Tra queste si segnalano positivamente il Livorno, frutto dell’ottimo campionato, e negativamente il Messino , che non ha potuto contare sull’entusiasmo della A appena conquistata, come l’anno scorso, e che anzi ha fatto un campionato da retrocessione. Completano il gruppetto Chievo e Siena.

E adesso che una giustizia vera sia fatta per chiudere lo scandalo che sta imperversando, punendo i colpevoli acclarati e “premiando” gli onesti. Ci risentiamo, al riguardo, con un terzo (due sono già on line) sondaggio ad hoc, quando si sapranno le decisioni dell’Ufficio Indagini.

Per concludere va come sempre ricordato come i sondaggi online free presenti su questo sito abbiano valore puramente indicativo, in quanto il campione non è stato selezionato secondo criteri socio-demografici di rappresentatività della popolazione. Se desiderate un sondaggio o una ricerca di mercato sicuramente rappresentativi, contattateci per uno studio ad hoc.


Continua il trend ottimistico per le aspettative di qualità della vita ad un anno: l'indice Cercom fa registrare un nuovo record assoluto dall'inizio delle rilevazioni, oltre due anni fa, con 107,3.

Questo avviene nonostante i risultati delle ultime elezioni politiche propongano per il prossimo futuro un quadro discretamente incerto. Questa situazione, infatti, proporrebbe aspettative più caute, perché una delle fondamenta su cui si basa l'ottimismo sono le certezze politiche, nazionali ed internazionali, ed in entrambi i casi non ci siamo. Un secondo elemento su cui si basa l'ottimismo è la consapevolezza di stare abbandonando un quadro economico nazionale ed internazionale estremamente negativo, dove si può solo migliorare, e questo sembrebbe fare al caso nostro. Ultimo elemento che spinge all'ottimismo è un cambiamento radicale, e questo, pur nelle incertezze (comunque non radicali) create dalle ultime elezioni, potrebbe fare anche al caso nostro.

In altri termini la posizione raggiunta dall'indice è tutt'altro che solida (stabile) e questo slancio, se non venisse supportato da risultati concreti nei prossimi mesi, potrebbe anche crollare. Ma un indice sulle aspettative per la qualità della vita ad un anno è proprio questo: anticipare il futuro, che adesso dovrà corrispondere alle aspettative.


Osservatorio Sociale aspettative qualità della vita

Per concludere ricordiamo come sempre che i sondaggi online free presenti hanno valore puramente indicativo. I risultati di questo sondaggio sono stati commentati anche con l'aiuto di ricerche di mercato a sé stanti. Se siete interessati ad una ricerca di mercato specifica, completa e affidabile, contattateci.


Pubblichiamo solo ora i dati salienti di un'interessante coppia di sondaggi, tenuti durante la recente campagna elettorale e che per legge non hanno potuto essere pubblicati prima del termine delle elezioni stesse.

L'influenza dei mass media sulla campagna elettorale è stata al centro dei classici "aspri e serrati dibattiti". Ancora una volta i risultati non coincidono con l'opinione che i nostri politici hanno del proprio elettorato: i partecipanti non hanno dubbi sul fatto che l'influenza dei mass media sulle proprie intenzioni di voto sia stata secondaria. Che ritengano poi che l'influenza presso "gli altri" sia stata decisamente maggiore, può anche essere divertente, ma ha una spiegazione chiara e ben conosciuta a tutti i ricercatori di mercato: la maggior parte delle persone si ritiene più furba/intelligente o, in questo caso, meno influenzabile, della media degli altri individui.

influenza dei mass media nelle elezioni.

Per concludere va come sempre ricordato come i sondaggi online free presenti su questo sito abbiano valore puramente indicativo, in quanto il campione non è stato selezionato secondo criteri socio-demografici di rappresentatività della popolazione. Se desiderate un sondaggio o una ricerca di mercato sicuramente rappresentativi, contattateci per uno studio ad hoc.



