Chiudiamo, con oltre 3.500 votanti, il sondaggio sviluppato ad hoc su quanto gli italiani siano favorevoli o meno a nuove elezioni subito. I risultati, nell'immediata prossimità di una possibile crisi di governo, sono estremamente chiari: gli italiani (71,2%) vogliono subito nuove elezioni. Pochi preferirebbero aspettare una nuova legge elettorale (16%), pochissimi non le vorrebbero (7,4%). Per quasi nessuno sarebbe meglio aspettare il referendum o, tanto meno, passare ad un governo di larghe intese.

E' interessante notare che:

• i risultati sono assolutamente trasversali, in quanto raggruppano, sicuramente, elettori di tutti gli indirizzi politici;
• un governo di larghe intese non raccoglie per niente, al contrario di quanto sembra accadere nel mondo politico e (forse?) istituzionale, il consenso degli elettori.

Nuove elezioni subito?

Sì 71.2% No 7.4% Prima la nuova legge elettorale 16% Prima il referendum 3.3% No, meglio passare ad un governo di larghe intese 2.1% Numero voti : 3598 voti.

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Per concludere va come sempre ricordato come i sondaggi online free presenti su questo sito abbiano valore puramente indicativo, in quanto il campione non è stato selezionato secondo criteri socio-demografici di rappresentatività della popolazione. Se desiderate un sondaggio o una ricerca di mercato sicuramente rappresentativi, contattateci per uno studio ad hoc.

Anche la finanziaria 2008, dopo quella 2007, raccoglie giudizi estremamente pessimistici, che possono far parlare nuovamente di sonora bocciatura.

C'è solo un piccolo marginale miglioramento nel voto medio: 2,8 contro 2,4 (ricordiamo che i voti partono da 1, e mancando lo zero il voto medio è quindi sovrastimato). Il totale di valutazioni negative, però, raggiunge l'82,6% contro l'81,2 dell'anno scorso.

Complessivamente possiamo giudicare le ultime due finanziarie ugualmente negative, anche se la maggior percentuale di voti "1" dell'anno scorso fa parlare di un leggerissimo, praticamente irrisorio, miglioramento. La massiccia percentuale di giudizi negativi, inoltre, sottolinea come sia risultata sgradita anche alla stragrande maggioranza di coloro che questo governo l'anno votato. Ogni ulteriore commento appare superfluo.

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Per concludere ricordiamo come sempre che i sondaggi online free presenti hanno valore puramente indicativo. I risultati di questo sondaggio sono stati commentati anche con l'aiuto di ricerche di mercato a sé stanti. Se siete interessati alla ricerca di mercato specifica, completa e affidabile, contattateci.

Con 79,2 l'indice Cercom sulle aspettative della qualità della vita ad un anno chiude il 2007 con un'ennesimo record negativo: il livello di ottimismo più basso in 4 anni di rilevazioni. C'è molta insoddisfazione e pessimismo per la situazione attuale, sia sul versante economico che su quello politico (sia a destra che a sinistra, con l'aggiunta, in quest'ultimo caso, di delusione), con la diffusa convinzione che, in un anno, la situazione possa difficilmente migliorare. I cittadini si sentono particolarmente oppressi da tasse, rincari e, in molti casi, anche da multe automobilistiche "a raffica".

Sul fronte internazionale, poi, non è che le cose vadano meglio: all'insipienza politico-economica nazionale (non è un commento: è una chiave di lettura) si aggiunge infatti una crisi di sicurezza internazionale (USA-Iran, terrorismo islamico) ed economica, dovuta alla situazione dell'economia USA ed al costo del petrolio. Di positivo c'è solo una timida ripresa economica in Germania e, che, nonostante tutto, non si è ancora entrati in una recessione generale. Troppo poco per spingere ad un "non pessimismo".

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L'indice Cercom sulla popolarità del Premier termina, nel 2007, con una sonora bocciatura del Premier. Dopo aver sempre navigato su livelli medio-bassi, a dicembre l'indice crolla al 9,3, record negativo dell'intera legislatura. Il precedente record negativo si era avuto nel 2006 in corrispondenza della precedente legge finanziaria.

E' successo negli ultimi 12 mesi

• Gennaio 2007: il 12 gennaio il presidente del Consiglio Prodi ammette di essere, per le decisioni prese, “molto impopolare ora in Italia”.
• Febbraio 2007: la crisi di governo, e la conseguente paura di "perdere" il Premier, ricompatta i sostenitori.
• Marzo 2007: è un mese che il Premier trascorre soprattutto all'estero. E' evidente la ricerca di non compromettere in alcun modo la fragile maggioranza.
• Aprile 2007: un mese di totale "immobilismo", durante il quale nessuno dei problemi italiani viene affrontato (almeno palesemente).
• Maggio 2007: a metà mese il Premier stesso denuncia l'immobilismo del Governo, concetto sostanzialmente ribadito dal Presidente della Repubblica; le elezioni amministrative e la vigorosa "relazione politica" del Presidente della Confindustria Montezemolo rimovimentano la scena.
• Giugno 2007: il mese è caratterizzato soprattutto dalla vicenda che ruota attorno alla sostituzione del Generale Speciale, culminata con il durissimo discorso al senato del ministro Padoa Schioppa.
• Luglio 2007: finalmente molto lavoro e discussioni, anche se niente di finalizzato. La sinistra al governo preannuncia per l'autunno una grande contestazione al governo stesso sulle pensioni.
• Agosto 2007: tante chiacchiere estive in libertà, con il Premier che cerca di mettere ordine in quello che, per dirla alla Vasco Rossi, "un senso non ce l'ha".
• Settembre 2007: la popolarità del Premier torna a confrontarsi con la realtà (la Finanziaria), ed evidenzia un brusco calo: o il Premier "sta facendo proprio male", o quasi nessuno capisce la bontà della sua politica, neanche 2/3 di coloro che questo Governo lo hanno sostenuto con il voto.
• Ottobre 2007: è criticato da tutti (Banca d'Italia, Corte dei Conti, Banca Europea, Commissione Europea, Confindustria, sindacati, ministri e parlamentari di centro-sinistra, ecc.) e nell'area di centro-sinistra si fa forte la paura di nuove elezioni.
• Novembre 2007: Walter Veltroni ruba definitivamente la scena al Premier come leader del Centro-Sinistra; è lui che delinea scenari futuri, e parla e tratta con il leader dell'opposizione Sivio Berlusconi.
• Dicembre 2007: la Finanziaria è poco apprezzata (in Italia e all'estero) e mal digerita dai cittadini; il Premier, in alcune dichiarazioni, tesse le lodi del proprio operato e del risanamento (?) attuato, dimostrando un totale "scollamento" con i cittadini, che per questo intangibile risanamento si sentono invece "spremuti" e tartassati.

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