Innanzi tutto grazie ai 2475 visitatori che ieri hanno partecipato al nostro exit poll libero (e gratuito) consentendoci di fornire, paradossalmente, i dati più attendibili dell'intero panorama nazionale: mentre tutti davano l'Unione in vantaggio di 4-5 punti percentuali, noi potevamo parlare di "leggero e statisticamente non significativo vantaggio del centro-destra".

Innanzi tutto perché "paradossalmente"? Perché, a fronte degli svariati milioni di Euro che gli altri exit poll erano costati, il nostro, assolutamente gratuito e statisticamente non sufficientemente strutturato, era risultato l'unico ad aver fotografato la realtà.

Quali errori?
Cosa è andato storto negli altri sondaggi exit poll? Premettiamo che siamo sicuri che siano stati svolti perfettamente secondo le regole; ma sono proprio le regole per l'esecuzione degli exit poll ad essere metodologicamente errate e superate.

Errore 1: l'errore maggiore è che non si può chiedere direttamente (o telefonicamente) agli elettori che cosa hanno votato, perché molti non vorranno far sapere a conoscenti o parenti di non aver votato così come gli altri si aspettavano. E' questo un "meccanismo" conosciuto da decenni, e che già 20-25 anni fa colpiva partiti come la DC di allora e l'MSI (l'attuale AN), posizionato su posizioni di destra molto radicali. Non era "chic" e "intelligente" votare per quei partiti, che nella realtà prendevano sistematicamente molti più consensi che agli exit poll. Lo stesso è successo (ed era facile prevederlo) per Berlusconi e la Cdl: era molto più "illuminato" votare per l'Unione, anche se poi, nel segreto dell'urna, molti elettori hanno preferito non rischiare di aprire la porta alle presenze estremiste dell'Unione. E/o hanno creduto, apprezzandole, alle promesse di eliminazione di ICI sulla prima casa e tassa dei rifiuti, votando per i propri interessi e contro le proprie tendenze politiche.

Errore 2: l'altro errore è stata la sottovalutazione dei meccanismi elettorali; ad un occhio esperto è apparso, infatti, ieri subito chiaro che i dati al Senato erano quanto meno stati letti male, in quanto il premio di maggioranza regionale poneva delle variabili che non erano state prese completamente in considerazione. Questo aveva certamente una logica pratica: prendere in considerazione tutte le variabili regionali avrebbe significato, in questo caso, proporre dei risultati nazionali con una forbice tale da rendere inutile l'exit poll stesso.

La soluzione
L'exit poll per via telematica, effettuato con una campionatura meticolosa ed una serie di controlli adeguati, risolve completamente l'errore 1. Per l'errore due bisogna evitare di seguire chi vuole qualcosa che la statistica non può dare: se la forbice era enorme, tale andava riportata. Piuttosto, però, andava prevista e preannunciata (cosa che magari sarà stata fatta, ma non pubblicamente).

Il vero problema è che un exit poll via Internet (con sussidi telematici locali) costerebbe solamente una minima frazione di quanto costa adesso.

Da parte nostra già dal 1996 stiamo sperimentando gli exit poll via Internet, e dal 1994 ci occupiamo di sondaggi via Web (forse nessun altro può dire lo stesso). Se qualcuno vuole richiedere la nostra consulenza (non ci interessa neanche lontanamente entrare direttamente nel grosso giro di affari di questi grandi appalti di ricerca) sa dove trovarci.


Exit poll libero - Webmaster 10/04/2006 @ 15:08

I partecipanti all'exit poll sono stati meno di quanto desiderato (oltre che necessario): 2475 contro i 5000 che avevamo preventivato come minimo. Per questo non pubblichiamo i risultati, che comunque, nel nostro caso, davano in leggero e statisticamente non significativo vantaggio il centro-destra. Riteniamo che, con un po' di organizzazione (ad es. preparando un panel di votanti precostituito e controllato) i tempi sarebbero, invece, maturi per fare un exit poll serio (NON questo, ripetiamo, dove hanno liberamente partecipato i visitatori di questo sito) via web, con pochissima spesa.


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